#9 Capitolo

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Mentre percorrevano la strada sulla super Mini di Emily, stavamo cantando a squarciagola tutto il CD dei 5 Secondo Of Summer che lei teneva come un tesoro in macchina.

«Tell me where you're hiding your voodoo doll 'cause I can't control myself» ohh amavo Michael, davvero, era tipo il ragazzo perfetto per ogni ragazza, dolce, simpatico, divertente.. Ma probabilmente, il ragazzo che non troverò mai.

Eravamo in strada da venti minuti e non c'era traccia di case in quella zona. «Emi ma dove abitano questi?» dissi sbuffando «A dir la verità non lo so manco io, dovrebbero avere casa su questa via..» stava guardando attentamente la strada con gli occhi stretti.
Ero partita verso il viaggio senza ritorno, «STAI SCHERZANDO! Ci siamo perse!?» in completa ansia stavo tenedo la cintura stretta, chiusi le portiere con un tastino, in modo da essere barricarci dentro. In quella cavolo di strada non c'era manco un lampione, tralasciando il fatto che si stava stringendo sempre di più e che ai lati non avevamo altro che campi e case abbandonate.
Il posto perfetto per l'omicidio perfetto!

«OK, Mrs Ansia, ora li chiamo!» Disse fermandosi e tirando fuori il telefono dalla borsa che era sulle mie ginocchia. «Ty! Ehi senti una cosa, mi sa che molto probabilmente, come dire.. Ci siamo perse... Sisi avevo capito, ma non so com.... Ah ok... Strada sterrata.. Ok Ok.. Rimani in linea!» Disse passandomi il telefono, mentre riprendeva in mano il volante e continuava per quella strada. Ty? Poteva essere il diminutivo di Tyson o di Tyra, Tyrah? «ECCOLA! Ty siamo fuori!» prese il telefono e dopo aver ascoltato la risposta lo chiuse. Poco dopo uscirono fuori due persone, che guardando i vestiti sembravano una ragazza e un ragazzo. La fibbia sotto al seno del vestito nero di lei scintillava davanti ai fari della macchina, lui invece indossava un paio di skinny jeans neri strappati al ginocchio, una maglia dei Nirvana grigio scuro e legata attorno alla vita, una camicia come la mia ma a quadri più grandi.

Aprirono le portiere e salirono, tutti e due salutarono Emily lasciando me in disparte, ero in un tremendo imbarazzo. Finché Emi non mi guardò «Oh che sbadata, scusate.. -Disse in modo teatrale- lei è Samantha, per gli amici Sam» Mi girai e la ragazza aveva la faccia tra i due sedili anteriori «Piacere io sono Sarah Roden, per gli amici solo Sarah» era molto carina, anche se sembrava ancora una bambina, aveva i capelli castani che gli arrivavano sopra il seno, probabilmente stirati con la piastra, le labbra sottili passate con un leggero rossetto rosa e degli occhi mozzafiato, celesti come il cielo in un bel giorno «Samantha Tools, e si, per gli amici Sam..» e gli strinsi la mano che precedentemente lei aveva allungato verso di me.

«Io sono Tyler Cooper, per gli amici Ty e basta» Non si era neanche allungato per fare in modo che lo vedessi. «Scusalo, ha la luna storta..» Mi spiegò Sarah ridacchiando.

Finalmente arrivammo davanti al locale, che sicuramente non era vicino casa e che sicuramente non era un semplice pub, ma una vera e propria discoteca. Presi Emily sotto braccio, «Meno male che doveva essere una cosa semplice..» lei sorrideva camminando verso l'entrata.
Un omone grande come un armadio in camicia, giacca e pantaloni neri ci fermò subito «Ragazzi documento.» La voce era dura, e ferma, perfetta per quella stazza. Cercai nella borsa il mio e glielo passai come aveva fatto anche Emily, lo osservò per un po' mettendolo anche contro luce e poi me lo passo lasciandoci entrare.
Solo dopo essere state nel guardaroba della discoteca mi resi conto che di Sarah e Tyler non c'era più traccia ma non mi importò molto.

La musica assordante iniziò a perforarci i timpani, erano tutte canzoni già sentite, che la gente cantava mentre ballava.
Un sacco di ragazzi erano attorno al bar, altri stavano ballando chi in pista e chi sopra i tavoli. Una giungla.

Emily mi strattonó per un braccio appena vide un tavolo libero, mi sedetti in mezzo al divanetto di pelle nera, solo dopo essermi rilassata mi sentii schiacciata in mezzo due persone, Sarah stava sorridendo «AMO QUESTA CANZONE!» disse urlandomi nell'orecchio. Mi girai verso Tyler e lo vidi, era davvero bello nella sua semplicità, castano e occhi ramati, aveva i capelli spettinati e stava sorridendo proprio a me, aveva un neo sulla fossetta sinistra. Solo quando la sua lingua si inumidí le labbra lo guardai negli occhi «Hey» disse lui con fare lusingatorio, gli sorrisi e mi girai dall'altra parte per non fargli vedere il mio rossore.

Emily urlò «Volete da bere? Conosco il barista, ha una cotta per me» disse sventolandosi la mano davanti la faccia, tutti annuimmo e si chinò verso ogni nostra bocca per ascoltare l'ordine, quando si avvicinò a me non sapevo che prendere quindi dissi solo «Vedi tu..» i suoi occhi si illuminarono sparendo tra la folla.
Sarah era in piedi davanti al divanetto che stava ballando, Tyler invece si stava guardando in giro.
Poco dopo Emi tornò con i quattro drink, due per mano. A me passò qualcosa di marroncino dall'odore forte «Non c'é rum o qualcosa del genere vero?» nessuna risposta, solo la sua mano che spinse il bicchiere verso la mia bocca. Era freddo e dolciastro, scendeva come l'acqua ma era molto forte e lo sentii arrivare fino lo stomaco. «Ma cos'é?!» dissi dopo essermi resa conto di quanto salisse in fretta «Vodka alla pesca, red bull» disse sorridendo fiera del suo ordine.

Dopo alcune canzoni ballate con Emily e Sarah, e alcuni (tanti) drink sentivo la testa leggera, avevo voglia di ridere senza un'apparente motivo.
Solo dopo mi resi conto di quanto era sbagliato, medicine e alchool non era la coppia perfetta, e avevo fatto una cavolata a mischiarli insieme.

«ANDIAMO IN PISTA!» Urlò Sarah visibilmente ubriaca, «Andate vi aspetto qui» disse Tyler, mi strattonarono da un braccio mentre lo guardavo negli occhi, lui non aveva bevuto nulla, sicuramente avrebbe guidato lui al ritorno.
Arrivammo in mezzo alla pista facendoci strada tra persone sudate che ballavano, il mischione di odori tra vari profumi, fumo di ogni tipo, sudore, odore di drink era quello che caratterizzava una bella serata mi disse Sarah appena ci aveva spinto in mezzo. Ballavo come non mai, la musica mi riempiva le vene, e non mi importava della gente attorno.
Emily ad un certo punto mi strattoni verso il bar «IL BARISTA, ME LO VOGLIO FARE!» ma non l'avrei lasciata andare in queste condizioni, voltai la testa verso il bar per vedere la preda della mia amica e ebbi un tuffo al cuore, i suoi capelli arruffati gli ricadevano sul viso, i suoi occhi gelidi erano pieni di desiderio, ma non stava guardando me, bensì la ragazza davanti a lui
«Ian..»

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora