-Capitolp 37-

989 56 160
                                    

T/N pov
<<Ma di che parli? >> disse sorridendo sadicamente.

Io mi scagliai contro di lui ma appena lo sfiorai leggermente mi si annebbió la vista.

Mi risvegliai in una piccola casetta in legno, completamente vuota, e si poteva udire solo lo scricchiolio delle pareti.

<<T/N... Vieni >> disse una voce che sembrava provenire da un luogo a me sconosciuto.

<<girati molto lentamente >> continuó a dire con voce ipnotica.

Io lo feci titubante.

C'erano delle..
Scale?

Decisi di andare a controllare al piano di sopra cosa stesse succedendo, proprio come nei libri horror.

La protagonista va, e poi c'è qualcuno, o meglio qualcosa che l'ammazza, ma devo ricordarmi che questa non è la realtà.

Spero.

Arrivata al piano di sopra c'era solo una stanza completamente buia.

Ci entrai e il soffitto sembrava alto, troppo alto, fin troppo per una casetta del genere.

Impossibile che le pareti siano così, inoltre la carta da parati è quasi completamente strappata.

Sentì gocciolare qualcosa proprio davanti a me, e mi presi un colpo appena vidi che...

Era un liquido rosso.

Guardai in alto e notai dei tubi metallici.

E io che mi ero preoccupata per nulla, sarà probabilmente ruggine.

Davanti a me apparse una figura non molto ben distinta, che ben presto assunse la forma di Rivaille.

Aveva una corda alla gola, ed era così pallido e i suoi occhi erano spenti, tanto che non sembrava lui.

Era anche appeso ad un asse di legno tramite la corda vecchia di non so quanto.

<<come. Hai. Potuto >> disse rimanendo nella stessa posizione inquietante di prima.

Inizió a perdere sangue prima dal collo e successivamente da bocca e occhi.

Ero paralizzata da quello spettacolo infernale.

La stanza si riempì di sangue, anche se era molto più denso del solito, così tanto che sembrava quasi catrame dal color cremisi.

<<T/N!! >> urló una voce familiare afferrandomi per il braccio.

Io mi scollai subito.

<<T/N qualunque cosa tu stia vedendo non è reale! >> mi disse afferrandomi da dietro per le spalle.

<<Lasciami andare! Devo salvarlo! >> urlai tra le lacrime dimenandomi.

Lui mi afferró per un polso e mi portò al sicuro, a dire il vero fuori dalla casa, che tanto casa non era.

<<NO! NO LASCIAMI ANDARE >> dissi dimenandomi mentre lacrime solcavano il volto velato da uno sguardo di puro terrore.

<<T/N lui non era reale perché io sono qui >> mi disse mettendomi le mani sulle guance.

<<Sono stanca di queste illusioni! >> dissi spingendolo via.

<<T/N, io invece sono reale >> disse prendendomi per un polso.

Mi fece appoggiare una mano proprio nel punto in cui era situato il cuore.

<<Senti? Io sono reale >> disse sorridendomi in modo molto malinconico.

La vita da un'altra prospettiva ❤︎Levi x Reader ❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora