25.Everything I needed

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-Tutto ciò di cui ho bisogno-

"Bene Luna adesso puoi andare" mi congedò il dottor Mayer con un sorriso, ricambiai il saluto e poi uscì da quella bruttissima stanza.

Mia madre corse incontro a me facendo svolazzare i suoi capelli sempre raccolti in una coda "Tesoro com'è andata?" domandò sistemando lo stetoscopio attorno al suo collo, alzai il braccio a mezz'aria muovendolo "Non ho più la fascia quindi direi che sto bene" ammisi sorridendo forzatamente.

In realtà non stavo molto bene, avevo una strana sensazione che continuava ad opprimermi a tratti mi toglieva anche il fiato, era come se...come se non fosse finita qui che il peggio doveva solo arrivare. Ma, sicuramente era a causa di Thomas, a momenti ci saremmo dovuti incontrare ed ero nel panico.

Cos'avrei dovuto fare nel momento esatto in avrei incontrato i suoi occhi?

"Vuoi che ti accompagni?" domandò mia madre, ed io scossi la testa "No non preoccuparti. Devo incontrami con Thomas ed ho bisogno di schiarire le idee" spiegai incrociando le braccia. Mia madre mi guardò preoccupata e poggiò le mani sulle mie braccia "Tesoro sei sicura di star bene? Sei pallidissima".

"Si mamma, ma ho questo mal di testa che mi tormenta da stamattina e inoltre sono in ansia per quello che potrà succedere" ammisi guardando il pavimento.

"Ma tesoro devi stare tranquilla. Non hai bisogno di una ragazzo per capire quanto tu sia speciale e fantastica".

Roteai gli occhi sorridendo "Ma certo che lo so. Solo che non lo vedo da settimane, come reagirò quando rivedrò quegli occhi verdi. Gli mollerò uno schiaffo? Lo prenderò a calci? O lo abbraccerò?" sospirai confusa sedendomi e lei mi raggiunse "Luna dovresti solo seguire il tuo istinto no? Non stare qui a pensare a cosa farai quando lo vedrai. Quando vi incontrerete capirai la cosa giusta da fare".

Mi limitai ad annuire e poi guardai l'orologio appeso proprio davanti a me "Devo andare" asserì alzandomi di fretta.

-

Dopo aver camminato velocemente arrivata ad un isolato dal parchetto in cui Thomas aveva chiesto di essere il mio ragazzo, rallentai drasticamente godendomi l'ultima canzone che potevo ascoltare prima di incontrarlo ovvero My immortal degli Evanescence.

Durante il tragitto continuavo ad avere una bruttissima sensazione, come se qualcuno mi stesse fissando, mi bloccai osservando il parco, ormai ero arrivata. Lui era lì, seduto sull'altalena mentre si dondolava rimanendo con i piedi attaccati a terra. Tolsi con calma le cuffie per poi riporle con cura nella tasca, chiusi un attimo gli occhi per scacciare la tensione ma non andò come previsto un paio di occhi rossi mi stavano fissando, aprì gli occhi di scatto e feci un passo in avanti guardandomi intorno ma non c'era nessuno, solo Thomas e le macchine che passavano. Thomas sembrò notarmi subito "Ehi" mi salutò tranquillo Thomas sorridendo "Ehi?" urlai correndogli incontro per poi lasciarli degli schiaffi sul braccio "Non ci vediamo da settimane e mi dici ehi come se niente fosse?" "Hai ragione scusami ma ho avuto un problema" si giustificò alzando le mani.

"E sentiamo dovrei ascoltarti?" lo schernì incrociando le braccia, lui abbassò la testa rabbuiandosi e poi annuì.

"Mio nonno si è sentito male e così siamo andati a Los Angeles in queste settimane, sono stato sempre con lui ecco perché non ci siamo visti e sentiti" disse piano, sospirai e poi mi sedetti sull'altalena "Oddio mi dispiace, avresti potuto dirmelo" dissi cambiando tono.

"E come? Tu eri in ospedale avevi altro a cui pensare" "Thomas non fa niente avresti potuto dirmelo ti avrei capito" lo rassicurai vedendolo sedersi accanto a me.

Lui sospirò e poi mi guardò negli occhi "Scusami solo che sono entrato nel panico" "Ora come sta?" domandai preoccupata "Non riescono a capire cos'abbia".

I know you love me ; ParalyzedOnde histórias criam vida. Descubra agora