-Capitolo 6-

1.7K 81 276
                                    

T/N pov
All'inizio la luce del sole a vederla così mi abbaglió, ma alla fine mi ci abituai subito.

Era un sabato, segno che c'era il mercato.

Dio quanti ricordi e quanta nostalgia.

Ad una bancarella della frutta notai la donna dai capelli corvini tanto gentile di otto anni fa, perciò decisi di avvicinarmi.

<<Signora Ackerman? >> chiesi io tenendomi saldamente il cappello di paglia sulla mia testa visto che fuori tirava un vento forte.

<<Mhm? Oh sei tu! Che fortuna avevo proprio bisogno di parlarti! >> mi disse invitandomi a seguirla.

Ci sedemmo su una panchina, e aspettai che iniziasse a parlare.

<<Vedi... Ti ricordi che otto anni fa avevo detto di aver preso mio figlio? >> mi chiese lei senza guardarmi.

Io annuì, intuendo già dove volesse arrivare.

<<Beh vedi, due mesi dopo il nostro incontro ho deciso di fare un esame del sangue a tutti i ragazzini maschi di tredici anni >> mi disse.

<<Sì ho capito dove vuole arrivare e sono molto contenta per lei, c'è qualcos altro? >> chiesi io che ero abbastanza di fretta.

<<Sì... Mio marito è gravemente malato, e mio figlio è il futuro erede al trono, perciò deve sposarsi, e ho pensato che tu fossi la persona adatta, in modo tale che con il matrimonio si possa sigillare un patto eterno unendo i due regni >> mi disse sorridente, finalmente guardandomi negli occhi.

Io rimasi sconvolta e non sapevo cosa dire.

<<I tuoi genitori ne sono già al corrente, vi incontrerete domani e il matrimonio sarà tra due mesi, il tempo per conoscervi >> mi disse lei alzandosi.

<<Beh io devo andare, ci vedremo domani. Fidati andrai d'accordo con mio figlio >> mi disse andandosene.

Io me ne corsi a casa, aprì di botto la porta e mi diressi verso mia madre.

<<Non intendo sposarmi >> gli dissi frustrata.

<<Troppo tardi il matrimonio è già stato programmato>> mi disse lei contenta.

<<Col cazzo che mi sposo con un uomo che ho appena conosciuto! >> le urlai arrabbiata.

Lei fece per tirarmi uno schiaffo, ma io le bloccai il polso stritolandoglielo.

<<Non azzardarti a toccarmi con quelle luride mani >> le dissi furiosa lasciandole il polso.

Me ne tornai in camera e mi sedetti sul letto.

<<Perché nessuno mi ha chiesto niente?! >> urlai io.

Sono stanca di questa vita, non ho bisogno di un principe azzurro a cavallo del suo destriero bianco.

Non mi interessa chi sia, io non lo amerò mai.

Mi stesi sul letto e mi addormentai, giusto per liberare la mente per qualche ora.

Mi svegliai parecchio tardi, alle nove se proprio devo dirlo.

Mi andai a lavare e successivamente mi vestì e andai nella sala grande dove c'era già la famiglia.

C'era un ragazzo basso ma mai quanto me, dai capelli corvini e gli occhi blu opaco, che mi ricordava qualcosa, ma forse è solo una mia impressione.

C'era un ragazzo basso ma mai quanto me, dai capelli corvini e gli occhi blu opaco, che mi ricordava qualcosa, ma forse è solo una mia impressione

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<<Buongiorno >> dissi semplicemente.

<<Sei in ritardo >> mi fece notare il ragazzo, che se ricordo bene si chiama Rivaille.

<<Tu il ritardo ce l'hai mentale>> risposi seccata io ricevendo una gomitata da mia madre e lo sguardo innervosito del ragazzo.

<<Quindi... Rivaille questa è T/N T/C, T/N questo è Rivaille Ackerman >> disse la donna dai capelli corvini nell'intento di farci stringere la mano.

Tanto entrambi avevamo i guanti, quindi penso di potermi anche concedere.

Ci stringemmo la mano per qualche secondo per poi ritirarla.

<<Che ne dici T/N di fargli fare una passeggiata per i giardini? >> chiese mio padre sorridente.

Parli sempre nel momento sbagliato.

<<Andiamo >> dissi semplicemente io.

Lui mi porse il braccio.

Ah devo pure andarci a braccetto? Guardai indietro e la madre di Rivaille mi porse un sorriso imbarazzato.

Io gli misi una mano sul braccio e andammo.

Era una cosa veramente imbarazzante, e si decise a parlare solo quando fummo da soli.

<<Nemmeno io voglio sposarti>> mi disse serio.

<<Perché? Ti piace un'altra ragazza con cui farai una fuga romantica? >> azzardai io.

<<Non voglio una relazione e basta >> mi disse serio.

<<Allora abbiamo una cosa in comune >> dissi io.

<<Ci hanno dato due mesi per conoscerci>> mi disse dopo un pó.

<<Lo so, come se fosse facile innamorarsi >> dissi io.

<<Comunque vedi di essere educata con me >> chiarì lui fin da subito.

<<Che fai sennò? Mi picchi? Ouch che paura >> dissi io ironica.

<<Potrei anche, non mi importa se sei una donna >> disse lui annoiato.

<<Si vedrà se sarai bravo solo a parole >> gli dissi.

<<Stai dubitando di me? >>

<<forse >> risposi sorridendo soddisfatta.

Lui roteó gli occhi e continuammo a camminare.

Vidi un verme per terra e mi venne in mentre di fare una cosa.

<<hey Rivaille, guarda questo sei tu >> dissi indicando l'essere strisciante per poi calpestarlo.

Lui mi afferró per un braccio.

<<Vedi di non prenderti troppe abitudini razza di viziata che non sei altro >> mi disse.

Io lo afferrai per il colletto.

<<vale lo stesso per te>> gli dissi.

Lui mi lasciò andare e feci lo stesso.

Dopo qualche minuto mi mise un braccio intorno alla spalla.

<<Che fai!? >> gli chiesi confusa.

<<I genitori di entrambi ci stanno guardando, stai al gioco>> mi disse sottovoce.

Io gli misi un braccio intorno alla vita, anche se me ne sarei voluta andare.

<<T/C>> mi disse sottovoce.

<<Se ne sono andati? >> gli chiesi con lo stesso tono di voce.

<<No però vuoi farli andare via? >> mi chiese.

<<Certo che domande, non ce la faccio più a stare in questa posizione con te >> dissi.

<<Allora baciami >>

Angolo autrice
Oh my God! Dobbiamo sposarci Levi ~

La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora