13. No Stiles!

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Eravamo ancora in centrale con Allison e Thomas a telefono.

"Se Jackson non sa quello che fa probabilmente non sa neanche che qualcuno lo controlla" ipotizzò Allison dall'altro capo del telefono "Oppure non lo ricorda" intervenne Thomas, che si trovava in chiamata, dal mio cellulare "E se fosse una cosa simile a quella che è successa a Lydia?" azzardò Stiles, guardando me e Scott sperando di avere conferma "Una fuga psicogena" affermai ricordando le parole di Lydia.

"Dovrebbe aver dimenticato tutto, l'omicidio" incominciò mio fratello venendo interrotto dalla sua ragazza che disse "Di essersi ripulito dal sangue".

"Ma non poteva dimenticare il video qualcuno deve averlo aiutato" constatò Stiles, mi sfregai le dita della mano pensierosa, "Lo stesso che lo manipola" osservai.

"Siete sicuri che Jackson sia ignaro di tutto?" domandò di nuovo Allison "Allison, lui pensa di trasformarsi in lupo mannaro. Ho sentito molte volte i miei nonni parlare del Kanima. E quindi sì lui è ignaro di tutto" spiegò il mio ragazzo "E non dimentichiamoci che pensa che la storia con Lydia ritardi la cosa" pensò Stiles "E non possiamo convincerlo che non è così?" domandò Allison con ovvietà "Se ci aiuta a scoprire chi lo controlla si" le rispose mio fratello "Dite che ci parlerà dopo quello che abbiamo fatto?" domandai preoccupata.

Stiles sbuffò, sicuro di sé e ci indicò con un eloquente gesto dell'indice "Siamo noi, penso che ci parlerà" affermò tranquillo.

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Come non detto avevamo avuto un'ordinanza restrittiva, dovevamo stare lontani da Jackson quindici metri. Fantastico.

"Siete in punizione" sbraitò mamma, infuriata continuando a camminare dritto senza rivolgerci uno sguardo.

"Ma mamma" tentai di replicare, ma lei si voltò di scatto verso di noi alzando l'indice in modo accusatorio, brutto segno.

"No, niente ma, siete in punizione entrambi. Niente tv" ordinò.

"La tv è rotta" le fece presente mio fratello "Niente computer. Ve li sequestro tutti e due".


"Ci serve per studiare" dissi incrociando le braccia.

La mamma fece un verso esasperato e sembrò pensarci su "Okay allora per te Scott, niente Stiles. E per te Luna nemmeno Thomas" risolse il problema.

"Capirai, ci siamo ignorati per una settimana non finirà il mondo per un'altra settimana. Ci ignoreremo comunque" dissi sardonica, ma nella mia voce c'era anche un po' di dispiacere. Probabilmente il destino stava ritardando l'inevitabile.

La mamma sembrò arrendersi con me e questo mi fece fare un sospiro di sollievo" Allora anche a te. Niente Stiles" urlò.

Spalancai la bocca incredula "Come niente Stiles?" esclamai insieme a Scott.

"Come niente Stiles?" ripeté il soggetto in questione avvicinandosi "Niente Stiles" urlò mia madre alzando l'indice, e Stiles spaventato indietreggiò.

E non potevamo usare l'auto.

"Ma che vi sta succedendo. Soprattutto a te Scott" sbottò mamma preoccupata "Vuoi saperlo davvero?" io e Stiles stavamo facendo dei gesti strani per fargli capire di chiudere quella bocca, non era il momento adatto per la verità.

"È per vostro padre" il tono di Melissa si addolcì, Stiles annuì come un cretino, nemmeno se fosse per lui la domanda, e Scott lo imitò seguito da me.

"A casa ne riparliamo, tutti e tre" si voltò per guardarmi e poi andò a prendere l'auto.

"Il peggior figlio di sempre" si rammaricò Scott "I peggiori figli di sempre" lo corressi, sospirando. Stiles ci affiancò, anche lui deluso "Nemmeno io sono tra i primi" ammise rammaricato, le urla del padre di Jackson si sentivano fin qui.

"Allora urlare contro lo sceriffo è un vizio di famiglia" ruotai gli occhi.

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"Quindi sei in punizione" disse triste Thomas richiudendo il libro di storia dopo un'ora di buca passata a studiare.

Avevamo deciso di andare in biblioteca per studiare un po' ed evitare silenzi imbarazzanti tra di noi ma dovevo raccontarli per forza quello che era successo alla centrale con Jackson e la mamma.

"Già 'Niente Stiles e niente Thomas'" imitai la voce di mia madre, mentre aspettavo che Thomas finisse di sistemare.

"Come niente Stiles?" Thomas sollevò il capo spalancando gli occhi, sembravano stessero emettendo sfere infuocate, alzai gli occhi verso il soffitto seccata ormai da quella storia, afferrai la mia borsa e mi diressi verso l'uscita, diretti alla mensa.

"Per impedirti di vedere Stiles significa che a lui ci tieni" esclamò ingelosito, sbuffai aprendo le porte della mensa e decisi di non darli retta, afferrai il vassoio e optai per un'insalata e una cotoletta, le uniche cose che sembravano essere decenti. Presi posto in un piccolo tavolo lontano dagli altri e Thomas mi seguì.

Guardai l'orologio costatando che mio fratello, Stiles ed Allison non si erano ancora fatti vivi. Scott e Stiles avevano gli allenamenti di lacrosse e Allison aveva deciso di guardarli e tifare per loro.

"Cosa c'è? Speri di vedere Stiles?" sentenziò il ragazzo seduto di fronte a me, spazientito. Sollevai un sopracciglio avvertendo la mia gamba iniziare a tremare per il nervosismo, buttai giù un boccone e poi parlai "Si da il caso che mio fratello e la mia migliore amica siano in ritardo non gira tutto intorno a te e Stiles" il mio cellulare segnò l'arrivo di un messaggio. Presi il cellulare dalla tasca e lessi il mittente era Stiles, parlando del diavolo, pensai.

Corri agli spogliatoi tuo fratello è nei guai.

Spalancai gli occhi afferrando la mia borsa velocemente e uscì dalla mensa.

"Vedi è sempre così. Lui chiama tu rispondi" mi riprese Thomas.

"Smettila" replicai, acida, continuando a camminare a passo felpato "Mio fratello è nei guai".

Imboccai il corridoio per andare nello spogliatoio dei ragazzi, già da qui si sentivano alcune urla.

Arrivai in tempo per vedere Erica e Stiles separare Scott e Jackson, mentre Allison sembrava piuttosto scossa. Mi avvicinai a lei mentre Thomas andò ad aiutare i due a separare mio fratello e Jackson.

Appoggiai un braccio intorno alle spalle della mia migliore amica "Che cos'è successo?" sussurrai sperando di non farla stare male.

"Jackson ha tentato di..." balbettò "E poi è arrivato Scott e..." tentò di dire ma io la fermai, sorridendole cercando di darle conforto, avevo capito tutto.

Intorno a noi si fece la folla, tutti che guardavano, l'unico che si avvicinò fu Matt che raccolse il tablet dallo zaino di Scott.

"Che cosa pensate di fare?" urlò il professor Harris facendo svuotare tutto il corridoio "Jackson calmati! Signor McCall vuole dare una spiegazione?" non ottenendo nessuna risposta continuò ad urlare "Stilinski. Thompson".

"Tieni ti è caduto questo" disse timidamente Matt restituendo il tablet a Scott, che però finì nelle mani del professore "Tu ed anche tu" indicò mio fratello e Jackson "No anzi tutti voi in punizione dalle ore tre" ordinò perentorio gesticolando nervosamente per indicarci uno ad uno, poi girò sui tacchi e se ne andò.

Fantastico, un'altra punizione. Sembrava che la mia vita fosse fatta di punizioni ormai.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------salve a todos è da un po' che non scrivo. Spero che la storia vi stia piacendo fatemelo sapere nei commenti e lasciate una stellina carina carina se vi va. All the love <3 

I know you love me ; ParalyzedOnde histórias criam vida. Descubra agora