A little more ||DRACO MALFOY||

capitolo 19- ritorno

"Io sono con te in ogni maledetto istante che ci vuole dividere e non ci riesce"

OPHELIA'S POV
Il mio ritorno ad Hogwarts non è traumatico, soltanto strano. Varco le soglie della più grande scuola di magia esistente con una nuova consapevolezza e con un ragazzo a tenermi la mano. Sono felice? Si, lo sono sempre, perché possiedo tutto quanto si possa desiderare. L'amore, la sicurezza e la fame di apprendere; ma tutto è così effimero, non ho coraggio di guardare nelle profondità di me stessa perché so che non troverei le risposte che voglio.

"Ciao ragazzi! Finalmente vi siete riappacificati, sono contenta per voi" ci viene incontro Hannah in una nuvola di capelli. Non so come sia a conoscenza della discussione avvenuta tra me e Zacharias: non le avevo raccontato nulla per non preoccuparla, nelle mie lettere non avevo fatto trapelare nessun dettaglio inerente alla questione. Probabilmente ci aveva pensato lui a metterla al corrente di tutto.

Sorridiamo entrambi mentre Zac mi poggia un braccio sulle spalle e in questo stesso istante lo vedo: i capelli platino pettinati alla perfezione, il mantello scuro e la cravatta verde. Malfoy getta uno sguardo nella nostra direzione, le labbra si schiudono in un ghigno divertito, gli occhi chiari socchiusi ad accentuare l'espressione mentre continua ad avanzare con una pila di libri tra le braccia.
Solo io lo avevo notato tra il mio gruppo di amici talmente era stato veloce il suo passaggio. Lo conoscevo abbastanza per capire che si stesse prendendo gioco di me e Zac, si burlava del vederci insieme perché in realtà è lui a possedere il mio cuore e la mia carne; ma le cose d'ora in poi sarebbero state diverse: avevo giurato completa fedeltà al ragazzo che avevo affianco, sarei stata una persona diversa, mi sarei dimostrata inflessibile e fedele. Non c'era più spazio per Draco Malfoy nella mia vita.

Alchimia sarebbe stata la prima lezione della giornata. Non è una materia ordinaria a Hogwarts, ma una sorta di corso avanzato aggiuntivo. L'arte di trasformare il metallo più grezzo in oro mi ha sempre affascinato perché nonostante l'evidenza mostri che ciò è effettivamente impossibile, gli alchimisti non smettono mai di crederci.
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Fuori dall'aula un gruppo di studenti sta aspettando l'arrivo del professore. A quanto pare ha lasciato le porte dell'aula sigillate. Sbuffo poggiando la schiena al muro mantenendomi lontana dalla folla.

Un profumo inconfondibile mi si infonde nelle narici. Sta arrivando, ancora lui, quel maledetto polo opposto alla mia calamita. Non posso rischiare di stare vicino a lui un solo istante. Mi stringo i libri al petto e a passo accelerato mi incammino nella direzione opposta alla sua. Lo supero mantenendo saldamente lo sguardo a terra.

"Groove!" esordisce mentre gli passo affianco. Faccio finta di non averlo sentito e proseguo silenziosa. I passi si fanno veloci dietro di me, mi sta seguendo.

Il mio primo pensiero è quello di trovare un posto appartato: se tra noi ci fosse stato uno scontro non volevo avvenisse sotto occhi indiscreti. Cerco di raggiungere l'ombra di un sottoscala e in breve mi è difronte.

Le sue mani si piantano sul muro ai lati della mia testa, i suoi occhi mi fissano irrequieti e un brivido freddo mi percorre la schiena. I volumi che tenevo tra le mani cadono rovinosamente a terra creando un tonfo sordo.

"Stavi scappando da me tassorosso?" ringhia tra i denti. Scuoto energicamente la testa a negare l'evidenza.

"Non mentirmi. Ti ho vista con lui" posso leggere una sorta di delusione sul suo volto.
Vorrei baciarlo in questo momento, nei suoi occhi azzurri posso specchiarmi e vedere quanto effettivamente tutto questo sia patetico. Non posso permettermi di soffermarmi ancora su quel volto pallido, perciò volto la testa guardando a lato, rivolgendogli la guancia.