15 - In confusione

3.5K 98 4
                                    

Quel dato di fatto le tolse tutte le energie. Sentì la sua anima sgretolarsi in particelle più piccole della sabbia. Chiuse la porta, appoggiandocisi contro con la fronte per un istante. Si sentiva male, le girava tutto. Prese un respiro profondo per cercare di farsi forza.

"Lau" La voce preoccupata di Camila alle sue spalle la riportò alla realtà. Sentì le sue mani sui fianchi a sorreggerla, ed ebbe un brivido. "Stai male?"

"No, è solo un capogiro, tranquilla." 

Lei e Normani l'aiutarono ad arrivare al divano, dove si mise seduta, circondata dalle sue amiche. Non capiva. La odiava ma si preoccupava per lei? Che senso aveva? Ci si preoccupa delle persone a cui si vuole bene, no?

"Sei pallida, hai mangiato qualcosa oggi?" Le chiese Normani accarezzandole la schiena.

Scosse la testa, trattenendo le lacrime.

"Che hai fatto alla mano?" La voce di Camila era spezzata. Le sfiorò la fasciatura sporca di sangue con le dita. Cazzo, avrebbe dovuto cambiarla.

Scosse ancora la testa, il groppo che aveva in gola non le permetteva di parlare, sapeva che se ci avesse provato ne sarebbero usciti solo singhiozzi, e non voleva crollare. Non lì. Non davanti a loro. Non davanti a lei.

"Ok, noi prepariamo da mangiare e tu le rifai la fasciatura? Dopo si sentirà meglio." Chiese Ally a Camila, avviandosi verso la cucina subito seguita dalle altre due, che adoravano cucinare.

Le lasciarono sole sul divano. Lauren teneva ancora la testa bassa e gli occhi chiusi per trattenere il fiume di lacrime che cercava di uscire.

"Lolo, ti prego parlami. Non posso vederti così, mi fa troppo male." Sentiva la voce di Camila tremolare, anche lei era vicina alle lacrime.

Aprì gli occhi per fissarla e il suo volto si bagnò all'istante.

"Come fai a non odiarmi?" Riuscì a chiederle. "Sono un mostro."

"No, Lolo, sei stupenda. Perché non vuoi vederlo?" Le chiese a sua volta Camila, abbracciandola. Sapeva di non doverlo fare, ma ne sentiva il bisogno. Sentiva di doverla confortare, proteggere.

"Allora mi hai perdonata? Per stamattina, intendo..."

"Beh, mi sembra che eravamo in due." Le disse, guardandola negli occhi, imbarazzata. "Va tutto bene. Non hai letto il messaggio?"

Quindi le aveva risposto!

"Ecco, il mio cellulare... ha... avuto un... chiamiamolo incidente." Cercò di giustificarsi.

Camila scosse la testa, immaginando "l'incidente". La prese per mano alzandosi, procurandole dei brividi.

"Andiamo, fammi vedere cos'hai combinato." La trascinò in camera sua, restando impalata a fissare prima la scrivania semidistrutta e poi Lauren. E infine il cellulare anch'esso distrutto. Scosse ancora la testa, riprendendole la mano e trascinandola in bagno.

Le tolse la fasciatura, la disinfettò e la bendò di nuovo, tutto con estrema delicatezza. Lauren non riusciva a non fissarla. La sua mente era in uno stato di blackout.

"Se mi guardi così però mi mandi in confusione." Le disse Camila alzando lo sguardo su di lei e incrociando i suoi meravigliosi occhi verdi.

"Sc-scusa, io non volevo."

"Sei bellissima quando balbetti." Le sussurrò prima di sfiorare le sue labbra con un bacio pieno di dolcezza.

"Lau, Cami, scendete, è prontooooo." 

"Maledetta Dinah, sempre nei momenti meno adatti mette voce." Sbottò Camila, guardandola maliziosamente. "Ah, e per la cronaca, indosso ancora le tue mutandine." La baciò velocemente e si avviò verso le scale, lasciando una Lauren immobile e con un sorriso incredulo sul viso.

Senza una donna - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora