CAPITOLO 4- Zacharias

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"Ma perché di tanti proprio questo stesso posto
dove ci trovammo tardi
e ci lasciamo troppo presto "

OPHELIA'S POV
"Non puoi crederci Hannah ha fatto cadere la pozione ai miei piedi e mi ha costretta a pulire" durante la cena racconto quel che mi era accaduto la mattina omettendo i particolari più piccanti affinché la mia amica non sospettasse di nulla. Tutto ha del surreale, sono sotto le grinfie di un ragazzo che non conosce nemmeno il mio nome. Quegli occhi grigi esercitano su di me un potere che non saprei descrivere a parole, mi attraggono irrimediabilmente facendomi affogare, togliendomi il respiro.

"Malfoy un professore, chi l'avrebbe mai detto?" mentre lei pronuncia queste parole Zacharias si avvicina al nostro posto come il suo solito e a sentire quel nome fa un ghigno di disgusto.

"Ti ha importunata di nuovo Ophelia? Gli stacco la testa cazzo..." il moro stringe i pugni sul tavolo visibilmente irritato. Adoravo il fatto che cercasse di proteggermi in ogni circostanza, era stato una spalla su cui piangere quando avevo saputo della morte di mia madre. Era come un fratello maggiore per me.

"Puoi stare tranquillo Zac, so difendermi da sola" gli sorrido amichevolmente.

La cena si presenta davanti a me come un ostacolo insormontabile. Devo lottare contro me stessa perché mi sono fatta l'idea che tutto ciò che entri nel mio stomaco alimenti irrimediabilmente la mia tristezza. Cerco sempre di sopprimerla davanti agli altri: al mio arrivo ad Hogwarts non avevo versato lacrima, probabilmente sarò apparsa insensibile agli occhi degli altri, ma mi lasciavo logorare dentro dal dolore. Allungo le dita e afferro un panino dal centro del tavolo e inizio a sgranocchiarlo. Ce la puoi fare Ophelia.
Tra morsi sofferti porto a termine la mia missione. Non è molto, tutt'altro, ma almeno mi basta per restare in piedi e raggiungere la camerata.

"Ho mal di testa, ti aspetto in camerata Hannah"
In effetti mi pulsano le tempie, desidero solo stendermi a letto in compagnia di un libro. La mia migliore amica pare non sentirmi, sta chiacchierando con la ragazza bionda seduta affianco a lei.

"Ti accompagno, ti vedo pallida" mi propone Zac gentilmente e alzandosi con me. Lo prendo sotto braccio mentre ci avviamo verso i dormitori.
Uscendo dalla Sala Grande urto la spalla di un ragazzo.

"Sta' attenta a dove metti i piedi mocciosa" la sua voce mi arriva inconfondibile alle spalle. Draco Malfoy mi guarda stizzito e scruta il mio accompagnatore dall'alto in basso con aria di superiorità. Non gli do retta alzo gli occhi al cielo e trascino con me Zacharias prima che succeda un dramma. Non ho voglia di discutere e nemmeno di fare da paciere, ho solo un gran bisogno di recuperare le forze.

La mia camera ci accoglie con intenso profumo di vaniglia e fiori di campo. Saluto frettolosamente il mio amico per dirigermi verso il letto, ma al primo passo inciampo priva di forze.

"Lascia che ti aiuti" si propone lui.
Mi poggia un braccio sulla schiena e uno dietro le ginocchia alzandomi da terra, la mia testa sul suo petto. Tra le sue braccia mi sento al sicuro, sembra che il caos del mondo si plachi. Dalle mie labbra sfugge un debole risolino prima che mi adagi sul piumone ocra. Si siede accanto a me.

"Sei così carino, mi sento già meglio" lo guardo intensamente negli occhi e mi sorride. Per qualche secondo restiamo immobili, prima di levare lo sguardo imbarazzati.
Zacharias è un bel ragazzo, particolarmente attraente. I capelli estremamente corti accentuano i lineamenti marcati del volto, una faccia da duro che in realtà nasconde un'animo meraviglioso, dolce e affabile. Sono sempre stata attratta dai tipi come lui.

Mentre mi massaggio le tempie si china verso di me, posso sentire perfettamente l'odore di tabacco che emanano i suoi vestiti. Mi accarezza i capelli e ferma la mano sulla mia guancia in un gesto intimo e amorevole. I nostri volti sono pericolosamente vicini, le nostre labbra sembrano attrarsi.

"Zac, forse dovremmo parlarne..." sussurro guardandolo negli occhi.

Prima della morte di mia madre tra noi stava nascendo qualcosa. Provavo dei forti sentimenti per lui e probabilmente erano ricambiati. Eravamo giovani, ma condividevamo momenti meravigliosi insieme, scherzavamo e ridevamo di ogni cosa. Passavamo intere giornate in compagnia di Hannah nella residenza estiva della sua famiglia e in certe sere calde d'estate, ci davamo appuntamento sotto un ciliegio per guardare le stelle. Fu durante una di quelle occasioni che ci baciammo, passammo tutta la notte abbracciati e ci addormentammo insieme. Non ci eravamo dichiarati i nostri sentimenti, era stato tutto così fisico per certi versi. E la mattina dopo, come un fulmine a ciel sereno, un gufo mi portò l'amara notizia del decesso di mia madre per mano del Signore Oscuro. Non ne parlammo più da quel giorno, il mio dolore aveva spazzato via ogni altra preoccupazione. Zac aveva saputo farsi da parte e tornare ad essere semplicemente un amico, oppure non mi aveva mai amato davvero.

"Non ora Ophelia" e preme le sue labbra contro le mie in un bacio delicato ma intenso a cui non voglio sottrarmi.
Non so se sto facendo la cosa giusta, mi frullano in testa mille pensieri. Non ha ancora chiarito i suoi sentimenti nei miei confronti, non capisco il perché dei suoi gesti e delle sue attenzioni. Quel che è certo è che Hannah non avrebbe dovuto sapere di tutto questo. Inoltre non gli ho ancora raccontato dell'episodio accaduto questa stessa mattina con Malfoy, forse avrebbe dovuto saperlo, ma sarebbe esploso un putiferio per un nonnulla. Quei maledetti occhi grigi.

Le sue labbra morbide interrompono velocemente il contatto con le mie mentre gli occhi scuri fissano ogni punto del punto del mio volto. Il suo indice inizia a percorrere il profilo della mia figura indugiando a livello delle spalle, la mia pelle freme sotto il suo tocco.

"Devi mangiare di più piccola, me lo devi promettere"

Annuisco flebile. Crede forse che io non lo sappia? Odio chi mi fa presente determinati particolari del mio fisico, ma d'altronde non posso redimerlo se si preoccupa per me e per la mia salute.
Non l'ho mai sentito chiamarmi piccola, non mi piace pronunciato da lui, che fino a pochi minuti fa consideravo semplicemente un amico.

"Sono tornata!" Hannah irrompe nella camera spalancando la porta.
Per fortuna in quel momento Zac era piuttosto distante da me e lei non pare sospettare di nulla. Il moro si alza dal mio letto per far spazio alla mia amica vivace.

"Come stai tesoro?" mi chiede in tono apprensivo.
Le rivelo che la testa continua a dolermi e che fino a quel momento Zac aveva gentilmente vegliato su di me.
Il ragazzo mi rivolge un'ultimo sorriso prima di allontanarsi.

"Prenditi cura di lei" intima ad Hannah, prima di congedarsi e disperdersi nel buio dei corridoi.

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