Questa mattina a lavoro è stata un'agonia. Ieri sera mi sono addormentata più tardi del previsto e a malapena mi reggo in piedi. Ho riflettuto tutta la notte, avevo svariati pensieri che mi tormentavano la testa. Non capisco per quale motivo i miei amici mi stanno mentendo.
Per fortuna ho incrociato raramente Axel. Di certo non potevo continuare ad ignorarlo per il resto dell'anno scolastico ma mi sono ripromessa di parargli dell'accaduto della discoteca, non appena ne avrò l'occasione.
Ora sono le sei di sera e devo passare dal fioraio per vedere il meraviglioso vaso da spedire ad Abby. Ieri quando è caduta la mia piantina di violette mi è venuta l'illuminazione, il colpo di genio. Ovviamente non so se questo mio piano possa funzionare e devo stare bene attenta a non farmi scoprire.
Nel primo pomeriggio avevo fatto un salto nel negozio di elettronica qui vicino, senza che Niall se ne accorgesse, dato che era a lavoro. Ho comprato un microchip che ho intenzione di infilare da qualche parte nel vaso per sentire tutto quello che si diranno. Questo affare è talmente piccolo che non credo si vedrà in mezzo ai tulipani, dato che sono fiori abbastanza ingombranti.
Non appena entro nel negozio vengo accolta dal piccolo sonaglio appeso alla porta. Un signore abbastanza anziano mi viene incontro e mi sorride dolcemente. Ha un grembiule verde che ha citato sul petto il nome del negozio. È abbastanza bassino rispetto a me e i suoi occhi azzurri sono contornati da piccole rughe mi scrutano leggermente.
«Salve, come posso esserle utile?» chiede sorridendo.
«Salve ho ordinato poco fa una pianta di tulipani.» spiego sorridendo di rimando.
«Ah, certo, lei deve essere la signorina Williams.» constata lui camminando verso il retro del negozio. Torna subito dopo con il vaso fra le mani e mi accorgo che ci sono meno tulipani del previsto e sono poco più piccoli di come me li immaginavo. «Ecco a lei.» esordisce posandoli sul tavolo di legno dove è poggiata anche la cassa.
«La ringrazio. È davvero stupenda.» rispondo cordialmente. Diciamo che non è la pianta più bella del mondo ma è graziosa ed è perfetta per il mio piano. «Mi servirebbe un favore però.» gli chiedo. Lui mi guarda con un cipiglio sul volto e mi esorta a continuare. «Siccome non riesco a portargliela di persona mi servirebbe gliela portaste voi per le sei e mezzo. È possibile?»
«Certamente signorina, mi scriva l'indirizzo qui.» mi dice lui porgendomi un pezzo di carta strappato e una biro nera.
«Ecco fatto!» esclamo restituendogli il biglietto e la penna, «Ah, come ultima cosa, quasi dimenticavo mi scusi.»
«Non si preoccupi, mi dica tutto, bellissima giovane.» sorride. È alquanto inquietante che questo signore mi parli così ma non ci faccio caso e lo prendo semplicemente come un complimento.
«Vorrei aggiungerci un bigliettino, dato che è un regalo.» gli sorrido di rimando, cercando di non fargli notare il mio imbarazzo.
«Arrivo subito.» si congeda per poi sparire nuovamente nel retro. Io con una mossa repentina caccio il micro-chip dalla tasca del pantalone, lo attivo velocemente e lo getto alla rinfusa nel vaso, cercando di non farmi scoprire dal negoziante. Dopo poco lo vedo riuscire dal retrobottega con un foglietto e una biro nera. «Mi dica cosa vuole che scriva.» dice togliendo il tappo della biro con i denti. Arriccio il naso per la scena appena vista ma cerco di fare ancora una volta finta di niente.
«Certo. Allora scriva : "un fiore bellissimo per una persona stupenda".»
«Perfetto tesoro! Allora per le sei e mezza i fiori saranno fuori la porta della tua amica.» sorride cordialmente, «Ora mi raggiunga in cassa.» indica la cassa alla sua destra. «Sono venti dollari.»

STAI LEGGENDO
Behind me
Fanfiction«Imparerai, a tuo danno, che la memoria del cuore è molto più profonda, longeva, temibile e intransigente rispetto a quella della mente.» Brooklyn Williams è una ragazza di ventiquattro anni. Si è trasferita da un anno ad Holmes Chapel, città tranqu...