#18 Capitolo

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Ian Pov
Che diavolo avevo fatto?
Come avevo potuto mandare a puttane la storia tra me e Samantha?
Tutto questo doveva finire, e dovevo riprendermela.
Avrei dovuto lasciare Jennifer una volta per tutte, andare avanti con la mia vita.

Perché quello che provo per Sam non è mai stata una bugia, sono convinto di provare qualcosa per lei che va oltre l'immaginabile.
Così piccola e minuta nei gesti, me la sono cresciuta come volevo io, e non posso pensare ad altre labbra che si appoggiano su di lei.

Doveva essere mia, di nuovo, in un modo o nell'altro.

Ero in soggiorno che fissavo fuori dalla finestra, ero stato uno stupido a dirgli quelle cose. Non ne pensavo manco una, ma la rabbia in quel momento mi offuscó la vista.

Io vedevo come la guardava, aveva gli occhi di un povero cucciolo che cercava casa.

E lei magari sognava con lui quello che non poteva avere con me, un uscita con gli amici, l'imbarazzo di presentarlo ai familiari, i baci in pubblico.. Tutte cose che con me erano impossibili avere.

La porta di casa si aprì, Jennifer sbucó con delle buste della spesa che buttò successivamente sulla penisola in cucina.

Da quando aveva incontrato Samantha faceva fatica a guardarmi negli occhi, io sapevo che lei sapeva.

« Ian, preparo la cena, vuoi qualcosa in particolare? » disse continuando a guardare le buste della spesa.

Forse era colpa del suo corpo, di quei fianchi formosi, quelle labbra piene e quel seno prorompente. Forse era per questo che non mi ero ancora staccato da lei, il bisogno del suo corpo.

Mi avvicinai cauto, dietro le sue spalle e delicatamente gli scostai i capelli su una spalla baciandogli e mordendogli il collo, alzò la testa lasciandomi libero accesso ad una parte più ampia.
«Non ho fame di cibo» dissi abbassandole la spallina del reggiseno e spegnendo il cervello.

Sam Pov
«Andando avanti di sto passo il tuo cuscino non avrà più manco una piuma» dissi a Squalo intanto che come un rituale lui faceva cadere le piune a terra.
Gli infermieri ormai non si lamentavano neanche più, era il "piccolo" dell'ospedale.
Ty stava affrontando una chemio e mi aveva chiesto di aspettarlo in camera.

Ormai erano settimane che venivo qui quasi ogni giorno, anche solo per vederlo dormire e assicurarmi che, nel suo, stesse bene.

«Sama posso farti una domanda?» Risi per il nomignolo che ormai tutti all'ospedale mi avevano dato, guardai gli occhi di Squalo e sorrisi incitandolo a proseguire.
«Ma tu e Tyler fate sesso?» chiese con nonchalance, io strabuzzai gli occhi ed aprì la bocca.

So che avendo 14 anni è normale sappia già cosa sia il sesso ma non mi aspettavo una domanda così diretta.
Quando stavo per rispondere un Tyler in carrozzina entrò in camera.

«Sono felice tu sia ancora qui..» sorrise debolmente per poi allungare una mano e stringermi la mia.
«Ho una sorpresa per te» disse alzandosi dalla carrozzella. Mi precipirai a sorreggerlo e lo aiutai a stendersi sul letto, mi baciò la fronte e poi si allungò verso il comodino, aprì un cassetto e ne estrasse una scatolina azzurra e me la porse «Apri» disse, io lo guardai negli occhi che ormai non erano più accesi come una volta, delineati da grandi cerchi neri.

Slegai il fiocco bianco e poi tirai su il coperchio, sentivo le lacrime agli occhi.
Una catenina con un cuore aperto ritraeva una nostra foto scattata da Sarah da un lato e dall'altro una piccola frase incisa "Ti fidi di me?".

Non riuscì più a fermare le lacrime, mi girai verso Tyler e l'abbracciai inebriandomi del suo profumo che ormai andava sparendo.
«Immagino che ti piaccia..» disse con voce roca, «Ovvio che mi piace! È la cosa più bella che mi abbiano mai regalato Ty!!» urlai baciandolo.

Ormai i baci erano diventati quasi la normalità, anche se ancora non avevo capito cosa provavo per lui.

«Sono contento ti piaccia, e non vorrei lasciarti così ma sono stanchissimo e mi disp-»
«Non dirlo manco per scherzo, sarò qui al tuo risveglio!» dissi sistemandomi la collanina al collo.

«No Sam, va a casa, fatti una doccia rilassante e dormi un po, sembri più stanca tu di me!» rise un po e poi appoggiò la testa al cuscino.
«Ok ma domani torno» gli baciai la mano e prima di uscire salutai con la mano Squalo.

Il vialetto di casa era vuoto, mia mamma non era a casa, attraversai il vialetto e quasi inciampai il un mazzo di Iris blu e orchidee gialle a terra, fiori stupendi.
Li presi in mano inebriandomi del profumo di fresco, un biglietto rosso cadde a terra e la sua calligrafia mi saltò subito addosso.

" Si possono insegnare tante cose, ma le cose più importanti, le cose che importano di più, non si possono insegnare, si possono solo incontrare.
Tuo Ian"

Era serio? Cercava di usare uno dei miei scrittori preferiti solo per tornare?

Presi i fiori e li misi in un vaso d'acqua e rigirandomi il biglietto tra le mani andai in camera.
Odorava di muschio bianco ed era un odore che mi mancava molto.

Presi una scatola e ci adagiai delicatamente il biglietto e poi la infilai sotto al letto.

Andai a fare la doccia e poi mi misi a letto, e distrutta mi addormentai.

"Cos'è gliela hai già data, eh? Fai tanto la santa con me ma poi la dai a cani e porci, puttana!"

Mi svegliai di soprassalto, avevo i crampi allo stomaco ed ero tutta sudata. Di lui mi tornavano sempre in mente quelle ultime parole, come poteva dirmi quelle cose dopo avermi detto Ti amo?

Scesi le scale per prendere in biccjiere d'acqua dalla cucina, e vi ci trovai mia madre girata di spalle contro il lavello «Anche tu non riesci a dormire?» gli sorrisi aspettandomi un suo sguardo ma stava immobile.
Mi avvicinai e allungai una mano per toccargli una spalla, completamente gelata «Mamma?» gli strinsi il vestito e la girai.

Il volto di quell'uomo con gli occhi ignettati di sangue si posò su di me «Bambina mia, guardati ormai sei una signorina!»
Mio padre era di nuovo qui. Qui per me.
«Devi pensare, di chi hai veramente paura?
Ora chi ti proteggerà dal mio ritorno!»
Mi urlò in faccia e dopo mi svegliai da quell'incubo.

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HI EVERYBODY!
Sono tornata, finalmente.
Avevo pensato anche di lasciarla questa serie, ma mi mancava troppo, quindi sono ancora qua.
Scusatemi se ho sospeso la serie, ma avevo bisogno di una sospensione anche io, ora spero che voi piccole caramelle gommose mi perdoniate, perché io vi voglio un bene dell'anima.
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno messo la ff in biblioteca, tutti quelli che hanno commentato o che semplicemente mettono una stellina, perché voi è questo che siete, MERAVIGLIOSE STELLE ★☆★

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora