#5 Capitolo

542 19 0
                                    

Ian Pov

Era talmente bella mentre dormiva, le accarezzavo una guancia mentre gli baciavo una mano. Ogni tanto schiudeva la bocca, e avrei tanto avuto voglia di starle accanto tutto il tempo, ma Jamie faceva da palo alla porta, e appena sentiva sua madre arrivare io me ne andavo.

Ricordo la rabbia che ho avuto nei riguardi di quell'uomo che la stava violentando. Appena ho spalancato la porta lui l'ha lanciata a terra, e io gli sono volato adosso prendendolo a pugni, solo quando non ce la facevo più lo lasciai andare chiamando Jamie, gli avevo detto di correre a casa, un uomo aveva cercato di violentare sua sorella.
Tenevo Sam tra le braccia e tamponavo il sopracciglio sanguinante quando entrò suo fratello.
Si girò verso di noi poi sul corpo inerme, di quell'essere spregevole.
Il volto di Jamie sbiancó e con un filo di voce disse «BASTARDO.» Si avvicinò a lui lo guardò in faccia e gli sputò su una guancia.
«Jamie tutto bene? Conosci quell'uomo?» chiesi, in realtà non ci stavo più capendo nulla. «È mio... nostro.. padre, quel lurido bastardo è tornato, quel lurido bastardo l'ha toccata di nuovo!!» Mi urlò in faccia, non dissi niente perché io avrei fatto lo stesso, «di nuovo?» corrugai la fronte, pensai solo dopo a quello che aveva detto. «Fin quando Samantha era piccola quel verme andava in camera sua la notte. Penso di non aver mai preso botte migliori quando la difendevo, e oggi non ci sono stato.. -aveva gli occhi lucidi- oggi lui è tornato..» «Jamie l'importante è che qualcuno ci fosse stato prima che.. -la guardai- potesse fare di peggio, ora chiamo la polizia e una ambulanza» spiegai «ma tu te ne devi andare» disse dispiaciuto. Io capii al volo e dopo le chiamate mi accordai con lui quando andarla a trovare.

E ora sono qui, e giuro sulla mia testa che non la lascerò andare mai. Era così delicata che avevo paura di rovinarla, perchè lui l'aveva già rotta.

"Le donne puoi taccarle solo con un fiore, con le note di una canzone, con un bacio sulla fronte. Puoi toccarle in tutti i modi dolci del mondo. Al massimo puoi sbatterle al muro per baciarle."

Sam Pov

Avevo gli occhi chiusi e un mal di testa da fare invidia ad un dopo sbronza epico. Sentivo solo un suono intermittente, una mano stringeva forte la mia. Gli occhi mi pesavano terribilmente, avevo la bocca secca e un prurito terribile al naso.

Apri gli occhi e mia mamma era difianco a me, con gli occhi gonfi, poggiata sulla mia mano, cercai di chiamarla ma uscì solo un suono simile ad un grugnito, lei si alzò, mi abbracciò e cominciò a piangere «Piccola mia! Oh quanto mi dispiace. Non immagini come sia stata quando ho scoperto che quel bastardo ti aveva toccata.. Oh bambina mia» la accarezzai, non era colpa sua se si era innamorata di un animale.

Cercai di mugugnare qualcosa simile ad "acqua", lei me la passò e la sentii  finché non mi arrivò fino allo stomaco. «Da quanto sono qui?» mi guardai attorno, era una stanzetta singola, la luce fioccava della parete a vetro, i muri erano di un colore rosa antico, dei fiori stavano di fronte al mio letto. Mia madre aveva dei lussi nel suo ospedale. Mi prese la mano «Tesoro mio, sono due settimane che sei qui.. Aspettavamo solo ti svegliassi -mi baciò la fronte- tuo fratello è andato in mensa a mangiare, non ti ha lasciato un minuto sola..» disse rimettendosi a sedere.

La porta si spalanco e Jamie entrò con appresso una infermierina sexy, era palese, io ero in un letto d'ospedale e lui ci stava provando con una tipa, il solito Jamie.

«SAMANTHA! Oh come stai? Natalia mi ha detto che ti saresti ripresa subito! -Disse guardando la tipa quasi in lingerie- E la testa come va? Sai un trauma cranico non è cosa da poco..» TRAUMA CRANICO? Spalancai gli occhi «Oh.. ho solo un po di mal di testa..» ripresi il bicchiere e ingoiai un'altro po' d'acqua «Ricordi qualcosa di quella sera?». In verità più ci pensavo e più la testa faceva male, come se mi stessero martellando il cranio con un martello. «Ben poco. Ricordo quando ho aperto la porta e me lo sono trovato davanti, ricordo la botta alle scale, e poi immagino sia stato tu a salvarmi Jam.. »sorrisi guardandolo, l'infermierina mi ci avvicinò «Ti ricordi chi sono le persone attorno a te?» ma cos'è scema? mi guardai attorno, e vidi le uniche persone che volevo fossero li in quel momento, risposi anche se era piuttosto ovvio «Mamma e Jam» sorrisi guardandoli negli occhi uno alla volta. «Oh bambina mia, sono felice che tu non abbia riportato perdite di memoria. Ti faremo degli esami e poi andremo a casa tutti insieme, ok?» non sentii parole più belle. Mamma mi baciò la fronte e poi si diresse, insieme l'infermiera, fuori dalla porta.

Rimasi sola con Jamie, che mi teneva la mano «Oh, Jam se non ci fossi stato tu, non so dove sarei ora.. Io.. Grazie» «Piccolina, non ti ho..» il suo telefono inizió a squillare, si alzò e si allontanò rispondendo. Lo stavo fissando, a stento capivo quello che diceva e oltre "sveglia" "perdita" e "bene" avevo capito ben poco. Mi tornò vicino dabdomi il telefono «È Emy» appena avvicinai il telefono la sua voce stridula mi riempì la testa «TESORO MIO! NON TI IMMAGINI QUANTO MI SEI MANCATA! ma stai bene? Tra quanto ti rilasciano dalla prigione?» sorrisi, «Mamma ha detto che tra poco sarò libera.. Ci vediamo senz'altro prima che ricominci la scuola e..» «Oh fregatene della scuola perfavore, ora mi importa solo che tu ti riprenda, e ti verrò a trovare con tante schifezze e film strappa lacrime... Arrivo ma'! Tesoro ora devo andare ci sentiamo il prima possibile ok? Un bacio!» «Ciao Emy!» e ridiedi il telefono a Jam.

Entrò un infermierina piccolina, sembrava messicana, disse a mio fratello di uscire e intanto mi cavo tutti quei tubicini attaccati al mio braccio, tolse il catetere e mi accompagnò in bagno rimanendo fuori dalla porta «appena hai finito puoi tornare nel letto piccolina» si incamminó e senti la porta chiudersi.
Mi guardai allo specchio, non avevo un bell'aspetto, i capelli erano secchi e annodati, sotto gli occhi avevo borse profonde, per non parlare della pelle che era pallida come un morto. Distolsi lo sguardo e uscii, mi avvicinai alla finestra, appoggiai le mani sul vetro e un brivido di freddo mi percorse tutto il corpo, mi sentivo sola.

Jamie entrò dalla porta e si avvicinò guardando fuori anche lui, «La vista da qui è formidabile, mamma ha scelto la stanza più bella» disse «A casa la ringrazieró, è davvero bellissima!» lui annuì poi mi prese la mano « Sam, ascolta, -mi girai a guardarlo- appena vorrai vedere Ian lo faro venire..» «Scusa Jam, ma chi è Ian?»

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora