#17 Capitolo

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Scappai, scappai dalla scuola fregandomene delle note e delle sospensioni, fregandomene se mia mamma fosse venuta a sapere qualcosa, fregandomene di tutto.

Stavo correndo come una forsennata per non si sa dove. Le mie gambe andavano da sole, calpestando erba, ghiaia e strada.
Ma la mia mente sapeva benissimo dove stava andando e me ne resi conto anche io quando delle rotaie finirono sotto le mie All Star bianche.

Guardai in alto aspettandomi di vedere le stelle, ma era ancora giorno. Forse pensavo che lì il tempo si fermasse, così Ty poteva stare meglio e io insieme a lui.

Mi fermai nello stesso posto dove ero con Tyler, una lacrima bagnò la mia guancia mentre una pressa stritolava il mio cuore nella gabbia toracica impedendogli di battere. Lui era il mio tutto ed una stupida malattia non me lo avrebbe portato via. Non mi interessa. Singhiozzai. Voglio viverlo fino a quando non esalerà l'ultimo respiro.

E lo sentii, quasi mi rispose, mandandomi un treno vicino, e io seguii le sue istruzioni e urlai sperando di cacciare via il suo male, urlai fortissimo che senti i polmoni farsi piccoli e stretti.
Mi sentivo quasi cedere, la testa mi pulsava ma non mi interessava.

Come il treno passò mi resi conto che stavo piangendo a dirotto.

Mi asciugai le lacrime e mi feci forza correndo da Tyler, io avevo bisogno di lui e speravo che anche lui avesse bisogno di me.

guardai casa mia da lontano e non mi fermai neanche un secondo.
Finche il mio telefono non iniziò a suonare, chiamate di Jam, Emily e anche Sarah. Probabilmente si stavano preoccupando ma la mia priorità ora era Ty.

Delle grandi porte scorrevoli mi dividevano dal reparto in cui era Tyler. L'odore di disinfettante e pulito mi entrava nel cervello.
La reception era libera e quasi mi ci buttai sopra, ed una signorotta seduta sulla sedia si girò spaventandosi «Tesoro ti senti bene?» annuii con la testa, probabilmente il mio aspetto non era dei migliori ma non mi importava, «Si, mi scusi, lei sa dove si trova un certo Cooper?» speravo mi rispondesse di no, che il signor Cooper non c'era e non c'era mai stato.

Ma la risposta naturamente non fu quella «Oh si, Tyler! Un ragazzo simpaticissimo! È nella stanza 108, ma se vuoi entrare prima dovrai vestirti adeguatamente..» la guardai con un sopracciglio alzato non capendo cosa volesse dire, lei mi guardò e continuò «devi mettere una cuffia per contenere i capelli, un camice, dei copri scarpe e una mascherina» annuii non capendo a cosa servisse ma feci come mi disse la signora, mi vestì e iniziai a cercare la stanza 108.
105, 106, 107 e 108, toccai il numero sopra la porta, un numero in rilievo nero, in una porta rossa, il riparto do chemioterapia era tutto rosso, dalle sedie alle porte.

Mi guardai attorno e poi bussai e solo dopo aver avuto il consenso da dentro entrai.
Una stanza doppia con due letti singoli da una parte all'altra della camera, «Ciao!» mi urlò il ragazzino dagli occhi azzurri sul letto di destra «Ciao -risposi sorridendo- io stavo cercando Tyler e mi hanno detto di venire qui..» «Si ma ora sta dormendo li -indicò l'altra parte della stanza- io comunque sono Squalo!» mi girai vedendo una sagoma raggomitolata tra le coperte, mi avvicinai al ragazzino e risi «Squalo? E come mai hai questo nome così particolare?» chiesi sedendomi in una sedia di fianco a lui. «Tutti i dottori mi chiamano così, perché ho combattuto 4 tumori e ho sempre vinto io!!» Quattro tumori, penso che il nomignolo gli stesse più che bene, quanti anni avrà 14? 15? Ed ha già affrontando troppi interventi. «Wow, sei molto forte, io comunque sono Samantha ma puoi chiamarmi Sam» sorrisi, mi girai verso il suo comodino ed una foto con una donna bellissima ed un ragazzino con i capelli rossi si facevano dondolare da una barca a remi.

«Da quanto sei qui?» forse non dovevo chiedere ma il suo sorriso contagiava anche me «Beh inizialmente venivo qui solo per le visite o per fare le trasfusioni ma adesso i dottori preferiscono stia qui, così possono controllarmi sempre. Ormai sono 6 anni» continuava a sorridermi come se fosse la cosa più normale di sto mondo. Poi prese delle piume dal suo cuscino ed inizió a farle cadere per terra guardandole ad una ad una. Un atteggiamento strano, ma lui ne era affascinato e non lo interruppi.

«Sam!? Che ci fai qui?» mi girai e vidi la faccia assonnata di Tyler spuntare da sotto le lenzuola, corsi da lui e lo abbracciai appoggiando la mia fronte sulla sua spalla, poi iniziai a piangere, le sue braccia mi circondarono le spalle e mi strinse forte baciandomi la testa «Shh tranquilla, ora va tutto bene» alzai la testa e lui si precipitò ad asciugarmi le lacrime sulle guance «Come fai a dire che va tutto bene? Tu sei qui, quando dovresti essere con me! Mi manchi Tyler, mi manchi più dell'aria!» mi prese il mento con due dita e mi alzò il viso avvicinandosi alle mie labbra senza toccarle «Mi spiace così tanto bimba» poi mi baciò e un sapore di arancia mi rimase sulle labbra, iniziavano a piacermi i suoi baci. Iniziai a sentire la sua lingua sbattermi sulle labbra, allora aprì la bocca approdondendo il bacio.
Le sue mani si appoggiarono al mio collo e una si intrufoló tra i capelli. Le mie invece erano appoggiate al suo petto incredibilmente piccolo.

«Non te ne andrai vero?» lui mi guardò negli occhi facendomi un po di spazio nel letto, mi coricai vicino a lui e mi baciò la testa, ma non mi rispose.

Restammo così per mezz'ora, in silenzio guardando fuori dalla finestra affianco al letto.
«E ora come farai senza me a scuola?» rise al mio orecchio, mi girai per poterlo guardare in quegli occhi che ormai erano tutto tranne che spensierati, «Semplice, non andrò più a scuola per stare con te!» mi misi a ridere insieme a lui «Bimba, come sei sfaticata!» iniziò poi a farmi il solletico, così mi ritrovai a ridere senza più fiato «Basta! Ti prego smettila!» supplicai e solo quando lui vide i goccioloni dai miei occhi si fermò riabbracciandomi e appoggiando la testa sopra la mia.

Sentivo il suo odore di cocco invadermi le narici, era un odore così buono.
E sarei potuta rimanere li per tutto il resto della mia vita.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora