T/N pov
Settima è la pauraPerché sono ancora qui? Non posso, voglio andarmene subito.
Sentì le mie gambe tremare, e l'ansia crescere dentro di me.
Volevo scappare da tutto, fuggire da tutti i problemi in questo mondo.
Il mio corpo era come paralizzato e fare anche il solo minimo movimento sembrava impossibile.
Urlai, era l'unica cosa che sapevo fare.
Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo ma l'ansia e la paranoia sembravano non volermi andare, tenendomi appesa ad una corda.
Ripensavo a tanti mesi fa, quando ho incontrato Rivaille.
Avevo paura eccome se avevo paura.
Oppure quando mia madre aveva preso quella bottiglia, facendomi perdere qualche battito.
Perché mi sto ricordando cose simili?
Forse perché quando si sta per morire ti passa tutta la vita davanti?
Ma che dico, non è ancora il momento di lasciarsi andare quando c'è Rivaille convinto che tornerò da lui.
Facendomi coraggio feci un altro passo.
Ottavo è il più gran male
Ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Correvo sulla neve candida e pulita in alcune zone, mentre in altra macchiate dal sangue versato dai peccatori.
Cercavo disperatamente l'unica persona che avrebbe mai potuto darmi ciò che volevo, cioè l'affetto.
Notai un corpo disteso a terra, e mi precipitai a controllare.
Era lui.
Il ragazzo di cui mi ero follemente innamorata in un'afosa giornata d'estate di nove anni fa.
I capelli corvini gli ricadevano sul volto, mentre era macchiato di sangue.
Aveva gli occhi chiusi.
Non parlava.
Non si muoveva.
Non respirava.
Mi abbassai per controllare il polso, ma non c'era. Era senza vita.
Urlai di dolore, chiudendo gli occhi.
Appena li riaprì mi ricordai che quello non era reale, e che Rivaille era ancora lì ad aspettarmi, e che non avrei potuto deluderlo per nulla al mondo.
Avanzai lentamente, raggiungendo il nono sasso.
Al novea la tristezza
Sentì le lacrime roventi rigarmi senza tregua il viso, facendomi morire dentro.
Mi accasciai per terra singhiozzando mentre ripensavo a tutto.
Perché sto pensando a loro? Perché proprio a loro? Non capisco.
Non riuscivo a non trattenermi dal vedere, o meglio, dall'immaginare i loro cadaveri sullo sporco e caldo marciapiede.
Ma perché penso a questo?
Le lacrime continuavano a scendere, ad un ritmo regolare, arrivando fino al mento, riversandosi su un sasso.
Ispirai in modo malinconico, mentre il labbro mi tremava.
Chiusi gli occhi per far scendere le lacrime rimaste, visto che mi si stava terribilmente annebbiando la vista.
Cercai di ignorare tutto anche se era difficile, ed avanzai di un altro passo.
E dieci fa il dolore
Sentivo un dolore impressionante al petto, ma non era di tipo psicologico, ma fisico.
Avevo una lama piantata nella pancia, da cui usceva sangue, e ancora sangue.
In tutta la sua lucentezza, scorreva sulla lama che bruciava come la strada al sole.
Tossì sangue.
Era diverso dal secondo sasso, qui il sangue era cremisi e non nero e putrido come l'acqua di fogna.
Alzai leggermente lo sguardo, vedendo Rivaille davanti a me.
<<Io ti odio>> disse con tono gelido mentre si insinuava con la spada nel mio stomaco.
<<R-Riv... >> riuscì a dire solo per poi sputare sangue.
Presi la lama tra le mani, che appena entrarono in contatto con essa non solo si scottarono, ma si procurarono una ferita ma non molto profonda.
La estrassi, e in un battito di ciglia mi ritrovai sull'altro sasso, in piedi e senza alcuna ferita.
All'undici, la morte
Ben presto l'universo davanti a me si trasformó, ritrovandomi tra le strade di Paradis.
<<Hey T/N! >> esclamó una ragazza.
Mi girai di scatto, vedendo... Isabel.
<<Ciao! Come ti senti? >> mi chiese avvicinandosi.
<<Isabel io->> dissi solo.
<<Non c'è bisogno di aver paura. Non hai paura vero? Vero? Vero? >> mi chiese sorridendo.
<<Isabel ma tu.. >> dissi ripensando al fatto che fosse morta.
<<Ti vedo strana... Levi-nii Chan ti ha ferita? Adesso gli faccio vedere io! >> disse battendo un piede per terra in modo davvero buffo.
<<No no Isabel... Non è questo >> dissi mettendo le mani avanti.
<<Allora cosa? >> chiese incuriosita.
Lei fece per parlare, ma un rivolo di sangue le scese sul mento.
I suoi occhi diventarono completamente neri, facendo uscire sangue anche da essi.
Dovetti assistere ad uno spettacolo macabro per circa un quarto d'ora, in cui ero completamente paralizzata.
Caddi a terra, trovandomi di nuovo su un altro sasso.
Poi il dodici, l'amore.
Non era successo niente.
Niente sangue.
Niente acqua putrida.
Niente viste macabre che avrebbero potuto urtare la maggior parte delle persone.
Nemmeno un singolo taglietto sulla mia pelle che ormai era tornata normale.
Nessuna voce che sussurrava cose strane, come di uccidere qualcuno, di arrendermi o che so io.
Non capivo cosa stesse succedendo e credevo fosse successo qualcuno di brutto, come la morte di Rivaille nel mondo esterno.
Mi girai ed ecco.
Lei era lì.
Angolo autrice
Mi dispiace per la SUSPENCE amici miei.Per farmi perdonare...
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La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎
FanfictionLa luce incontra il buio. Il giorno incontra la notte. Ti ho incontrato e mi hai stravolto l'esistenza, e non riesco a starti lontana. Stringimi e non lasciarmi andare, entrambi ci amiamo e non lo negheremo mai più, non un'altra volta almeno.