Avevo le mani ancora a mezz'aria e con gli occhi spalancati. Stavo guardando i pezzetti di ghiaccio e di ceramica sparsi per il pavimento, probabilmente speravo che si rimettessero a posto da soli, non riuscivo più a connettere il cervello con il resto del mio corpo. Emi arrivò di corsa in cucina, con il mio telefono ancora in mano era euforica.
Mi piegai e iniziai a raccogliere i cocci, non sapevo che dire, ero come preoccupata che tutti quei pezzetti si sentissero soli divisi, Emi si avvicinò a me « Terra chiama Samantha! - Mi si mise a sedere davanti - Raccontami su! Che aspetti?!» alzai lo sguardo ed era sbigottita, la bocca a penzoloni gli occhi spalancati, e tra le mani ancora il mio telefono. «Non c'è nulla da dire, io e Ian ci frequentiamo e basta.»
Non so perchè ma è come se cercassi di giustificarmi, io amavo Ian e non dovevo spiegazioni a nessuno. «Ian.. Mi fa strano sentire il suo nome, "il Professore" suona meglio!» disse lei divertita.Mi alzai e buttai tutto nel bidone, Emily era ancora seduta a terra quando gli passai di fianco strappandogli il mio telefono dalle mani.
Oddio ma perchè mi stavo comportando così da stronza? Lei non se lo meritava, aveva tutte le ragioni del mondo di essere curiosa, dannazione avevo una storia segreta con il professore più figo dell'istituto!
Mi stesi sul divano a pancia in su con un cuscino sulla faccia, sentii la voce di Emily dalla cucina che mi veniva in contro «Non provare a fare la stronza ora, quando pensavi di dirmelo? Quando avresti avuto il pancione e un anello al dito?» mi stava rimproverando «Senti te lo avrei detto! Quando magari c'avrei creduto anche io..» Abbassai lo sguardo «Eh sese! Dai dimmi quindi siete fidanzati ufficialmente? Casa sua è grande? Come fa ad avere un fisico così scolpito? va il palestra? Ha degli animali? Usa armani come profumo? Me lo sono sempre chiesta.. E sopratutto, avete fatto sesso?!» gli misi una mano sulla bocca, intanto che mi rendevo conto solo adesso che non sapevo nessuna di quelle cose, neanche il profumo che portava.. Mi presi una ciocca di capelli tra le mani e iniziai a giocarci guardando in basso.
«Io.. In verità io..» «Ecco! Lo sapevo avete fatto sesso e non me l'hai detto! Sei un po' un'amica di merda eh!» disse ridendo «Se mi lasci finire! -presi un respiro profondo e la guardai- Senti in verità io.. Non so nessuna di queste cose.» abbassai lo sguardo, ancora, e iniziai a giocare con l'orlo della mia maglietta «In che senso scusa?» «In che senso, che senso puoi dare a questa frase? Ogni volta che stiamo insieme, parliamo di quello che faremo in un futuro, parliamo di quanto stiamo bene assieme.. e non gli ho mai chiesto queste cose perchè non mi interessano, o per lo meno, non ci avevo ancora pensato..»Penso che in quell'arco di tempo Emily sia morta perchè non la sentivo più, ma non avevo voglia di alzare la testa e magari vederla li ancora con la bocca spalancata aspettando che qualche mosca entrasse. La guardai e stava sorridendo, mi iniziai a mordere il labbro. Di solito non lo facevo ma da quando stavo con Ian avevo iniziato anche io, a dir la verità da quando stavo con Ian avevo iniziato a fare parecchie cose: sorridere più spesso, amare, restare tranquilla, diventare molto gelosa..
«Lo ami, eh?» che significava?.. Manco io lo sapevo.. Sbuffai alzandomi per mettermi davanti alla finestra e guardare fuori.
Avevo ancora il telefono in mano e guardai lo schermo, c'era ancora il messaggio aperto:DA: IAN
Piccola stasera che fai?
Gli risposi, ma avevo la testa altrove, come facevo a non sapere tutte quelle cose.. Ormai erano 4 mesi che ci frequentavamo e non sapevo neanche dove abitava.. Non mi ero mai fatta queste domande, non le ritenevo importanti.. Fino ad ora.
A: IAN
Serata tra donne con Emily :)
Facciamo buon viso a cattivo gioco, dovevo parlargli il prima possibile.
DA: IAN
E dove andate di bello?
A: IAN
A sentire un po' di musica vicino casa, tu invece, che fai stasera?
DA: IAN
Penso di stare a casa, compiti compiti e ancora compiti..
Lo immaginavo sommerso vino al collo di temi fatti, o da fare ancora. Ogni volta che faceva qualcosa che centrava con la scuola diventava serio, e ogni volta gli si formava una mezza luna sulla fronte.
Emily aveva fatto la sua solita faccia da cucciolo bastonato, così mi avvicinai a lei e mi iniginocchiai e l'abbracciai come per scusarmi.
In quel momento la mia mano che era appoggiata sul divano iniziò a vibrare, «Sam ti voglio bene anchio, ma non sono ancora pronta per usare oggetti nella nostra relazione» poi iniziò a ridere «SCEMA!» dissi mentre portavo il telefono all'orecchio. «Tesoro, scusa scusa scusa ma come solito mi hanno bloccato in reparto, volevo passare una serata tra donne ma non riesco!» Sapevo che era davvero dispiaciuta, era da una vita che non cenavamo insieme, solo io e lei. «Mamma tranquilla, Emi si è letteralmente intrufolata in casa nostra, per passare un po di tempo con me e per fare un giro stasera..» «Oh che cara, digli che presto passeremo una giornata tutte insieme!» «Certo!» dissi mentendo «Vado amore, fate le brave, non bevete, non fumate e non staccatevi mai!» solita lista «Certo mamma a domani!» e chiusi la chiamata.**
«Te lo scordi che metto quei cosi» Dissi osservando il tacco a spillo che mi si presentava davanti, dovevo dargli ragione, stava molto bene con il completo, era un top nero e dei pantaloni a vita alta rossi con una giacchetta a quadri bianchi e neri.
Non sapevo camminarci e non avevo alcuna voglia di avere le vesciche già ad inizio serata. «Con il tacco un po' più spesso è la mia ultima offerta!» «più spesso tipo?» dissi alzando un sopracciglio, per terra vedevo solo trampoli impraticabili. Emily tirò fuori dalla borsa di Marry Poppins un paio di Jeffrey Campbell aperte nere con il tacco in legno, ok potevo accettarlo, ero rimasta incantata a guardare le scarpe e quando spostati lo sguardo su Emily, stava sorridendo e aveva gli occhi stracolmi di gioia «Bingo signorina Tools!» iniziammo a ridere.«Dai Emily! Dio mio ma c'è una volta che sei in orario!?» cercavo di fingermi scocciata, volevo tornare a casa ad un'orario decente e invece nulla, erano già le 23.30 e lei non era ancora pronta. «Senti manco quando ero ancora dentro a mia mamma sono stata in orario quindi ora non rompere.» disse finendo di darsi volume hai capelli.
Ero appoggiata sullo stipite della porta e la fissavo. Stava davvero bene, lei aveva optato per un toppettino nero, dei pantaloni in finta pelle, una giacca anche lei a quadri rossa e nera e dei tacchi vertiginosi neri con un cinturino sulla caviglia, ma lei era così, osava. «Fissi ancora per molto?» disse con il mascara sulla ciglia, «Non so, magari fissandoti ti sbrighi!» «Ok, ok ci sono! Dobbiamo passare a prendere due miei amici» Schiocco le labbra e prese le chiavi della macchina.---------
Ringrazio tutti i buon sadici che si sono messi a leggere questa storiella.
Chiedo divinamente scusa per il ritardo, ma doveva avvenire il momento perfetto per scrivere, comunque ho deciso che i capitoli saranno settimanali, ogni martedì spero di servirvi una buona giornata con una parte nuova. Per tutto il resto spero che la storia vi piaccia, un bacione a tutti!
- Sharon.
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Amore proibito
FanfictionSamantha Tools si era innamorata dell'unico uomo vietato per lei, un amore segreto con il suo professore la bloccava dal rivelare tutto a i suoi genitori e amici. ----------------------------- «Che fai?», «Vieni con me» disse poi allungandomi la su...