-Capitolo 17-

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T/N pov
Non so perché, ma sentivo un grande senso di colpa, probabilmente perché non sono intenzionata a dirgli chi sono davvero.

<<Darei di tutto per rincontrarla, anche solo per un istante >> concluse.

<<Sono parole molto dolci >> risposi guardandolo.

<<Certe volte penso che siate la stessa persona tanto vi somigliate>> mi rispose guardandomi intensamente.

<<Capisco >> dissi abbassando lo sguardo, non riuscendo a sostenere il suo.

<<Quindi non sei intenzionata a dirmi dove si trova? >> rispose dopo un attimo di silenzio.

<<No, ma non perché non voglio dirtelo, sennó te lo avrei già detto, ma perché lei non vorrebbe >> dissi imventandomi tutto sul momento.

Lui ci rimase un pó male, perché anche se aveva quello sguardo gelido gli si leggeva in faccia.

<<Quindi non vuole rivedermi... Capisco >> rispose lui sospirando.

<<Magari non è che non vuole rivederti... Ahh senti io i tuoi complessi non li voglio sentire >> urlai io battendo un piede per terra.

Lui mi mise due dita sotto il mento e avvicinó il suo viso al mio.

<<O forse magari c'è qualcosa che non vuoi dirmi >> disse soffiandomi sulle labbra.

Io lo spinsi via.

<<Ma che fai?! >> gli urlai.

<<Niente, lascia perdere >> rispose andandosene.

Me ne andai anche io dalla parte opposta.

Entrai in cucina per prendermi qualcosa da mangiare, e optai per del latte, essendo che non c'era nient'altro che potesse piacermi.

Non appena ebbi finito feci per uscire dalla cucina, ma mi scontrai con credo.. Ichigo o come cazzo si chiama.

Caddi per terra, e mi rovesciai tutto il latte addosso, sporcandomi i vestiti, e ovviamente spaccando il bicchiere, che fece un gran rumore quando si ruppe.

<<Guarda cos'hai fatto >> disse con tono di rimprovero.

<<Pulisci subito >> mi disse tirandomi un calcio approfittando del fatto che avevo la testa abbassata.

<<Fanculo >> sussurrai io raccogliendo i cocci di vetro.

Lei se ne andó soddisfatta, cosa che mi fece venire un nervoso tale che l'avrei sgozzata.

Ovviamente visto che il vetro era tagliente, mi feci qualche taglio sulle dita, facendomele sanguinare.

Appena finito buttai i cocci, mentre le mani mi bruciavano da morire.

Nel tragitto incontrai Rivaille, e anche se non ero molto contenta del suo gesto, penso che non ho altra scelta se non chiedere a lui.

<<Hey... >> sussurrai io.

Lui si giró e mi guardó interrogativo.

Penso capì subito ciò che volevo chiedergli, perché mi prese con la mano il polso.

<<Perché stai sanguinando? >> mi chiese.

<<Chiedilo alla tua fidanzata >> dissi nervosa e seccata dall'accaduto.

<<Sei anche sporca >> mi disse notando i vestiti bagnati.

<<Piccolo incidente >> risposi sorridendo.

<<Vieni >> disse semplicemente lui prendendomi per un polso.

Arrivammo in una stanza completamente bianca, con un kit di pronto soccorso.

Prese dell'acqua ossigenata e delle fasce.

Levi's pov (probs l'unico)
La feci sedere su una sedia, mentre io mi inginocchiai prendendole una mano.

Ci buttai sopra dell'acqua ossigenata, lei fece per togliere la mano ma io le impedì questo gesto.

<<È fredda...>> esclamó lei guardando indietro.

<<Stai ferma >> dissi per poi asciugare il sangue dalla mano.

Sinceramente, penso ci siano due opzioni.

1. È lei, però non vuole dirmelo. Cosa che infondo se ci si pensa un attimo è davvero probabile.

2. Non è lei, non sa dove si trova T/N, è una stronza che era convinta di vincere e per questo mi ha sfidato.

Sinceramente è più probabile la prima.

Che vantaggio le darebbe restare qui, al posto di uccidermi, visto che come tutti abbiamo visto è più forte di me.

Meglio non stare a pensarci troppo per il momento, anche se sono più che sicuro che sia lei.

Le fasciai le dita con delicatezza, e lei arrossì lievemente, e questo piccolo particolare lo notai.

<<T/N... >> sussurrai io per vedere la sua reazione.

Lei sobbalzó, e mi fissó come un'allocca.

<<Scusa ero sovrappensiero >> dissi cercando una scusa.

Bene ora è molto, ma molto probabile che sia lei.

Presi l'altra mano e feci gli stessi passaggi che avevo fatto con l'altra.

Restammo a guardarci per qualche secondo, ed è come se si fosse creata una bolla intorno a noi, che ci escludeva dal mondo esterno.

Le misi una mano sulla gamba, e mi sporsi leggermente per avvicinarmi alle sue labbra.

Lei chiuse gli occhi, restando completamente rilassata, mentre io li socchiusi leggermente.

Ormai eravamo a pochi millimetri di distanza, chiusi gli occhi.

Sentimmo la porta aprirsi e mi allontanai subito, e lei si alzó, ripensando a quello che era successo, o forse, a quello che stava per succedere.

C'era Erwin con il fiatone, che sembrava evidentemente agitato.

<<Scusi per averla interrotta in questo suo momento... Intimo ma.. >> disse lui con il fiatone.

<<Dovrebbe venire un attimo a vedere una cosa, importante, potrebbe mettere a rischio il suo regno >> disse ricomponendosi.

Io lo seguì, particolarmente curioso ma allo stesso tempo preoccupato per la notizia.

C'era una lettera, che era tenuta saldamente in mano di Erwin.

<<Il re e la regina di Paradis, non sanno dove è la principessa, perciò credono che l'abbiamo uccisa. >> disse lui.

<<Qui niente di nuovo, era normale si sarebbero insospettiti>> dissi credendo fosse l'unica ragione per cui mi avesse convocato.

<<Ma non finisce qui... Si è alleata con i paesi bassi e con la Russia, ha schierato cento galee e sei galezze, si stanno servendo dei pezzenti di mare, per non parlare dei cinquemila lanzichenecchi >> rispose lui spiegando.

<<Non capisco. Ok si è alleata con degli stati molto forti, ma cosa ce ne importa a noi? >> chiesi sperando di aver capito male.

<<Hanno dichiarato guerra >>

Angolo autrice
Va tutto una MERDA, bene.

Siamo pure stati interrotti.

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