3 - Dance

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"Dai Cami, balli come una ragazzina" La prese in giro, sperando che questo la scuotesse.

E fu esattamente ciò che accadde. Sapeva che Camila odiava sembrare una ragazzina, quindi iniziò a ballare in modo più sfrontato e sensuale, facendola sorridere. Era così facile farle fare quello che voleva, quando non si intestardiva. Iniziò a strusciarsi addosso a lei, alzandosi i capelli con le mani e scoprendo il collo.

Lauren rise cingendole istintivamente i fianchi con un braccio, lo spazio fra i loro corpi era quasi completamente annullato. Sentì il suo alito caldo sul collo, girò leggermente la testa per guardarla negli occhi.

Camila aveva uno sguardo infuocato, sembrava volesse sfidarla. Si mordeva costantemente il labbro inferiore, e diamine se sapeva essere sexy. Che diamine le prendeva quella sera? Anche se l'aveva sfidata tante volte non aveva mai fatto così. L'alcol doveva esserle salito direttamente al cervello, pensò.

Distolse lo sguardo e si allontanò leggermente, rimettendo un po' di distanza tra di loro, continuando a ballare e lanciandole qualche occhiata ogni tanto per controllare che stesse bene. Continuava a dimenarsi in modo molto sensuale, sfiorandola casualmente un paio di volte, le sorrideva, la fissava.

Stava monopolizzando la sua attenzione, doveva fare qualcosa. Lei era lì con altre intenzioni quella sera.

Alzò la testa per guardarsi in giro, e adocchiò un ragazzo moro molto carino che la stava fissando intensamente. Niente male, pensò, osservandolo meglio. Forse ora ci divertiamo. Gli lanciò uno dei suoi sguardi provocanti, e distolse lo sguardo riportandolo sulla sua amica.

La trovò a fissarla con uno sguardo quasi irritato, che distolse subito. Non riusciva a capire cosa stesse passando per la testa di Camila, ma non ebbe il tempo di pensarci su. Sentì delle mani calde che le accarezzavano i fianchi, e il calore di un corpo che si era avvicinato alle sue spalle. Lo sconosciuto le tolse i capelli dal collo con un tocco che le diede i brividi e le parlò nell'orecchio.

"Ciao splendore, come ti chiami?"

Ok, poteva fare di meglio ma non le interessava essere conquistata in quel momento.

"Sono Lauren. E tu?"

"Tyler. Piacere di conoscerti."

Camila si era allontanata appena il ragazzo si era avvicinato, senza dirle nulla, e ora rideva e scherzava con le altre amiche, dandole le spalle.

Il ragazzo intanto l'abbracciava da dietro strusciandosi addosso a lei, così si girò e si ritrovò tra le braccia del moro che le stava sorridendo malizioso.

"Piacere mio."

Ok, quel tipo era proprio bello, e anche se dai modi di fare le sembrava un po' troppo sicuro di sé non le importava. La strinse a sé continuando a ballare e ogni tanto le chiedeva qualcosa.

"Vieni, prendiamo una cosa da bere." Le disse qualche minuto dopo, andando verso le bibite.

Cazzo, Camila era di nuovo lì a bere. Si girò a guardare le sue amiche, aspettando che una di loro le prestasse attenzione. Quando Dinah la guardò finalmente, le indicò Camila e sperando che capisse il labiale le disse di farla smettere di bere, di tenerla d'occhio. Lei aveva da fare, non poteva farle da babysitter, pensò scocciata avvicinandosi a lei visto che Tyler la stava portando proprio lì.

"Cami, cazzo, la smetti?"

"Pensa agli affari tuoi, sei impegnata no? Ciao." Le disse acidamente, allontanandosi.

Che diavolo?

"Acidina la tua amica. Che prendi?"

"Non mi va nulla. Usciamo di qui?" Disse nervosamente. Aveva bisogno di aria fresca, era rimasta malissimo per la risposta di Camila e sentì le lacrime inumidirle gli occhi. Le fermò, chiudendo gli occhi un istante e facendo un respiro profondo.

Il ragazzo non si era accorto di nulla. Aveva mandato giù uno di quei cicchetti ambrati che erano sul tavolo, e le prese la mano andando verso la porta d'ingresso.

Senza una donna - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora