T/N pov
Che nome interessante, quasi quasi mi piacerebbe incontrarlo.<<Signora, ma qual è il suo cognome? >> le chiesi con occhi dolci.
<<Ackerman, tesoro>> mi disse sorridente.
Io sorrisi a mia volta, era davvero una brava persona, molto meglio di mia madre.
<<E dimmi tesoro, ti sei fatta degli amici? >> mi chiese la donna guardandomi gentilmente.
<<Sì signora, si chiamano Isabel e Furlan! >> dissi io felice.
Mi sarebbe piaciuto dire anche Levi, ma non penso che il nostro rapporto si possa definire "amicizia".
<<Ti ha chiesto solo se hai amici, non ti ha chiesto come si chiamano >> disse mia madre assottigliando lo sguardo.
<<Mi scusi signora Ackerman >> dissi io sottovoce.
<<Non ti ho sentita >> mi disse lei guardandomi severa.
<<Akemi davvero non c'è bisogno>> disse Kuchel mettendo una mano sul braccio si mia madre.
<<No Kuchel, questa viziata deve imparare le buone maniere >> disse lei con tono decisamente più dolce verso la donna.
<<Al diavolo le scuse, vai all'inferno! >> le urlai andandomene in camera mia.
<<T/N T/C! >> urló lei alzandosi da tavola.
Io andai sul davanzale della finestra e visto che la mia camera era al primo piano mi buttai, atterrando correttamente.
Iniziai a correre e non appena le guardie mi notarono cominciarono ad inseguirmi, ma io ero più veloce.
Mentre correvo visto che mi guardavo dietro non notai Levi, su cui andai a sbattere.
<<Mocciosa ma che->> inizió lui, che peró venne interrotto da me che lo trascinai dietro un vicolo tappandogli la bocca.
Lui mi spinse con violenza per terra, e dopo che alzaì la testa il mio viso pieno di lacrime si rivelò.
<<Tch, che succede? Paparino non ti ha comprato i vestiti nuovi? >> mi chiese con tono di sfida.
Io non risposi, al contrario mi alzai e gli tirai uno schiaffo.
<<Smettila >> gli dissi semplicemente.
Lui mi guardó confuso.
Mi misi una mano sul vestito che mi arrivava fino alle caviglie, e lo strappai fino a farmelo arrivare alle ginocchia.
Buttai la mia tiara per terra, rompendola essendo che era estramamente fragile, ma non mi importava.
<<Io non la voglio più una vita così! Sono stanca di fare la dolce e brava bambina che continua a sopportare! >> urlai io.
Lui si avvicinó a me e mi abbracció, cosa che mi fece rimanere di stucco.
<<Tch, magari potrei anche accertarti nel nostro gruppo >> disse lui andandosene, aspettando che lo seguissi.
Io gli sorrisi e gli corsi incontro.
<<Davvero? >> gli chiesi sorridente.
<<Sì, ogni giorno dalle 14 alle 16 incontriamoci qui, ti insegnerò qualche cosa, insomma oltre a essere carina ti dovresti saper difendere no? Beh a domani allora mocciosa >> disse andandosene.
Io arrossì appena se ne andó.
Lui mi trova carina?
Forse sarei dovuta andare a casa, insomma non posso mica scappare così da un momento all'altro.
Beh anche se ho rotto la mia tiara migliore e ho strappato i vestiti più costosi che avevo non fa nulla.
Me ne tornai a casa, dove trovai mia madre infuriata, che si lamentava con Kuchel.
Appena mi videro, mia madre mi corse incontro e mi diede uno schiaffo.
<<COSA HAI FATTO HAI VESTITI?! E LA TUA TIARA?! ODDIO! >> sinceramente oltre che annuire alla sua sgridata non potevo dire più di tanto.
<<Sai quante gemme conteneva la tiara brutta puttana? >> mi chiese lei stringendo i pugni.
<<Complimenti Akemi, un comportamento davvero maturo per una regina>> disse Kuchel in tono ironico, delusa dal suo comportamento, andandosene verso l'uscita.
<<Oh e considera l'accordo di aiutarvi a pagare le tasse del regno annullato, mi dispiace per gli innocenti ma io mi rifiuto di pagare persone come voi. Inoltre scordati che T/N sposa un nobile del regno >> disse lei andandosene.
Lei scoppió a piangere in ginocchio per terra, e sinceramente arrivava alla mia altezza visto che ero un metro e trentotto.
<<È tutta colpa tua ingrata puttana >> mi disse singhiozzando.
<<Se solo tu non esistessi sarebbe tutto più facile, ti auguro tutto i mali del mondo bambina demoniaca >> disse lei continuando a piangere.
<<Se solo potessi ucciderti lo farei senza esitazione maledizione! >> urló lei.
<<giuro che ti ammazzo adesso >> disse lei alzandosi in piedi.
<<Cara cosa vuoi fare? >> chiese mio padre spaventato dalle azioni di mia madre.
Lei si avvicinó al tavolo e prese una bottiglia di champagne quasi vuota.
Non ho mai avuto così paura in tutta la mia vita.
Per la prima volta temevo che mia madre non si sarebbe limitata a un semplice schiaffo o qualche insulto.
Avevo paura che sarebbe successo qualcosa di brutto, addirittura che avrebbe comportato alla morte.
Spaccó a metà la bottiglia contro il tavolo, facendo cadere molti frammenti sul pavimento, cosa che mi fece indietreggiare.
<<Signora si fermi! Può anche a-aumentare le tasse tra i cittadini, non c'è bisogno di prendersela con la piccola! Posi la bottiglia... >> disse Elaine avvicinandosi spaventata a mia madre a passo felpato, aggrappandosi al suo braccio.
Però mia madre presa da una rabbia incontrollabile la scansó via facendola cadere a terra.
<<ELAINE! >> urlai io tra le lacrime, vedendo che si era fatta abbastanza male.
<<ZITTA TU! >> urló quella che non poteva definirsi mia madre, non più almeno.
Una madre dovrebbe dare amore ai propri figli, fargli capire che non sono sbagliati, e invece...
Mette in evidenza i miei errori, non concedendomi la libertà di prendere decisioni.
Si avvicinó sempre di più a me, a mi kanció la bottiglia spaccata in testa, causandomi una ferita da cui usciva molto sangue.
Ero a terra tremante, con un terribile mal di testa, mentre il liquido cremisi imbrattava il pavimento tingendolo di rosso.
È forse la fine?
Angolo autrice
No che non è la fine ovviamente, mica puoi morire ora DUH
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La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎
FanfictionLa luce incontra il buio. Il giorno incontra la notte. Ti ho incontrato e mi hai stravolto l'esistenza, e non riesco a starti lontana. Stringimi e non lasciarmi andare, entrambi ci amiamo e non lo negheremo mai più, non un'altra volta almeno.