chapter 11: succhiotto

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POV MINHO:

"scusa il ritardo, ero in doccia"

"non ti preoccupare" mi disse Jisung dall'altra parte del telefono.

"quindi? da quanto tempo fai danza?"

"da quando ero bambino, mi ha sempre affascinato come disciplina, sia da praticare che da vedere" mi stesi sul mio letto continuando a parlare.

"che stili fai?"

"hip hop e contemporaneo"

"wow, quante volte alla settimana lo fai?"

"le prove le faccio dal lunedì al giovedì mentre il venerdì insegno hip hop ai bambini di sei anni e il sabato a quelli di quindici anni"

"oddio che cosa carina, sei mini" sentii la voce di Jisung addolcirsi.

"sono così carini i bambini mentre cercano di imparare i passi" mi feci scappare un sorriso.

"è lì che ho conosciuto Jeongin, gli insegno danza"

"oh, capisco... aspetta, quindi insegni a quelli della mia età" ridacchiò.

non ci avevo mai pensato... Jisung aveva quindici anni e io quasi diciotto, wow.

"è vero" sorrisi, immaginandomi Jisung che balla alle mie lezioni.

"in Italia potresti finire in prigione per stare con me" se ne uscì dopo pochi secondi di silenzio.

"lì si diventa maggiorenni a diciotto anni, e io ne ho quindici"

"bhe allora ringrazio dio di non essere italiano" ridacchiai alle sue parole.

[scusate :") ]

"però l'Italia è bellissima, mi piacerebbe un giorno andarci... vorrei visitare il Colosseo a Roma, il Duomo di Milano, Venezia e tanti altri posti" disse con voce sognante.

"bene, allora un giorno ti ci porterò, andremo ovunque tu voglia, okay?"

"promettimelo"

"te lo prometto" dissi a voce bassa.

"Minho"

"dimmi"

"ma noi... insomma, vuoi tenerlo segreto?" chiese timidamente.

"perché dovremmo tenerlo nascosto?" crucciai un sopracciglio.

"perché potrebbe accadere a te quello che è accaduto a me" disse con voce rotta, potei immaginare come si mordeva il labbro per trattenere le lacrime.

"non mi importa del giudizio degli altri.
anzi, sai che ti dico? domani mattina ti vengo a prendere a casa e ti accompagno a scuola!" esclamai esuberante.

"ora vai a dormire che è tardi e domani c'è scuola" dissi rassicurandoli.

"buonanotte Minho, e grazie" disse, poi fallendo nel suo intento di trattenere i singhiozzi.

"ora vorrei tanto abbracciarti e darti un bacino sulla punta del naso" dissi con voce tenera stupendo anche me.

"Minho sei un sottone, già te l'ho detto?" ridacchiò il biondo.

"si e se continui a dirmelo dovrò venire a casa tua a picchiarti"

"allora lo dico così vieni qua.
sei un sottone" scherzò.

"okay sto arrivando" scesi dal letto e mi misi le scarpe, non curando del fatto che stessi indossando il pigiama.

"eh? ma sei serio?! ma guarda che io stavo scherzando!"

TUTOR || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora