29 - Epilogo

2.7K 76 14
                                    


Sei mesi dopo


Ty giaceva immobile in un letto di un'anonima clinica, il respiro supportato solo dal respiratore. I medici non avevano alcun dubbio. Non si sarebbe mai più risvegliato. Il suo cervello era completamente spento, e probabilmente nel giro di qualche mese anche gli altri organi lo avrebbero accompagnato. Il personale sanitario registrò il controllo sulla cartella clinica, e lo lasciò lì, solo, nella camera che di lì a qualche mese lo avrebbe visto spegnersi lentamente.



Lauren era distesa sul letto nella sua nuova camera, enorme rispetto a quella precedente. Era stremata, stava quasi per addormentarsi nonostante fosse solo pomeriggio inoltrato. Ma il caldo estivo la faceva sentire ancora più stanca.

Da quando sua madre era tornata in città le cose erano notevolmente migliorate. Clara stava facendo di tutto per rimediare ai suoi errori. Era riuscita a trasferirsi lì con Charles, il suo nuovo compagno, acquistando quella nuova casa per lei e i suoi figli. Quell'uomo dopotutto era simpatico, sembrava tenerci a tutti loro e decisamente amava e venerava sua madre, rendendola veramente felice come Lauren non l'aveva mai vista prima. Suo padre era tornato nella sua città natale, deciso a disintossicarsi dall'alcool e dalle cattive abitudini, e per ricominciare una nuova vita da dove l'aveva interrotta. Suo fratello e sua sorella finalmente la consideravano per quello che era in realtà, e nonostante non mancassero i litigi, il loro rapporto era notevolmente migliorato. Fu proprio sua sorella ad entrare in camera sua quando il sonno la stava quasi aggredendo.

"Che fai, dormi?"

"Tay... quante volte devo ripeterti di bussare a quella cavolo di porta?" La sorella alzò gli occhi al cielo mentre lei si stiracchiò alzando le braccia e reprimendo uno sbadiglio.

"Sapevo che eri da sola. Guarda cos'ho comprato al centro commerciale." Le disse, porgendole un sacchettino, eccitata.

Lauren si mise a sedere sul letto, subito affiancata dalla sorella. Aprì il sacchettino in questione, tirandone fuori una minuscola tutina rosa, adorabile, con disegnati dei gattini e la scritta "Ho la zia migliore del mondo". I suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre si girava a guardare la sorella, che l'abbracciò, stringendola forte.

"Ci proverò, almeno. Ad essere la zia migliore del mondo, intendo. Anche perché come sorella non sono stata un granché." Disse nonostante la commozione.

"Tay, non dire così. Abbiamo avuto i nostri momenti no, ma siamo andate avanti. Abbiamo tutto il tempo del mondo per rimediare. Entrambe." Le accarezzò il viso con dolcezza, togliendole i capelli dal viso, e abbracciandola di nuovo. "È bellissima, Emily adorerà la sua prima tutina."

"Emily?... Hai scelto il nome?" Chiese stupita ed emozionata sua sorella, mentre lei acconsentiva con la testa. Lo aveva detto solo ad una persona fino a quel momento, ma da quando aveva scoperto che aspettava una bambina, quel nome si era impresso a fuoco nella sua mente.

Bussarono alla porta.

"Avanti." Poi rivolgendosi alla sorella, la canzonò facendo una smorfia: "Visto? Non è difficile bussare." E rise con lei, mentre Camila entrava.

"Ciao." Salutò entrambe le sorelle con un sorriso, che ricambiarono entrambe. I suoi occhi caddero sulla tutina ancora tra le mani di Lauren, che gliela mostrò imbarazzata, indicando con la testa Taylor. "È adorabile, Tay." Le disse sinceramente.

"Già." Commentò imbarazzata la ragazza, prima di uscire rapidamente chiudendosi la porta alle spalle.

"Si abituerà mai a me?" Chiese Camila quando furono sole, prima di baciare intensamente Lauren.

"Si sta abituando piano a tutta questa situazione, ha i suoi tempi, ma sta facendo passi da gigante. Tutti noi li stiamo facendo. Sembriamo quasi una famiglia."

"Lo siete." Le sorrise Camila.

"Lo siamo." La corresse Lauren, prendendole la mano e tirandola a sé per un altro bacio, mentre l'altra sorrideva.

"Ha fatto la brava questa discoletta?" Le chiese, facendola sdraiare sulla schiena mentre le scopriva l'addome e le accarezzava la pancia, sdraiandosi accanto a lei.

"Più o meno. A volte immagina il suo futuro da calciatrice e inizia ad allenarsi." Scosse la testa Lauren. Camila fu investita dal suo odore, caldo e familiare, e non riuscì a trattenersi dal baciarla. Il bacio divenne più appassionato in pochi momenti, e Camila fece risalire la sua mano dalla pancia di Lauren al suo seno, stringendolo con decisione.

"Dio..." Gemette. "Le tue tette sono stupende."

Lauren rise, arrossendo. "Tutta opera della gravidanza." Disse mentre Camila prendeva a succhiarle il capezzolo con decisione, alternando dolci carezze con la lingua.

"Camz..." Protestò Lauren. Camila alzò la sguardo verso di lei, mostrandole tutta la lussuria e la voglia di lei che era racchiusa in quegli occhi nocciola.

"Il medico ha detto che non c'è nessuna controindicazione. Ti voglio Lau..."

"Ma sono orribile, enorme." Le rivolse uno sguardo carico di timore.

"Sei stupenda amore." Si avvicinò per baciarle le labbra e rassicurarla. "Lascia che ti dimostri quanto ti voglio e quanto ti amo." Capì dal suo sguardo che anche lei la desiderava, e aspettò un suo cenno. Non l'avrebbe mai toccata senza il suo consenso. Appena Lauren acconsentì, riprese a baciare la sua pelle diafana, accarezzando ogni singolo centimetro di pelle. Era la prima volta che la toccava da quando era successo tutto, aveva un po' di timore, non voleva forzarla a fare nulla che lei non volesse. Si allontanò dalla sua pelle per guardarla un attimo negli occhi. "In qualsiasi momento, se non te la senti, fermami. Ok?"

Lauren accennò un si, sorridendole. Si sentiva al sicuro fra le sue braccia. Camila la spogliò con calma e dolcezza, dedicando carezze, baci ed attenzioni a tutto il suo corpo, facendole sentire tutto l'amore che provava per lei, e cancellando tutti i ricordi negativi che la tenevano sveglia di notte. Quando arrivò all'orgasmo, il passato non esisteva più. C'erano solo loro, e il loro amore.

Camila la baciò, intrecciando la mano con la sua mentre si sdraiava accanto a lei, accaldata e sudata, ma soddisfatta e felice.

"Ti amo Camz." Le disse Lauren, perdendosi nei suoi occhi.

"Ti amo Lau..." Le accarezzò la pancia, sentendo la piccola scalciare, e sorrise. "Vi amo."

Senza una donna - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora