Esco da scuola alle undici e cinque minuti e Harry è già lì fuori che mi aspetta.
Riconosco la sua Mercedes e mi affretto ad entrarvi per evitare sguardi non graditi di studenti e professori. Purtroppo non appena mi giro noto che quasi tutti mi stanno guardano, professori, alunni e anche qualche genitore.Che figuraccia.
«Ciao Harry.» esalo scocciata entrando nella sua auto.
«Brook.» mi saluta con un cenno del capo.
Non appena entro noto una busta della spesa sul posto del passeggero posteriore. Non sapevo che sapesse cucinare, credevo che comprasse cibo surgelato e lo scongelasse o al massimo gli preparasse qualcosa Hannah. Non lo facevo un tipo da cucina, soprattutto perché non oso immaginare, se gli dovesse cadere una macchia di olio sui suoi completi gessati, cosa farebbe.
«Oggi si cucina a casa Styles?» chiedo trattenendo una risata.
«In realtà si cucina a casa Williams.» risponde.
Coooosa?
«Prego?» dico ispirando ed espirando profondamente, alzando un sopracciglio.
«Dai Brook, un pranzetto fra colleghi.» mi risponde con un mezzo risolino.
«Anche questa è stata un'idea di Niall? Giuro che se lo vedo lo ammazzo.»
«No, in realtà è stata una mia idea.» sentenzia, «Ho pensato che siccome dovevi andare in centrale alle tre sarebbe stato uno spreco di tempo e di energie per me tornare a casa e poi ritornare a prenderti, quindi ho avuto questa brillante idea.»
«Harry, ma dimmi un po', sei masochista? E poi, nessuno ti ha chiesto di rimanere a pranzo fino a prova contraria.» controbatto acida.
Non mi va proprio di stare con Harry anche a pranzo. Non solo devo averci a che fare a scuola e nella vita privata per quanto riguarda le amicizie, ma adesso anche per queste scemenze. Giuro che quando vedo Niall lo mangio vivo.
«No Brook, non sono masochista. Mi diverto quando sto con te.» mi risponde.
Sinceramente non so se le sue parole abbiano dell'ironico per prendermi in giro oppure siano vere. Comunque ora che ha fatto la spesa di sicuro non posso mandarlo via, anche perché mia madre mi ha insegnato, comunque nonostante tutto, di essere educata.«Divertiti pure quanto vuoi ma sappi che dopo questo tuo autoinvito come minimo devi cucinare e dopo anche pulire i piatti.» sorrido ironicamente.
«Tu mi sottovaluti Brooklyn, io sono un cuoco provetto. Oggi cucinerò la mia specialità.» annuncia, «Siamo arrivati.» dice una volta parcheggiata l'auto.
Scendiamo entrambi dalla macchina e lui apre la porta posteriore per prendere la spesa. Mentre la prende poso lo sguardo sulla sua figura. Non avevo fatto caso che non portasse i suoi soliti completi. Indossa un semplice cappotto nero al di sotto del quale si intravede un t-shirt bianca che per essere novembre ha un bel coraggio a mettere. Osservo anche come dei semplici jeans neri gli stiano bene e come porta con classe anche le cose più casual. Ha sulle dita i suoi soliti anelli e ancora una volta si intravedono i tatuaggi.
Una volta presa la busta e entrati in casa posa la spesa sull'isola della cucina. Mi sventola davanti gli ingredienti del suo piatto culinario a mo' di vanto e io per poco non gli lancio i miei stivaletti col tacco per farlo stare zitto e fermo.
«Signorina Williams, dove posso trovare gli utensili per cucinare questa deliziosa pietanza?» mi chiede.
«Harry se ti giri di centottanta gradi trovi tutto. I piatti sono in quel mobile in alto a destra e le pentole lì giù.» rispondo indicandogliele, «Io vado a cambiarmi.» annuncio poi salendo al piano di sopra.
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Behind me
Fiksi Penggemar«Imparerai, a tuo danno, che la memoria del cuore è molto più profonda, longeva, temibile e intransigente rispetto a quella della mente.» Brooklyn Williams è una ragazza di ventiquattro anni. Si è trasferita da un anno ad Holmes Chapel, città tranqu...