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"È presto

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"È presto. Cosa ti porta qui?" mi chiede spostandosi di lato facendomi passare.
"Scusami...non riuscivo a dormire e ho subito pensato a te, quando-" mi blocco sul punto giusto, stavo per dire una cosa a cui poi me ne sarei pentito davvero molto, ovvero che noi eravamo soliti a dormire abbracciati nei giorni in cui non riesco a prendere sonno.
"Intendo quindi sono venuto da te." lui annuisce invitandomi ad andare in camera da letto e ad accomodarci subito dopo li.
"mm cosa vuoi fare? Guardiamo un film?"
"No, non voglio." rispondo alzando le spalle.

"Voglio solo dormirti accanto."
Questo possiamo chiamarlo un difetto o meno in me. Il fatto che io dica sempre le cose senza giri di parole, spaventando anche chi ho accanto.
Lui sgrana gli occhi voltandosi verso di me, rimanendo con la bocca aperta in segno di stupore.
Sto per dire qualcosa, ma lui procede chiedendomi il perché.

"Quando ti abbracciavo era come se tutte le preoccupazioni andassero via da me e mi sentivo protetto nell'averti a fianco. Voglio solo sentire quelle sensazioni di nuovo."

"Perché non riesco a dormire hyung. Mi è molto difficile prendere sonno ultimamente."

Lui si sistema meglio sotto le coperte invitandomi con lo sguardo a fare ciò.
Mi avvicino a lui non sapendo quale mossa compiere subito dopo.
Jimin vedendo le mie difficoltà, porta il suo capo sul mio petto abbracciando la mia vita con la sua mano, lasciandosi un po distante con la parte inferiore.

"Cosi va bene?"
"mm"
Noi eravamo così. Una coppia di sguardi e azioni. O meglio io, ho sempre preferito le azioni piuttosto che le parole. Quest'ultime in certi casi sono inutili per spiegare avvinementi di questi tipo. Vorrei avere il potere della mente per sapere cosa sta girando all'interno di quella di Jimin.
La parte in cui il suo capo è appoggiato la sento calda, ovvero la parte del cuore.
Quel cuore che ha finalmente ottenuto ciò che desiderava e aspettava da anni.

Alzo lo sguardo davanti a noi e prima di chiudere  lentamente gli occhi lasciandomi trasportare dal sonno vedo due corpi, che capisco siano le nostre anime che felicemente si abbracciano, ballano attorno, si sorridono e spariscono.

"Non puoi nemmeno immaginare cosa ho imparato vivendo così a lungo." sussurro debolmente lasciandomi guidare da un lungo e caloroso sonno.

"Sono andato a lavoro, ti ho preparato la colazione che trovi in cucina. Comportati come se fossi a casa tua. Spero di rivederti al mio ritorno." leggo quel post-it che mi sono ritrovato attaccato in fronte non appena ho aperto gli occhi.
"Oh Jiminie non vado da nessuna parte." nonostante il mio telefono stia squillando da un po, decido di ignorarlo non volendo seccature in questa magnifica giornata.

Vado in cucina mettendomi a mangiare ciò che mi ha preparato godendomi una colazione buona finalmente dopo tanto tempo.
Dopo aver finito e lavato i piatti, faccio un giro all'interno di quell'appartamento osservando le cose dettagliamente.

Mi fermo a vedere le foto lì appese sentendomi avvolto in un certo senso dai suoi ricordi.
Vorrei che tra quelle lì appese ci fosse una di me e lui, come eravamo soliti a fare.
Avevamo tante foto assieme, che poi le facevamo uscire e le appendavamo sulla pareti delle nostre stanza.

"Questa foto la prendo io"
"No Kook, ti stai prendendo la migliore."
"Jimin non c'è una foto migliore dell'altra siamo perfetti."
"No. Non è vero. Qui sono uscito meglio."

Sorrido accarezzando una foto in cui è lui al giorno del suo diploma. Quello era stato un giorno fantastico per entrambi.
Avevamo fatto per la prima volta l'amore.
"Ti amo Jimin." dico ad alta voce non rendendomi conto che dietro di me c'era una persona che aveva spalancato gli occhi facendo cadere la cartella che aveva sotto il braccio.

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Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️

the past life (JIKOOK) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora