Faceva dannatamente male, anche il solo pensarlo.
Passavano i giorni, e di lui non c'era più traccia.
Al suo posto un vecchio uomo parlava dei suoi scrittori preferiti cercando di inculcarci un amore per gente come Bill Bryson o Ken Follett. Speranza del tutto inutile, dato che la maggior parte dei cervelli presenti in quella classe stava pensando al suo Twitter o Instagram.
Le ultime ore del giovedì in quel periodo erano le più tranquille. La mia professoressa di ginnastica era rimasta a casa per malattia, quindi tutta la classe sarebbe uscita prima.
Appena varcai la porta di uscita della scuola, vidi Tyler e mio fratello che parlavano attaccati al muretto.
«Sai quanto si incazza mamma se ti vede con quella?» indicai la sigaretta che Jam teneva fra le labbra, mi fece un occhiolino perchè sapeva quanto fosse vero.
«Ma lei non lo verrà mai a sapere, vero Sam?» mi mise un braccio attorno al collo stingendo, facendo finta di essere un bullo.
Tornammo a casa tutti e tre insieme, dato che la macchina di Jamie era l'unico mezzo di trasporto.
Sarah aveva abbandonato Tyler per uscire con Emily a comprare vestiti per una festa d'istituto che si sarebbe tenuta sabato.
«Allora.. Intendete andarci voi due alla festa sabato?» chiese Jamie riferendosi a me e poi a Tyler seduto dietro ma con la testa che spuntava in mezzo ai sedili anteriori.
«Emily sicuramente mi ci porterà anche contro la mia volontà, ma penso che è quello che farà anche con te.» dissi a mio fratello.
Sapevo quanto Emily desiderasse andarci, sapevo che aveva visto un vestito e avrebbe speso i miliardi per prenderlo, e Jam in questo non aveva diritto di parola.
« Sam, se non hai nessuno possiamo andare insieme, almeno non saremo il soggetto in comodo.. C'è se vuoi che sia un appuntamento va bene, oppure no...» si stava ingarbugliando, così lo fermai girandomi verso di lui e facendo incontrare i nostri occhi scuri «Sarebbe perfetto».
**
Venerdi l'avevo passato a cercare un diavolo di vestito che mi stesse bene e quando finalmente l'avevo trovato, tornando a casa me lo vedevo malissimo.
Ero da venti minuti davanti lo specchio cercando di capire come lo avevo sistemato in negozio in modo che mi stesse bene, mia madre entrò dalla porta e mi guardò «Tesoro come sei bella..» aveva i goccioloni agli occhi. Era una persona molto sensibile se si trattava di famiglia, o di animali, sopratutto con il film "Io e Marley" iniziava a piangere sentendo anche solo la sigla iniziale.
« Ma, non ti mettere a piangere ora, io sto diventando pazza! -mi allungai un boccolo che rimbalzó sopra la mia spalla scoperta- Se mi metto queste scarpe nere stono con tutto, se mi metto queste bianche a metà serata avrò i piedi che mi chiederanno pietà!» urlavo isterica che non mi accorsi manco della macchina fuori casa.
Il campanello suonò e un Tyler in stile cattivo ragazzo mi aspettava appoggiato alla porta.
Mi guardó per quelli che sembravano ore «Sam.. Sei bellissima!» si avvicinó a me porgendomi un bracciale con un Fiore di Loto.
Perfetto, tutto perfetto.
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi girai andando verso la porta, ma la mano di Ty mi prese per un polso «Sam, senti, fuori c'è.. come dire, una grande cosa.. Ma devi sapere che non è stata una mia idea, ma tua fratello la voleva allora per spendere meno l'abbiamo divisa insieme, e cioè..» Trovavo tenerissimo il modo in cui si ingarbugliava mentre parlava, le sue guance divennero rosa e abbassò il volto, io non feci altro che aprire la porta ritrovandomi un Hummer Limousine bianco in fondo al vialetto. «Oddio Ty che figata!» dissi euforica, lui mi guardò e sorrise mettendomi una mano sulla schiena e conducendomi alla macchina.
Mi aprì lo sportello da galantuomo e io salì in macchina ritrovandomi, mio fratello, Emily, Sarah e quel Max di cui non sapevo nulla. Dopo che anche Tyler si sedette vicino a me partimmo per la scuola.La palestra della scuola era addobbata con luci stroboscopiche, nastri argento che cadevano dal soffitto e altre milioni di frivolezze con un Dj che metteva musica assordante, era fantastico come avessero soldi per ste stronzate ma non per cambiare cose che ormai cadevano a pezzi.
Mi guardai attorno e un sacco di ragazzi stavano ballando, altri erano seduti ai tavoli e molti professori parlavano tra loro. I ragazzi andarono a prendere da bere e Emily mi si avvicinò intanto che Sarah parlava con dei ragazzi, «Non pensi sia un po' presto per ributtarti in tutto questo?» mi chiese, io la guardai negli occhi alzando un sopracciglio perchè non avevo idea di cosa stesse dicendo, «Dai non guardarmi così, cioè ti sei appena mollata con Ian e già ci provi con Tyler, so che è un bravo ragazzo ma non ferirlo..» spalancai gli occhi, in un modo o nell'altro mi stava dicendo che ero una ragazza facile. «Emily spero tu stia scherzando, Tyler è solo un grande amico! E poi me l'hai fatto conoscere tu!» stavo urlando, un po' per farmi sentire sopra la musica, un po' perchè ero su tutte le furie.
Volevo bene a Tyler ma non in quel modo, ero felice quando mi dava attenzioni o quando stavo insieme a lui ma questo non significava molto.. Forse..
I ragazzi tornarono con dei bicchieri di cartone rosso in mano «Penso sia una specie di Punch» mi disse Ty allungandomi uno dei due bicchieri che teneva tra le mani, lo bevvi e il liquido fin troppo dolce mi fece strizzare gli occhi per il diabete che da li ad un altro bicchiere sarebbe arrivato, e guardando le facce degli altri ragazzi capì che non fossi l'unica «Ma cos'è sta schifezza!» Disse mio fratello che dopo aver buttato il bicchiere prese Emily per una mano e la portò in pista, uguale fecero Max e Sarah che per tutto il tempo era stata muta e con la faccia arrabbiata in disparte.
Ty mi guardò, io rimasi immobile, «Vuoi ballare?» chiese titubante, la sua faccia era indirizzata alla pista, e potei vedere il suo pomo d'Adamo che si alzò e abbassò velocemente, «In verità non so ballare, e non mi piace neanche farlo..» dissi sincera, gli occhi di Tyler guizzarono nei miei «Davvero? Meno male, io faccio schifo e se mi fossi buttato li in mezzo avrei amputato i piedi a qualcuno.» scoppiammo a ridere, poi mi allungò una mano «facciamo un giro?» guardai gli altri e vidi che si stavano divertendo quindi annuii prendendogli la mano.
Adoravo quando le sue dita lunghe si annodassero alle mie piccine. Con il pollice mi accarezzava il dorso della mano mentre ci stavamo dirigendo fuori in cortile.
Appena l'aria secca si scontrò contro le mie guance ormai rosse mi girai verso Tyler che come ogni volta guardava le stelle in cielo.
«Ty posso chiederti una cosa?» chiesi «Certo Bimba» mi piaceva quel nomignolo, forse perchè assomigliava tanto all'altro..
«Come mai hai questo amore per le stelle?» ero curiosa, anche perchè i suoi occhi sembravano ricaricarsi ogni volta che le guardava.
«Sai che le stelle che noi vediamo in realtà sono morte anni fa?» mi guardò e io scossai la testa, «Sono bellissime, ma in realtà sono solo la fine di una vita celeste, e anche io prima o poi andrò lassù» guardai in alto e appena abbassai nuovamente lo sguardo il viso di Tyler era talmente vicino al mio che potevo sentire il suo respiro sul mio naso.«Ty che stai facendo?» guardai i suoi occhi e poi la sua bocca che era così bella sotto la luce della luna «Non lo so Sam, tu mi hai stregato. Tu sei il rischio più grande, mi porti all'inferno e in paradiso al tempo stesso togliendomi il respiro.» Appena mi regalò questa frase le sue labbra si appoggiarono delicatamente sulle mie, facendomi chiedere gli occhi per bearmi di quel momento.
Non fu un bacio appassionato, ma uno casto, di chi aveva paura del domani, e Tyler era così.
Come si staccò da me mi guardò negli occhi e sorrise, mi prese la mano ancora aggrappata alla sua e la baciò. Un gesto così dolce. Anche se forse quello che lui provava per me io non lo provavo per lui.
Ad un certo punto spalancò gli occhi e si mise una mano sulla bocca coprendosi anche il naso «Sam corri a chiamare Sarah!»
Poi svenne, liberando dalla sua mano il liquido cremisi che gli colava dal naso.
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Amore proibito
FanfictionSamantha Tools si era innamorata dell'unico uomo vietato per lei, un amore segreto con il suo professore la bloccava dal rivelare tutto a i suoi genitori e amici. ----------------------------- «Che fai?», «Vieni con me» disse poi allungandomi la su...