15. Ora l'ho trovata e non avrà più scampo

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Non riesco più a guardarmi intorno.
La scena che ho davanti agli occhi è totalmente raccapricciante.
Inizio a tremare e a respirare a fatica. Una lacrima mi scivola sul volto mentre guardo quello spettacolo orripilante.

«Il suo nome è Stacey Martin. Avrebbe compiuto cinquant'anni la prossima settimana, nata a Londra. Insegna religione all' Holmes Chapel High school.  Siamo riusciti a contattare solo la figlia che sta arrivando, non abbiamo notizie degli altri famigliari.» dice un poliziotto a Niall.

Di colpo sento le gambe mancare.
È Stacey.
Io non la conoscevo molto bene ma abbiamo parlato diverse volte, ci siamo prese il caffè insieme, mi aveva addirittura invitata alla sua festa di compleanno.
La vedevo quasi tutti i giorni, che salutava sempre tutti con un sorriso a trecentosessanta gradi, ogni mattina ci offriva dei dolcetti per farci passare il cattivo umore.
Ma non avevo mai avuto l'occasione di conoscerla più a fondo e a quanto pare non ce l'avrò mai.
La situazione in cui l'abbiamo trovata è a dir poco nauseante e abominevole, inevitabilmente sono esplosa.
Per quel poco che l'ho conosciuta era una donna fantastica, perché è ridotta in questo stato?

«Brook...» mi chiama Niall mentre mi stringe a sé, «Stai tranquilla piccola...»

Io non dico niente e automaticamente il mio volto viene segnato da una quantità industriale di lacrime.

«Brooklyn,» mi richiama Niall guardandomi negli occhi, «So che tu non sei abituata a ciò, a queste scene, lo capisco. Devi stare tranquilla ok? Questa donna insegna nella tua scuola. La conoscevi giusto?»

Io non dico nulla, ma acconsento con un cenno del capo.

«Dopo allora dovremo farti delle domande ok? Niente di preoccupante.» mi tranquillizza.

Umanamente chi può aver fatto questo? Chi può aver ridotto una donna di quasi cinquant'anni in questo stato? E poi perché? Una rapina finita male? O aveva un conto in sospeso con qualcuno?

Stacey era una persona così buona, non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca. Perché proprio a lei?

Mille domande mi attanagliano; perché Niall ha voluto che andassi con lui?
Comunque sono cose del suo lavoro, riguardano lui e il suo ambito lavorativo, cosa che con me non c'entrano nulla.
Non mi intendo di queste cose e non ne ho mai avuto nemmeno il contatto, tranne che nei film o serie TV e non credo che questo basti per risolvere un crimine.
Non credo che la mia presenza faccia molto nelle indagini.
Prima che potessi esprimere il mio volere di tornare a casa Niall chiede a Zayn la causa del decesso, anche se purtroppo è abbastanza evidente.

«Da quello che hanno rilevato, e come puoi ben capire, è stata presa a martellate più volte sul cranio. Molto probabilmente ha lottato contro il suo aggressore, ha un unghia rotta, parte della sua camicia è stata come strappata, forse cercando di liberarsi dalla presa del suo aggressore, l'ha lesionata.» spiega Zayn dietro di noi, «La parte peggiore però non è ancora arrivata.» continua facendoci cenno di seguirlo in bagno.

«Niall, voglio tornare a casa.» gli dico. Ma forse lo sussurro così piano che lui non ci fa caso e, tenendomi stretta a lui, seguo Zayn.

Nel tragitto dalla camera di Stacey fino a bagno c'è una scia di sangue a dir poco stomachevole: ci sono manate e schizzi di sangue dappertutto.

Attraversata la soglia del bagno noto i vetri della doccia completamente frantumati a terra, la porcellana del lavandino totalmente coperta di sangue.
Voltando leggermente lo sguardo noto la cosa più raccapricciante che abbia mai visto nella mia intera vita.
Si tratta di una frase accuratamente scritta e sono quasi sicura che, dato il colore e la densità del liquido, sia stata stesa con del sangue.

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