chapter 34: buio

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due settimane dopo

POV MINHO:

erano passate due settimane, e da quel giorno non avevo più parlato con Jisung.

a scuola mi ignorava totalmente, e stessa cosa faceva con le mie chiamate e i miei messaggi.

mi mancava come l'aria.

ma questa era la sua decisione, e io non potevo fare altro che rispettarla in silenzio.

speravo solo che trovasse la felicità... e a quanto pare non era felice con me.

non mi amava più, ma era meglio così.

però, cazzo, quanto mi mancava parlare con lui, mi mancava così tanto.

***

"hyung, mi presi venti centesimi?" mi chiese Changbin.

"sei uno scroccone" sbuffai, tirando fuori dalla tasca ciò che mi aveva chiesto.

"vai alle macchinette?"

Changbin annuì.

"vengo anche io" mi alzai, seguito dal mio amico.

inserii i soldi per prendere il caffè, ma si bloccò.

"e muoviti stupida macchinetta" gli diedi un pugno, facendola spostare.

"hyung stai calmo"

"no! mi ha fottuto ottanta centesimi" continuai a scuoterla.

mi passai una mano sulla faccia, sbuffando.

"si, oggi ho fatto il compito di matematica" sentii una voce familiare arrivare da dietro di me.

mi voltai di scatto e lo vidi.

"J-Jisung?" sussurrai, sorridendo leggermente.

vidi un ragazzo accanto a lui che ci guardava confuso.

chi era? come si permetteva a stare con il mio Jisung?

"oh... Minho" si girò verso di me, sgranando gli occhi.

mi avvicinai a lui con le braccia leggermente aperte.

non stavo pensando a cosa stessi facendo, ma abbracciarlo era la cosa di cui avevo più bisogno in quel momento.

Jisung fece un passo indietro, poi un altro e un altro ancora.

cominciò a correre via da me, uscendo dalla scuola.

"Jisung aspetta!" lo rincorsi, raggiungendolo e prendendogli il polso.

***

POV JISUNG:

"hey Ji" mi si avvicinò Eunwoo mentre camminavo nei corridoi.

"hyung!" sorrisi, continuando a camminare.

"che fai?"

"vado alle macchinette"

"senti... posso pranzare con te? oggi i miei amici non sono venuti a scuola" mi chiese guardandosi le scarpe.

"certo"

ci dirigemmo in silenzio verso le macchinette, "sono andate bene le lezioni?"

"si, oggi ho fatto il compito di matematica" sbuffai, poi guardando davanti.

"J-Jisung?"

"oh... Minho"

ma proprio lui dovevo incontrare?

era così bello... più passava il tempo e più diventava etereo.

lo vidi avvicinarsi a me con le braccia leggermente aperte.

cosa voleva fare?

desideravo così tanto abbracciarlo... ma non potevo cadere in tentazione, assolutamente no.

cominciai a correre, uscii dalla scuola e arrivai fino al parcheggio, ma una mano afferrò il mio polso.

"Jisung aspetta!"

"che c'è? ti ho chiesto di starmi lontano" sbuffai, cercando di evitare il suo sguardo.

"Jisung guardami.
mi manchi così tanto, non smetto di pensarti nemmeno un secondo"

"si immagino, a quante persone l'hai detta questa frase?" urlai con le lacrime agli occhi.

"ti prego credimi, io ti amo"

"è proprio quello il problema.
mi sono innamorato della persona sbagliata" strattonai via il mio polso, portandomi le mani sugli occhi per asciugarli.

"lasciami in pace, ti prego" dissi prima di voltarmi.

"JISUNG ATTENTO!" Minho urlò.

poi tutto buio.

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