Non sapevo che fare, andare a cercare Sarah e lasciarlo solo o restare con lui finché finalmente qualcuno non ci avresse visto, stavo andando in paranoia.
Avevo la testa di Ty appoggiata sopra le mie gambe mentre l'erba fredda mi bagnava i pantaloni.
Poi da dentro la tasca dei pantaloni di Ty iniziò a vibrare il suo telefono e non so se era qualcuno che da lassù aveva ascoltato le mie richieste, ma appena presi il cellulare tra le mani il nome di Sarah risplendeva nello schermo e mi affrettai a rispondere.
«Ty dove diavolo sei?» urlò preoccupata nella cornetta, «Sarah grazie a Dio! Ty non so, è svenuto gli sanguina il naso e io non so che fare.. Non so..» ma lei mi fermò «Samantha dove cazzo siete.» era calma, forse fin troppo «Fuori in giardino, ti prego aiutami..» stavo piangendo a dirotto poi dal telefono sentì «Chiama l'ospedale di tua mamma e digli di mandare un'ambulanza subito.» e riattaccó.Le luci, le sirene, gli infermieri che mi scansavano perché probabilmente ero in mezzo, ma in realtà non sapevo cosa fare, come muovermi, ero come pietrificata.
Sarah era salita in ambulanza e stava parlando con dei medici ma la sua calma non cambiò, tranne quando i suoi occhi per un attimo si depositarono su di me. Rabbia. Odio. Era tutto quello che vedevo nel suo sguardo.Portarono via Ty e non mo fecero entrare in ospedale, perché non più orario di visita, e Jamie mi riportò a casa. Inutile dire che quella notte la passai insonne.
**
Mi sentivo sola a scuola, erano passati 5 giorni dell'incidente. Emily non si era sentita bene e non era venuta a scuola, Sarah non so per quale motivo non mi rivolgeva parola e la mancanza di Ty si sentiva lontana un miglio.
« Ok ragazzine, ora chi vuole fare ginnastica si vada a cambiare, gli altri.. beh non mi interessa.» il prof di educazione fisica era il mio preferito, non gli interessava cosa tu facessi, bastava che durante i test prendevi bei voti.
Io, come era mio solito fare, mi ero messa sopra gli spalti davanti al campo da rugby a leggere un libro. Ma alla fine neanche quello mi placava i pensieri.
Decisi così di fare un giro per la scuola, tanto da quandp ero tornata a scuola, in pochi mi rimproveravano.
Presi le scale che portavano al piano terra, ormai non più in uso per le aule non a norma.
L'unica cosa presente in quel piano era il silenzio e l'odore di fumo dei mozziconi lasciati li dai ragazzi durante la fuga dalle lezioni. I bidelli e i prodessori non controllavano mai quel piano, convinti che una fascia di plastica bianca e rossa possa fermare dei ragazzi.Entrai nell'aula 94, probabilmente perché quello era il mio anno, ma sopratutto perché strani rumori arrivavano da li dentro. Dei lamenti, un pianto sembrava.
Appena aprì la porta una chioma mora mi si paró davanti. Era rannicchiata sotto la finestra, con le ginocchia al petto e la testa china. « Scusami non volevo disturbarti..» feci per andarmene, quando Sarah alzò la testa «Vattene Samantha.» aveva gli occhi rossi, e il trucco sbavato, sembrava non dormire da giorni.Da quando eravamo arrivati alla festa d'istituto, Sarah aveva una faccia costantemente incazzata nei miei confronti, e nei giorni avvenire non miglioró.
Mi avvicinai a lei, volevo capire perché ce l'avesse tanto con me.
«Mi spieghi che ti ho fatto? Spiegami perché ora mi odi tanto!» mi slanciai verso di lei che sobbalzó per lo spavento, ma non rispose.
Allora mi misi all'altezza del suo viso e gli presi i polsi, stringendo quasi quanto Ian fece con me alcuni giorni fa.
«Sarah! Sto parlando con te!» lei ritrasse le mani liberandosi dalla mia morsa e spingendomi un dito contro, facendomi poi cadere.Si avvicinò talmente tanto a me che in un secondo me la ritrovai sopra mentre mi teneva saldi i polsi.
«Perché ce l'ho con te mi chiedi Samantha?
Forse perché se non fosse stato per te mio fratello ora non sarebbe steso in un letto con decine di tubi addosso!» la guardai stupita «Ma cosa dici! Io non l'ho toccato con un dito, non puoi darmi la colpa per questo!» gli urlai contro, e lei con tutta la rabbia che aveva dentro mi alzò i polsi per poi sbatterle violentemente affianco la mia testa, e avvicinò il mio volto al suo.
« Sí, ma magari se tu non ci fossi stata lui non avrebbe avuto tutta sta voglia di venire a scuola e al ballo solo per stare con te e vederti! Magari sarebbe rimasto a casa sotto l'occhio vigile di qualcuno! Tu lo stai uccidendo!» urlò alla fine alzandosi da me.
«Ma Sarah che stai dicendo!?»«Samantha Tyler ha il cancro!» si girò ed uscì dall'aula piangendo.
E anche io piangevo, perché ancora una volta il mio mondo era crollato senza che io potessi fare nulla.
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Scusate, so bene che il capitolo è corto, ma mi sembrava giusto fermarlo così. Scusate gli errori, non l'ho riletto perche sono stanchissima e vado a nanna.
Comunque vi amo tanto e siete in tantissimi,
buon 25 aprile a tutti!!
Vi voglio bene ♡♡-Sharon :*
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Amore proibito
FanfictionSamantha Tools si era innamorata dell'unico uomo vietato per lei, un amore segreto con il suo professore la bloccava dal rivelare tutto a i suoi genitori e amici. ----------------------------- «Che fai?», «Vieni con me» disse poi allungandomi la su...