Ci mise un po' ad arrivare a casa, ormai completamente zuppa. La pioggia si era mischiata alle sue lacrime, tremava come una foglia, non sapeva se per il freddo, la paura o la rabbia per quello che quel tipo le aveva fatto, e soprattutto che stava per farle. Ringraziò mentalmente il ragazzo che senza volerlo l'aveva fermato. Trattenne un brivido, mentre saliva i gradini del suo ingresso.
Non sapeva se suo padre fosse in casa, le luci erano spente. Provò a bussare un paio di volte, ma non ebbe risposta. Si accasciò vicino alla porta, rassegnandosi a dover aspettare che suo padre rientrasse, probabilmente sbronzo come al solito. Usò quel tempo per cercare di calmarsi. Sperò che lui non si accorgesse del suo stato, sarebbe stato imbarazzante dovergli spiegare perché la sua camicetta era strappata.
Dovevano essere passate alcune ore, quando sentì un'auto parcheggiarsi nel vialetto. Suo padre scese, camminando a zigzag, le passò accanto senza nemmeno vederla ed aprì la porta. Entrò anche lei senza dire nulla, dirigendosi in camera sua mentre suo padre crollava sul divano già addormentato.
Chiuse la porta e iniziò a spogliarsi. Aveva bisogno di scaldarsi con una doccia calda. Entrò nel suo bagno, guardandosi allo specchio. Cazzo. Aveva qualche livido sul corpo, ma nulla di preoccupante. La preoccupava dover nascondere il livido che si era già formato sotto l'occhio sinistro, e il labbro spaccato e gonfio.
Camila uscì dal bagno più calma. La nausea le era passata per fortuna. Vedere quel tipo abbordare Lauren le aveva provocato un eccesso di rabbia. Non voleva ammetterlo nemmeno con sé stessa, ma quella sera aveva capito di provare qualcosa in più per la sua amica. Forse era l'alcol a parlare, ma aveva desiderato baciare quelle fantastiche labbra morbide, e ora pensare che lo stava facendo quel ragazzo moro la faceva impazzire. E naturalmente non si sarebbe limitato solo a baciarla.
Si costrinse a non pensarci, domani non si sarebbe nemmeno ricordata di quelle cazzate che le passavano per la mente. La cercò con lo sguardo, ma lei non c'era. Sentì un picco di gelosia e frustrazione, che tentò di reprimere.
Le sue amiche la raggiunsero.
"Cami, ci hai fatto preoccupare. Non uscivi più da quel bagno."
"Tutto bene, avevo solo un po' di nausea."
"Ecco, basta alcol per oggi. Ha detto Lauren che ti dobbiamo tenere d'occhio."
"Lei dov'è?"
"Beh, la conosci." Minimizzò Dinah. "Ha trovato compagnia, si starà divertendo." Le strizzò l'occhio.
"Già, certo." Provò l'impulso di bere per affogare quel dispiacere e quella delusione che sentiva crescere, ma si trattenne. Voleva essere lucida per parlare con Lauren non appena l'avesse vista. Si rendeva conto di averla trattata di merda. Aveva visto i suoi occhi lucidi e lo sforzo che aveva fatto per non piangere alle sue parole. Voleva scusarsi con lei, era stata stronza.
Ballarono ancora un po', mentre Camila cercava Lauren con lo sguardo. Passò tempo, tanto tempo. La festa era ormai finita e gli invitati stavano andando via.
"Ma dove diavolo si è cacciata? Giuro che la lascio qui stavolta." Disse Normani, riferita a Lauren.
"La sua roba è ancora qui, tornerà." Disse Dinah.
Provarono anche a telefonarle, ma il cellulare squillò nella borsa che avevano sotto ai loro occhi.
"Molto maturo Lauren, lasciarci qui ad aspettare e non portarti nemmeno il cellulare." Commentò Normani, che ormai era su tutte le furie.
"Ehi ragazze, siete le ultime." Disse il padrone di casa. "Vi siete divertite?"
"Si. Stavamo aspettando una nostra amica che ha lasciato qui la sua roba, ma ormai credo sia ora di andare via."
"Dai qui, gliela riporto io domani." Si offrì Camila. Ne avrebbe approfittato per chiederle scusa. "Se Lauren dovesse tornare qui, le dici che siamo andate via e ho io la sua roba, ok? Sono Camila."
"Va bene." Si avviarono verso l'uscita. Ormai erano rimasti solo il padrone di casa e i suoi amici ad aiutarlo a sistemare.
Sentirono un ragazzo commentare a bassa voce.
"Spero non sia la ragazza che stava con quello stronzo di tuo cugino. La stava per violentare quando Justin li ha interrotti, e lei è corsa via."
Il cuore di Camila si fermò per un attimo, e impallidì.
"Ragazze non credo si tratti di lei, ci stava, no? E poi avete visto in che condizioni era Justin stasera, chissà cos'avrà visto." Disse titubante Dinah, prendendo Camila per il braccio per farla uscire da quella casa. Ma in realtà era preoccupata anche lei. Lauren non si era mai comportata così, sparendo all'improvviso.
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Senza una donna - Camren
FanfictionL'amicizia tra le giovani Lauren e Camila si complica improvvisamente. Sentimenti contrastanti le confondono. Riusciranno ad uscire da questa situazione complicata senza farsi del male?