4 - Tyler

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Rispetto all'atmosfera infuocata che c'era all'interno, lì fuori si gelava. Indossava solo una camicetta leggera sopra ai jeans neri attillati che avevano degli strappi sulle ginocchia. Tyler la portò in un angolo buio nelle vicinanze del garage, dove non potevano essere visti dagli altri invitati. Lauren rabbrividì, ancora confusa da quello che era appena successo in quella casa.

Lei non ci aveva capito nulla, pensò di rientrare per chiedere spiegazioni all'amica. E poi lì fuori faceva davvero freddo.

"No, senti scusa, rientriamo? Si muore di freddo qui fuori."

"Ti scaldo io." Le disse malizioso il ragazzo, sbarrandole la strada e mettendole le mani dietro al collo per avvicinarla.

Odiava le frasi fatte, e iniziava a detestare il modo di fare di quel tizio. Ormai le era passata la voglia di stare con lui, in realtà voleva solo discutere con Camila e andarsene via.

Tyler la avvicinò provando a baciarla, ma lei lo allontanò, mettendogli le mani sul petto per mettere un po' di distanza tra loro.

"No, guarda, non mi va."

"Ma che cazzo?" Urlò lui, stringendo la presa sul suo braccio.

"Ahi, lasciami mi stai facendo mal"

Non riuscì a terminare la frase, Tyler le aveva infilato la lingua in bocca. Cercò di spostarsi, ma lui l'aveva spinta contro il muro e la sovrastava di almeno dieci centimetri. Cercò di spingerlo, e invece lo sentì premersi addosso a lei. Ebbe un brivido di paura, doveva liberarsi di quel tizio. L'unica cosa che riuscì a fare fu mordergli la lingua, e finalmente si allontanò, così Lauren riprese fiato.

"Mi hai morso, puttana." Le urlò, colpendola in pieno viso con un manrovescio. Lei si portò automaticamente le mani al viso, abbassandosi sulle ginocchia che non sembravano più reggerla. Tyler la tirò su, prendendola dai lunghi capelli neri che aveva lasciato sciolti per la serata. Con l'altra mano le scoprì il seno, facendole saltare i bottoni della camicetta e iniziò a palparla con violenza, immobilizzandola di nuovo al muro mentre riprendeva possesso della sua bocca.

Cercò ancora una volta di spingerlo lontano da se, ma lui le prese i polsi e le alzò le braccia sopra la testa per tenerli entrambi con una sola mano. Provò a toglierle di lì, ma lui le sbatté forte contro il muro, facendole malissimo. Sentì la mano sinistra di Tyler stringerle forte un seno, e poi spostarsi verso il basso.

Era terrorizzata, non riusciva a muoversi, né a respirare. Le lacrime le rigarono il viso mentre lo sentiva che si strusciava con forza sulle sue parti intime, mentre iniziava a sbottonarle i jeans.

"Ehi va tutto bene lì?" La voce impastata di un ragazzo li interruppe.

Tyler rispose di si, allontanandosi leggermente da lei, che ne approfittò correndo via, piangendo. Corse in strada, cercando di ricoprirsi alla meglio. La vista era offuscata dalle lacrime. Voleva solo allontanarsi da quel tipo. Dopo qualche minuto si fermò riprendendo fiato e cercando di smettere di piangere. Per fortuna lui non l'aveva seguita. Si passò una mano tra i capelli, strozzando un singhiozzo. Si diresse verso casa, ricordandosi che la borsa con chiavi, cellulare e tutto il resto era rimasta in quella casa, insieme alla sua giacca di pelle.

Cazzo, si gelava. Si portò le mani sulle braccia cercando di scaldarsi. Avrebbe recuperato la sua roba un altro giorno. Sarebbe riuscita ad entrare in casa sua in un modo o nell'altro, pensò, mentre iniziò a piovere.

Senza una donna - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora