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Tutto è tornato alla normalità; ho ripreso a lavorare ho stampato le foto del concerto e appese ovunque nella mia stanza

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Tutto è tornato alla normalità; ho ripreso a lavorare ho stampato le foto del concerto e appese ovunque nella mia stanza.
Quello che è successo a Busan l'ho lasciato lì.
Sono sicuro che adesso lui non si ricorderà nemmeno di me, ma, io non riesco a eliminare quelle voci e quel pensiero dalla mia mente.
Molte volte prendo il telefono con l'obbiettivo di scrivergli un messaggio o semplicemente un "ciao", ma poi fallisco miseramente prendendomi per stupido.
A lui non importerà vero? Mi sta pensando in questo momento? Sono nei suoi pensieri la notte come lui è nei miei?

Sono un suo grande fan, quindi, seguendolo sui social ho visto che posta foto con i suoi amici, mentre beve e si diverte e che presto farà un concerto qui a Seoul.

Voglio andarci, voglio vederlo di nuovo, voglio sentirlo cantare e illudermi che lui stia cantando per me. Voglio sentire quella sensazione che sento spesso, che lui sia mio.
Mi schiaffeggio mentalmente da quei pensieri da pazzo, schiocchio le dita preparandomi ad una guerra con altre migliaia di persone per prendere un biglietto per il suo concerto.

Mancano esattamente dieci minuti all'inizio. Non mi sono mai sentito emozionato come prima.
Ma esattamente a due minuti prima dell'inizio che chiudo il computer chiedendomi cosa diamine io stia facendo in questo momento.

"Jimin, sei impazzito? Basta spendere i tuoi soldi per qualcuno che adesso ti ha già dimenticato." mi dico osservandomi allo specchio.
Il suono di una notifica dal telefono mi distoglie dai miei pensieri.

"Jimin, sono Jungkook, si cioè tu sai già chi sono. Hai salvato il mio numero? Oh...comunque ci tenevo a invitarti te e i tuoi mai i al concerto che si terrà a Seoul. I biglietti posso mandarteli oppure ci vediamo e te li do personalmente. Scusa sto scrivendo troppo. Mi farebbe tanto piacere se venissi. Jungkook."

Perché si è firmato alla fine se ha già detto il suo nome all'inizio. Ridacchio a quel messaggio, solo che dopo mi rendo conto di chi mi ha scritto e mi trattengo dall'urlare.
Lui mi ha seriamente scritto.
"Respira Jimin e scrivi un messaggio normale".

"Va bene. Nel senso ok sono d'accordo, fammi sapere."

Inizio a fare leggeri respiri mentre cerco di calmare i battiti del mio cuore.
Tutto quello che sta succedendo ultimamente nella mia vita è surreale.
Collego le cuffie al telefono facendo partire "euphoria" entrando in un mondo in cui siamo solo in due a farne parte. Io e lui.

"Non so cosa sia questa sensazione"

Come se già lo conoscessi...

"se tutto questo è un sogno"

Lui che viene nella mia stanza d'hotel, mi da il suo numero di telefono. Lui che ritorna è crea una confusione nella mia mente.

"Sono così felice da non riuscire a respirare."

Uno, due, tre, ascolto la sua voce mentre provo a regolare il mio respiro assieme ai miei battiti.

"ciò che mi circonda diventa sempre più trasparente"

Ogni volta che penso a lui.

"prendi le mie mani adesso, sei tu la ragione della mia euforia"

Ecco che riappaiono di nuovo immagini nitide.
Come se io e lui eravamo qualcosa.

"Non avere paura Jiminie, afferra le mie mani.
Non ti lascerò cadere.
Ti fidi di me.
Avanti.
Mi rendi così felice piccolo."

Ho paura, questi pensieri, queste voci, mi fanno paura. Una cosa non riesco a dimenticare e che mi tormenta sempre. Quella frase detta da lui.
"Una vita passata"

the past life (JIKOOK) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora