12. Frenemy

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-Nemici-amici-

Avevo sempre detestato Jackson, però mi dispiaceva tenerlo rinchiuso in un furgone, quello che la polizia usa per trasferire i criminali più pericolosi.

Thomas si era finalmente ripreso ed ora era con noi nel bosco per darci una mano, anche se la situazione era leggermente imbarazzante, considerando che in questi ultimi giorni ci sentivamo veramente poco e lui rispondeva a fatica ai miei 'Come stai?', anche se da come si comportava Thomas, lui non sembrava avvertire questo velo di imbarazzo.

Mi chiese com'era andata ieri sera a casa mia ed io gli avevo spiegato in breve la situazione "Allison ti ha lasciato incidere su una freccia?" mi domandò incredulo "Già, e non mi guardare così era il mio sogno" risposi con non-chalace appoggiando le mani sul suo petto.

"Mi sei mancata Luna" disse dolcemente unendo le sue labbra alle mie.

Un colpo di tosse ci fece distrarre "Mi dispiace interrompervi ragazzi, ma queste cose dovreste farle quando siete da soli" Scott ci stava letteralmente fulminando con gli occhi, se ne stava lì, in piedi, con le braccia conserte "Sei geloso di tua sorella Scott?" rise Thomas, mio fratello scosse la testa infastidito. Lui sapeva quello che era successo, o meglio non successo, in questi giorni, ed era infastidito dal fatto che per Thomas fosse tutto normale "Ehi è mia sorella cosa ti aspetti" esclamò prima di fare una piccola pausa e cambiare discorso "Allora io domani devo andare a scuola, altrimenti rischio sul serio quest'anno, mi serve qualcuno che faccia la guardia a Jackson domani mattina ed ho pensato che visto che tu sei molto più brava di me a scuola potresti saltare un giorno?" domandò infine supplicandomi.


"Va bene fratellino, rimani con me Thomas?" Thomas si grattò la testa imbarazzato e si guardò intorno prima di parlare "No mi dispiace, ma ho fatto troppe assenze questa settima" annuì sospettosa, stava mentendo.

"Rimango io" disse una voce alle mie spalle, Stiles mentre Jackson sembrò essersi ripreso vistò che ringhiò un "Stilinski, McCall. Io vi uccido".

-

Aprì lentamente la porta del furgone ed entrai sotto lo sguardo assassino di Jackson, Stiles chiuse la porta e si sedette sulla panca aprendo lo zaino.

"Ti abbiamo portato da mangiare" disse piano Stiles, era spaventato. Jackson in un primo momento apparse calmo, ma subito dopo si trasformò in una bestia di satana e si sporse in avanti dimenandosi "Fatemi uscire. Subito" ringhiò cercando di togliersi le catene.

A me e Stiles sfuggì un urlo e ci appiattimmo contro la parete, poi quest'ultimo replicò con il suo solito sarcasmo "Io ti ho messo i pantaloni addosso. Hai capito? Una gamba alla volta" Jackson si arrese e dopo aver grugnito si accasciò "Trovarsi a tu per tu con i tuoi genitali non è stato esattamente il culmine della mia giornata. Quindi non crede che mi stia divertendo".

Jackson assunse uno sguardo minaccioso "Andiamo, non fare quella faccia. Lui ti ha messo i pantaloni. Io ti ho fatto da cuscino, non è stato proprio il massimo, sai quanto pesi? Noi ti stiamo facendo un favore" gli rinfaccia puntandogli un dito contro.

Jackson ci mostrò per l'ennesima volta le catene "Questo sarebbe farmi un favore?".

"Sì tu hai ucciso delle persone" esclamai senza troppi convenevoli, Jackson sembrò non crederci "Le hai uccise. Già" mi diede man forte Stiles "Fino a quando non scopriremo come fermarti rimarrai qui. Ci dispiace".

Io nel frattempo afferrai due panini dallo zaino "Tacchino o prosciutto" domandai scuotendoli, Jackson assottigliò lo sguardo "Credete che i miei genitori non verranno a cercarmi" c'era odio nella sua voce "Beh no. Se penseranno che è tutto a posto" disse Stiles afferrando il suo cellulare per mostrargli il messaggio che aveva inviato.

I know you love me ; ParalyzedOnde histórias criam vida. Descubra agora