-Sai Spidey ci ho pensato allungo e mi sono posta una domanda...come faccio ad avere dei poteri? Cioè è vero che mio padre è Iron man ma non ha nessun super potere, oltre ad essere uno degli uomini più intelligenti al mondo- rifletto guardando New York sovrappensiero.
Io e Peter ci troviamo su uno dei grattacieli più alti di New York e osserviamo il panorama davanti a noi che ogni volta è capace di farmi sentire libera, si è presentato sta mattina fuori dalla mia finestra ed ha deciso di farmi fare un giro tra i palazzi, dondolando di qua e di là finché non siamo arrivati su questo grattacielo.
Peter si gira verso di me facendomi segno di continuare il mio ragionamento
-Non capisco, non riesco a spiegarmelo davvero, devo indagare, devo cercare di capire come sia possibile...mi aiuteresti?- chiedo facendo gli occhi dolci
-Ci puoi scommettere piccola- dice avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle e stringendomi in modo caloroso
-Allora da dove iniziamo?- domando sorridendo
-Credo che dovremmo iniziare dalla tower, più precisamente dal laboratorio di tuo padre- mi porge la mano, che afferro prontamente, prima di lanciarsi tra i palazzi: destinazione Avengers Tower.
***
Ormai è più di due ore che siamo dentro il laboratorio di mio padre, abbiamo guardato ovunque, nei cassetti, negli armadi, tra i pezzi di metallo, gli strumenti, OVUNQUE ma non c'è niente; mi butto su una sedia ormai stremata e stanca, tiro uno sbuffo chiudendo gli occhi
-Sharon guarda qui!- sento Peter chiamarmi e subito mi alzo andando verso di lui, pare abbia trovato un doppio fondo, nel cassetto degli attrezzi, dove ci sono dei fogli con scritto sopra TOP SECRET, li prendo in mano un po' incerta, sentiamo dei rumori; Peter mi prende per i fianchi e con un balzo si attacca al soffitto stringendomi forte a se, io altrettanto mi stringo a lui cercando di non emettere alcun rumore, sento il suo respiro infrangersi contro il mio collo provocandomi inevitabilmente brividi di piacere, vediamo Quill entrare canticchiando e facendo qualche mossa di danza, afferra un cacciavite ed esce, poco dopo lo facciamo anche io e Peter
-Ho paura di scoprire cosa c'è dentro...e se ci fosse scritto qualcosa su mia madre?- siamo in camera ora e siamo entrambi seduti sul letto, io mi sfrego le mani cercando di calmarmi ma inutilmente, poco dopo sento un tocco sulle mie braccia, vedo infatti Peter accarezzarmi i polsi e rassicurarmi
-Io sono qui con te- cerca di infondermi coraggio, con ancora qualche dubbio prendo tra le mani i fogli, non devono per forza riguardare me no? D'altronde non c'è scritto il nome mio, forse mi sto facendo paranoie inutili, convinta di questo apro i fogli ma appena leggo le prime righe mi crolla il mondo addosso, continuando a leggere la cosa non migliora, arrivo alla fine della seconda pagina e mi cadono i fogli dalle mani
-No no n-non può essere v-vero- dico tra i singhiozzi, intanto Peter ha raccolto i fogli da terra e li sta leggendo, io continuo a piangere sempre più forte e sento il respiro farsi corto, le forti braccia di quello che penso sia il mio ragazzo, mi avvolgono e mi stringono a se cullandomi, continuo a piangere, afferro tra le mani la sua felpa tirandolo a me sempre più vicino, mentre lui mi accarezza i capelli cercando di farmi calmare il più possibile e fortunatamente ci riesce.
Non so bene quanto tempo sia passato da quando sono tra le braccia di Peter, ormai le lacrime sono cessate lasciando il posto alla tristezza e alla rabbia, guardo velocemente l'orologio al polso di Peter e noto che si sono fatte le nove di sera, decido di alzarmi lentamente dal suo petto dove precedentemente avevo poggiato il capo, mi metto a sedere e riguardo quei fogli per terra, la rabbia mi assale di nuovo come un'uragano, li afferro poi esco, il mio cervello non ragiona più, in pochi minuti mi ritrovo in salone dove ci sono tutti, sento dei passi dietro di me e sono sicura sia Peter, che cerca di fermarmi, ma in questo momento non m'importa, mi posiziono davanti a tutti sbatto i fogli sul tavolino in vetro e inizio a parlare
-Spiegatemi cosa cazzo sono questi!- più che parlare urlo, vedo le facce di tutti sbiancare specialmente quelle di Tony, Thor e Loki ai quali rivolgo la mia attenzione -Quando avevate intenzione di dirmelo eh?! O forse non avevate intenzione di dirmelo e tenermelo nascosto per sempre!- continuo urlando, sento un leggero tocco sul mio polso causato dalla mano di Peter, la scrollo via immediatamente, ho paura che con tutta la rabbia che sento in corpo possa fargli del male, rivolgo il mio sguardo di nuovo verso i tre davanti a me, punto gli occhi su Tony che sembra stia per dire qualcosa
-Tesoro io...-dice rimanendo in sospeso e ammutolendosi subito dopo
-Non hai niente da dirmi davvero?! Stai zitto come se nulla fosse come se tutto ciò fosse irrilevante?- dico ancora inizialmente urlando e affievolendomi pian piano, poi mi giro verso Loki e Thor- E voi, io mi fidavo di voi mi fidavo di entrambi, specialmente di te Loki io ti consideravo il mio migliore amico e hai sempre detto che tra noi non ci sarebbero mai stati segreti ed ora...ora vengo a scoprire che mi nascondi un segreto così grande?- trattengo le lacrime mente lo guardo negli occhi, in quegli occhi in cui mi sono sentita protetta più e più volte in quali adesso mi stanno ferendo nel profondo
-Sharon io vole..- inizia a parlare ma lo stoppo subito
-Sai bene che ti ho sempre considerato come un fratello ed ora, ora scopro che lo sei davvero che sei davvero mio fratello, anzi siete i miei fratelli- dico indicando i due Dei -Vi conosco da ormai 9 fottutissimi anni e voi non me l'avete mai detto- dico per poi rivolgere lo sguardo a Tony -E tu, non so neanche cosa dire, mi sento delusa da tutti voi, non me lo aspettavo davvero, siete la mia famiglia e in quasi diciotto anni di vita non avete mai avuto il coraggio di dirmelo- sento una strana sensazione attraversarmi il corpo, sento le mie mani pulsare, non capisco cosa succeda, il rumore di vetri si propaga dentro la stanza e una massa incontrollata d'acqua si scaglia contro i tre, senza accorgermene ho le mani contratte e le dita si muovono, ci metto poco a decifrare il tutto, capisco che riesco a controllare anche l'acqua che sta avvolgendo Loki, Thor e Tony, ritraggo immediatamente le mani, l'acqua smette di avvolgerli per poi cadere a terra formando una pozza enorme sotto i miei piedi, tossiscono rumorosamente tutti e tre sputando anche dell'acqua a terra, mi guardò le mani comprendendo appieno c'ho che è appena successo, il respiro mi manca e faccio un passo indietro, tutti mi guardano stupiti e allarmati, continuo a camminare all'indietro finché non sbatto contro il petto di Peter, mi giro verso di lui immediatamente
-Sharon respira, calmati- dice afferrandomi per la vita ma io mi ritraggo, ho paura, paura di potergli fare del male, di poter fare del male a tutti e io non voglio, non voglio questo, non voglio mettere nessuno in pericolo mi giro poi verso i tre uomini che mi stanno venendo incontro e poi di nuovo verso Peter, lo guardo negli occhi e sussurro un mi dispiace, lascio un sospiro, poi le ultime cose che sento prima di teletrasportarmi sono le voci di Loki, Peter, Tony e Thor che urlano il mio nome.
***
Ecco la foto del nostro carissimo Spidey, mi dispiace non averla messa all'inizio😅
Ed ecco a voi il tredicesimo capitolo!
Cosa ne pensate? Cosa accadrà ora?
Se vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento se volete!
Al prossimo capitolo, Sharon :3
REVISIONATO✅
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Peter Parker|| Il mare nei tuoi occhi
Fiksi PenggemarSharon Stark, figlia del grande Tony Stark, con una vita perfetta e con degli amici fantastici, ma qualcosa potrebbe cambiare. Sharon scoprirà dei segreti allungo celati, scoprirà di possedere poteri mai visti e incontrerà persone da tempo scomparse...