La campanella è appena suonata e i ragazzi, come sempre, sono fuggiti via alla velocità della luce.
«Signorina Williams,» la mia giornata stava andando bene. Signore perché?!?!, «Non è ora di andare?»
«Signor Styles, pensi agli affari suoi.» dico sorridendo falsamente.
«Signorina Williams,» un'altra volta che mi chiama "signorina Williams" e non Brooklyn, lo appendo per le mutande sul lampadario, «La sua insolenza mi lascia sempre di più divertito.»
«Lei è ossessionato dalla mia insolenza?» domando ironica.
«Si, ha un'insolenza interessante.» afferma entrando nella mia aula con le mani in tasca. Ha un ciuffo riccio che gli penzola dalla fronte e le vene delle mani che si intravedono tra i pochi centimetri di stoffa tra le maniche e le tasche che gli danno un'aria tremendamente sexy.
«Ne sono felice.» gli rispondo con un sorriso finto.
«Peccato che sia l'unica cosa interessante che ha.» ghigna.
«Guardi un po', lei non ha nemmeno questo.» controbatto facendogli l'occhiolino, «E poi anche per lei è ora di andare a casa, tanto per dire.»
Di colpo gli squilla il telefono e con un mezzo ghigno mi guarda e risponde.
«Ehi Hannah,» deve essere la donna dell'altro giorno, quando ho interrotto le loro fusioni, «Si, sto uscendo... Nulla di importante... Si... Si... Andiamo con la mia... Arrivo... Ciao.» conclude attaccando.
«Povera donna, perché farla aspettare?» ironizzo ridendo.
«Simpatica, signorina Williams.» dice appoggiandosi alla cattedra con entrambe le mani.
«Siccome lei non si decide ad andare e la capisco, dato che sono di bella presenza e affascinante, vado io. Niall mi starà aspettando.» annuncio alzandomi dalla cattedra.
«In realtà stavo per dirle che dovevo lasciarla.» si giustifica.
«Non mi pare proprio.» affermo uscendo dall'aula.
Mi giro dietro e vedo che non mi segue. Meglio.Esco dall'edificio scolastico e mi avvio verso il mio abitacolo rosso. Vi entro e simultaneamente mi arriva un messaggio da Niall.
Niall: Brook devi andare a fare la spesa, in frigo non è rimasto nulla.
Brooklyn: Non puoi alzare il sedere e andarla a fare tu?
Niall: In realtà sto lavorando. Peggio per te se non hai la roba da mangiare.
Io ti ho avvisata.Brooklyn: È giusto avvisarmi all'una, vero Niall?
«No, Niall. Merda!» mi lamento.
Ho voglia di prenderlo a schiaffi. Il frigo è vuoto e lui mi avvisa solo ora?
E per fortuna che sono ancora a scuola e non a casa, così almeno ho tempo di passare a prendere qualcosa da mangiare.Niall: Brook non fare la rompi palle, volevo avvisarti ma sai com'è il mio lavoro. Non è mica come il tuo.
Brooklyn: Anche se non abbiamo lavori simili non vuol dire che il mio lavoro non sia impegnativo, Niall.
Niall: Okay, non mi va di discutere di queste stronzate. Starò a casa per le 17.
Brooklyn: Come ti pare.
Butto il telefono sul sedile del passeggero infastidita e metto in moto l'auto.
Lo odio quando si comporta così. A volte è totalmente menefreghista e deve capire che non esiste solo lui su questo mondo. Ma quando torna a casa facciamo i conti. Non mi sfugge.
Accendo la radio e Bob Marley irrompe con la sua canzone "Don't worry, be happy".
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Behind me
Fiksi Penggemar«Imparerai, a tuo danno, che la memoria del cuore è molto più profonda, longeva, temibile e intransigente rispetto a quella della mente.» Brooklyn Williams è una ragazza di ventiquattro anni. Si è trasferita da un anno ad Holmes Chapel, città tranqu...