-Capitolo 3-

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T/N pov
Io guardai Isabel come per avere un consenso per andare da lui, e lei capendo annuì.

Io lo trovai dietro un vicolo con le braccia incrociate.

<<Tch, ancora te mocciosa? >> mi chiese lui assottigliando lo sguardo.

<<Che succede? Se non ti fidi di me allora... >> iniziai io.

<<Non è che non mi fido, ti odio e basta, ora sparisci, non ti voglio vicino stupida viziata >> mi disse dandomi una spinta con un braccio.

Io me ne andai triste e rientrai nel castello dove trovai mia madre infuriata.

<<T/N T/C!! SEI IN RITARDO BRUTTA BASTARDA INGRATA >> mi disse urlando e tirandomi uno schiaffo.

<<Dovevo proprio dare alla luce una figlia femmina!? Sei uno spreco di soldi e di tempo! >> mi urló contro.

<<GIURO CHE SE DOMANI FAI FARE UNA BRUTTA FIGURA A ME O A TUO PADRE TI AMMAZZO E TI DÓ IN PASTO AI MAIALI! >> urló lei facendomi scoppiare a piangere.

<<SMETTILA DI PIANGERE! TE LA DÓ IO UNA RAGIONE PER PIANGERE BASTARDA CHE NON SEI ALTRO>> mi disse dandomi un altro schiaffo.

<<VATTENE IN CAMERA TUA O GIURO CHE TI BUTTÓ PER STRADA! >> concluse lei facendomi correre nella mia stanza, dove mi buttai con la testa sul cuscino a singhiozzare.

<<P-Perché a me? >> sussurrai io.

Ero solo una bambina di soli dieci anni, ma già odiavo mia madre del profondo del mio cuore.

Anche mio padre, lui dice sempre che mi vuole bene è poi è il primo a non fare nulla quando vede scene del genere.

A me non dà fastidio la cattiveria dei malvagi, ma l'indifferenza dei buoni.

Sentì bussare alla mia porta, e asciugandomi le lacrime mi sedetti sul letto.

<<Avanti... >> dissi io singhiozzando.

Entró Elaine nella stanza che si sedette vicino a me accarezzandomi i capelli.

<<Signorina ho visto cosa le è successo, mi dispiace non essere intervenuta, ma un giorno diventerai una ragazza bella e forte e inoltre sarai regina, quindi ti sposerai con un bel ragazzo ricco >> mi disse accarezzandomi i capelli.

<<Io non ho bisogno di un ragazzo ricco, non mi interessa nemmeno se avrò un ragazzo, io voglio ucciderla... VOGLIO UCCIDERE MIA MADRE! >> urlai scoppiando di nuovo a piangere sulla spalla di Elaine.

Lei riuscì a consolarmi con le sue belle parole, che avrei voluto mi dicesse anche mia madre.

La mattina del gran giorno arrivó prestissimo, e come al solito mangiai la mia colazione leggera ma invitante, che riesce a coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità. (ok scusate per la pubblicità del buondìmotta)

Mi vestì con gli abiti più belli che avevo e la tiara più luccicante che si poteva trovare in tutta Paradis, e alle dodici in punto la famiglia arrivó.

L'uomo aveva l'aria antipatica e da teppista, mentre la donna aveva dei bellissimi capelli corvini e gli occhi tempestati di grigio con qualche segno di blu.

Ci presentammo tutti e ci sedemmo a tavola.

Come antipasto c'erano delle tortine di zucca, involtini di melanzane e pancetta, rotoli di frittata farciti, sfogliatine salate ripiene e polpette di zucchine e tonno.

Come primo c'era pasta alla zucca al forno, risotto agli asparagi e paccheri ricotta e spinaci.

Come secondo c'era brasato al barolo, insalata tiepida di polpo e patate e cotechino con le lenticchie .

Per dessert c'era torta al cioccolato e diamanti (sì esiste), fragole Arnaud, pudding al cioccolato e semifreddo al cioccolato.

La donna era molto gentile, e sembrava quasi un angelo sceso in terra.

<<Senti cara ma tu vai a scuola? >> mi chiese la mora con un tono gentile.

<<No signora, peró faccio lezione a casa! >> le dissi sorridente, sentendo una gomitata da parte di mia madre.

Non capivo veramente ciò che avessi sbagliato, perciò decisi di non darci molto peso.

<<Senti Kuchel, ma non hai intenzione di fare un figlio? Una donna senza un figlio non è una donna, è uno scempio al volere di Dio>> disse lei con tono scandalizzato, come se la povera donna stesse facendo qualcosa di sbagliato.

<<Non sono per nulla d'accordo con te, una donna è sempre una donna non importa che scelte prende e non è certo questa decisione a determinare che tipo di donna, o di persona in generale sei >> le disse sorridendo.

Wow era rimasta composta senza esagerare con gli insulti, senza dirne proprio in realtà, e aveva espresso la sua opinione senza urtare quella altrui
È mitica!

<<Certo le cavolate che dici tu secondo me non hanno senso haha, ma rispetto ciò che dici. Ma non hai intenzione di fare un figlio quindi?>> chiese mia madre cercando di convincere la donna dai capelli corvini che tanto adoravo di seguire pregiudizi.

<<Beh se devo dire la verità io un figlio ce lo avevo, ma poi è stato rapito quando era solo un neonato e alla fine non so più se sia vivo oppure no>> disse sinceramente lei.

<<oddio che scempio! Come si chiamava quel povero tesoro che ha dovuto subire un destino così tanto crudele? >> chiese mia madre mettendosi le mani davanti alla bocca.

Mi dispiaceva molto per quella donna, immagino sia brutto perdere qualcuno che hai letteralmente creato e dato alla luce, per poi vedertelo sottrarre così mentre meno te lo aspetti.

Magari sarebbe stato interessante conoscerlo, ma forse è meglio così, se fosse rimasto in vita probabilmente mi avrebbero costretto a sposarlo, e io questo non lo desideravo affatto.

La donna si decise a parlare, e con tono malinconico disse.

<<Si chiamava Rivaille >>

Angolo autrice
Mi scuso ancora  per la pubblicità del buondìmotta!
Inoltre abbiamo scoperto una cosa WOW

La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora