-Capitolo 14-

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T/N Pov
<<voglio dirti che non sei tu il problema, è che non voglio sposarmi e basta>> disse lui dopo un attimo di esitazione.

<<E se ci incontrassimo segretamente? >> chiesi convinta che la mia fosse un'idea favola.

<<Vivi a Paradis, non puoi restare qui >> disse lui.

<<Allora fingeró la mia scomparsa >> dissi facendo spallucce.

<<Mi faró una nuova vita, e tornerò quando ci sarò riuscita. Insomma quando diventeró qualcuno >>

<<È una follia >>

<<Meglio così, bisogna vivere con un pó di follia a volta >> ribadì io.

<<Ma io non voglio che tu te ne vada, insomma, chissà se ci rivedremo poi. >> rispose lui cercando disperatamente di farmi cambiare idea.

<<Tranquillo, fidati di me >> dissi sicura di me.

<<Come fai a dirmi di fidarmi? Non sai nemmeno tu se ce la farai>> rispose.

<<Senti... Non è un addio. Più che altro è un arrivederci >> dissi cercando di scendere a compromessi.

<<Idiota non hai un piano e pretendi che ti copra le spalle? >> mi chiese sconvolto.

<<Esattamente, così fanno gli amici >> dissi facendogli l'occhiolino.

<<Noi non siamo amici >> rispose incrociando le braccia.

<<Allora cosa siamo? >>  chiesi sorridendo.

<<siamo due sconosciuti cui strade sono state unite dal destino >>

<<Avesti potuto dire conoscenti invece di dire sta frase filosofica>> risposi scocciata.

<<Fatto sta che tu non metti in atto il tuo piano folle>>

<<Senti, dimenticami>> dissi avvicinandomi a lui.

<<Come dovrei fare a dimenticarti scema? >> mi chiese.

<<Fai finta che non sia mai entrata, perciò uscita dalla tua vita>>

<<Mi spieghi come dovrei fare? Sei l'unica persona accettabile che abbia mai conosciuto>>

<<Senti, ama la ragazza che dovrai sposare, con tutto il tuo cuore, perfavore. >>

<<Impossibile, non posso innamorarmi così di punto in bianco >>

<<Allora trattala bene, ma non pensare nemmeno per un'istante a me>>

<<E come faró ad avere la certezza che tu starai bene? >> mi chiese guardando in basso.

<<Se il giorno del tuo matrimonio non verró, allora capirai che ho fallito, ma non venirmi a cercare >> risposi mettendogli una mano sulla spalla.

<<Quindi è un forse addio? >> mi chiese con tono malinconico.

<<Esatto >> dissi triste.

<<Visto che forse questa è l'ultima volta in cui potrò parlarti, voglio dirti che anche se litighiamo sempre mi hai fatto provare emozioni che nessuno mi aveva fatto provare prima d'ora, e ti ringrazio per questo>> mi disse.

<<La prendo come una dichiarazione? >> chiesi ironicamente.

<<Prendila come vuoi >> mi disse con un leggero rossore sulle guance.

Io mi avvicinai a lui, e lo abbracciai.

<<Non finire nei guai mocciosa >> mi disse accarezzandomi i capelli.

<<Vale lo stesso per te idiota >> dissi scherzando.

<<Tu mi hai chiesto di dimenticarti, ma non ti assicuro che ci riuscirò, però ti chiedo solo una cosa. Non scordarti di me, per nessuna ragione, perché io anche se tu non vorrai ti aspetterò, dovessi aspettare tutta la vita >> mi disse con la voce spezzata dal dolore.

Mi allontanai da lui sciogliendo l'abbraccio.

<<Non dirmi che stai piangendo >> dissi mentre mi tremava il labbro inferiore.

<<Stai zitta >> rispose mordendosi il labbro.

Mi avvicinai al davanzale della finestra, peró mi ricordai una cosa.

Presi una collana che era nascosta sotto il vestito e gliela porsi.

<<Prendila >> gli dissi lanciandogliela.

Lui la prese, e gli si illuminarono gli occhi come se fosse qualcosa di già visto.

<<Sa-yo-na-ra>> dissi sorridendogli (scusate per la citazione di banana fish)

<<Ciao mocciosa >> disse sorridendomi lievemente.

Saltai giù dal davanzale e iniziai a correre senza una meta precisa.

E fu da quel giorno che iniziò la mia nuova vita.

Diventai una persona completamente diversa, addirittura più dolce.

Dovunque si parlava della mia scomparsa, e c'erano alcune voci sul fatto che mi avessero uccisa.

Mi immagino le faccie che avrebbero fatto se avessero scoperto che la ragazza di strada che tutti deridevano era di sangue reale.

Comunque sopravvivevo rubando, anche se nessuno riusciva mai a catturarmi.

Si parlava un sacco del fatto che il matrimonio fosse stato annullato, e mi pesava parecchio che mi venisse ricordato, perché anche se lo negavo a me stessa avrei voluto veramente rivedere Rivaille.

Non si può davvero dire che mi piaccia, non ho avuto l'occasione di conoscerlo abbastanza, ma se fossimo restati più tempo insieme ci sarebbe stata l'occasione che scattasse qualcosa, ma a quanto pare le cose sono andate diversamente.

Era passato un anno, ormai, ed era il giorno in cui avrei compiuto diciannove anni, ma non ero abituata a festeggiarli da sola.

Continuo a pensare a lui, e di come possa stare.

Inoltre il giorno in cui Rivaille debba incontrare la sua futura moglie si avvicina sempre di più, perché sarà tra un mese.

Anche se avessi rincontrato Rivaille non mi avrebbe notata, perché ero completamente diversa, anche esteticamente.

Mentre passavo per le strade, sentì il pianto di una bambina, perciò preoccupata mi precipitai a controllare seguendo il suono.

Vidi una bambina che piangeva disperatamente davanti a due guardie che avevano una pezzo di pane in mano.

<<Cosa volevi fare brutta ladruncola? >> chiese uno di loro spaventando la piccola.

<<Stavo solo prendendo un pezzo di pane, sto morendo di fame >> disse lei tenendo stretto il Peluche di un orsacchiotto.

<<non me ne frega degli zingari come te piccola stronza, ora vattene o ti ammazziamo>> disse l'altro.

<<Fate pena >> affermai io avvicinandomi.

<<Vattene ragazzina, cosa vuoi fare? >> chiese non appena mi vide tirare fuori un pugnale.

<<Andatevene >> dissi spingendo a terra uno di loro, facendo arrabbiare l'altro, che provó ad uccidermi, ma io mi scansai, facendogli un taglio sulla nuca.

<<Si può sapere cosa succede? >> chiese qualcuno.

Angolo autrice
Sta succedendo un casino amici.

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