22. Battlefield

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-Campo di battaglia-

"Luna...Luna ti prego parlami".

Continuavo a guardare fuori dalla finestra, le gocce si infrangevano contro la finestra, pioveva ma fortunatamente non così forte l'unico problema era il vento che era riuscito addirittura a spezzare un piccolo alberello che si trovava sotto la mia finestra.

"E sentiamo...cosa dovrei dirle" sbraitai non degnandola di uno sguardo "Sa non credo che aprire gli occhi e ritrovarsi in una camera di ospedale mentre là fuori c'è una situazione disastrosa sia il massimo" abbassai lo sguardo continuando a giocare con le unghie del pollice e dell'indice.

"Partiamo da una domanda che per altre potrebbe essere scontata. Come stai?" domandò la consulente scolastica Morrell.

"Potrebbe ricordarmi perché è sempre qui in ospedale? Lei è una consulente scolastica" dissi senza una vera e propria emozione.

"Io sono qui per ascoltarti Luna non devi trattenerti e per rispondere alla tua domanda il preside ha voluto mandare da me voi coinvolti in quell'attacco alla centrale per sfogarvi" spiegò con calma.

Mi voltai verso di lei lentamente, mi sorrideva sperando di rassicurami. Era impeccabile nel suo completo nero, i capelli perfettamente in ordini ed occhi che cercavano di scrutarti pure l'anima. Accavallò le gambe incrociando le mani sulle ginocchia e mi guardò paziente.

"Sa non ci vedo mio fratello a parlare con una consulente scolastica" cambiai discorso e la signorina Morrell accennò ad un sorriso.

"Ora non sviare la domanda. A proposito ho saputo che oggi ti dimetteranno" esclamò contenta.

"Già finalmente direi...dopo due settimane posso tornare a casa ma a che prezzo" sussurrai l'ultima frase e ritornai a guardare lì fuori.

"Che vorresti dire?" chiese la Morrell.

"Voglio dire...mia madre e mio fratello non si parlano ancora, Stiles stranamente è sempre giù di morale perché ha problemi con suo padre, Allison non parla più con nessuno, Jackson che non è più Jackson. E non dimentichiamoci che Isaac, Boyd ed Emma sono spariti. La più normale al momento sembra essere Lydia" spiegai tutto d'un fiato.

"So che hai un ragazzo Thomas. Perché non l'hai nominato?" sentenziò ed io rimasi in silenzio non sapendo cosa dire.

Thomas... pensai.

"S-sì" balbettai insicura "Anche se non so che cosa gli sia preso nelle ultime settimane mi ignora, non è venuto a trovarmi in ospedale e Stiles mi ha detto che sa tutto" sospirai irritata.

La Morrell rimase un attimo in silenzio, mi voltai per osservarla e notai una cosa che ogni psicologo faceva "Perché non sta prendendo appunti?" domandai aggrottando la fronte.

"Lo faccio dopo la seduta" spiegò alzando le spalle.

"E come fa?".

Lei sorrise e con l'indice indicò la sua testa "Ho tutto qui".

"Lei è veramente strana" commentai suscitandole un'altra lieve risata.

"Sai credo che in tutto questo buio ci sia un lato positivo giusto?" si sporse un po' di più mentre io mi alzai per sedermi sulla poltroncina accanto al mio letto.

"Stiles" dissi senza pensare "Lui è stato l'unico che mi è rimasto accanto ed è stato l'unico ad informare Thomas ma lui era troppo impegnato a fare altro per poter inviare anche un messaggio".

"So che ti piace scrivere canzoni" cambiò discorso, annuì per confermare "Hai passato molto tempo da sola ultimamente sei riuscita a scrivere qualcosa?".

I know you love me ; ParalyzedOnde histórias criam vida. Descubra agora