chapter 36: defibrillatore

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POV MINHO:

"Minho" sentii la voce di Chan avvicinarsi a me.

mi abbracciò forte, accarezzandomi la schiena.

"che ci fate qua?" chiesi ai miei amici, sorpreso di vederli all'ospedale.

"ti abbiamo portato del cibo e dei vestiti puliti. te come stai?" mi chiese Chan, accarezzandomi la guancia.

"come potrei stare?"

"mi dispiace tanto" mi abbracciò di nuovo.

vidi Seungmin avvicinarsi a Soo-Min, poi abbracciandola.

"si sistemerà tutto vedrai" mi sorrise, sciogliendo l'abbraccio e porgendomi uno zaino.

"grazie..." feci un sorriso debole e mi diressi verso il bagno per cambiarmi.

Chan mi conosceva così bene... sapeva che mi sentivo a mio agio in quella sua felpa rossa, e quindi me la portò.

dopo dieci minuti uscii dal bagno e tornai in sala d'attesa, dove vidi anche Changbin, Hyunjin, Jeongin e Felix.

"hyung..." mi abbracciò Felix quasi stritolandomi.

"andrà tutto bene" mi accarezzò la testa, poi staccandosi e tornando seduto.

[È STRANO DIRLO AI TEMPI DEL COVID JAJAJAJJA]

"quanto è passato?" mi sedetti accanto a Soo-Min, che non smetteva di guardare l'orologio.

"quasi sette ore"

"hai avvertito i tuoi?"

"si... hanno detto che prenderanno il primo volo disponibile" dondolò la gamba nervosamente.

mi presi la testa tra le mani, facendomi scendere qualche lacrima.

"io... io seriamente non so come potrei fare senza di lui. lo amo più della mia vita" alzai il capo per guardarla.

"anche io" appoggiò la testa sulla mia spalla, e io le accarezzai i capelli.

***

mancavano solo trenta minuti, e io ero dentro la stanza di Jisung mentre gli stringevo la mano.

"Jisung ti prego, ti supplico svegliati" poggiai la fronte sulla sua spalla, bagnandogli il camice con le lacrime.

"ti amo" sussurrai guardando i suoi occhi chiusi.

dopo pochi minuti, i macchinari cominciarono a fare rumori strani.

sembravano indemoniati.

"ma che succede?" chiesi alle infermiere mentre entravano nella stanza.

"prendetemi due milligrammi di morfina, presto! ragazzo tu non puoi stare qui" disse frettolosamente una di loro, spingendomi fuori dalla sala.

"promettetemi che lo salverete" dissi in preda al panico.

"mi dispiace ma i dottori non possono promettere nulla, è la regola"

mi fece uscire, e io e Soo-Min ci attaccammo al vetro che mostrava cosa accadeva.

l'infermiera prese una siringa e gli fece una puntura, poi prendendo un defibrillatore e sfregandolo.

quando lo posò sul suo petto, Jisung inarcò la schiena, ma ancora niente.

"libera!" urlò la signora, colpendolo ancora con la scossa.

i macchinari smisero di fare rumori forti, facendo tirare un sospiro di sollievo ai dottori.

"come sta?!" dicemmo all'unisono io e Soo-Min.

"è meglio che entriate nella sala"

***

ps. le frasi in corsivo sono i pensieri di Jisung, oppure delle onomatopee, dipende dal contesto.

[le onomatopee sono tipo quando scrivo un suono, che ne so per esempio scrivo 'tac tac' per un orologio HAHAHAHAH SPERO DI ESSERE STATA CHIARA AIUTO]

POV JISUNG:

ma dove mi trovo?

mi alzai dal letto di casa mia, toccandomi la testa.

cosa mi è successo?

scesi le scale, andando in cucina.

che profumo! qualcuno sta cucinando del ramen!

andai verso i fornelli, vedendo tutto fumo.

quasi caddi alla visione.

"nonna!" sorrisi, andandola ad abbracciare.

"mi manchi tanto" continuai, cominciando a piangere.

"ma... aspetta... tu non eri... m-morta?" le chiesi, staccandomi dall'abbraccio.

"oh... ora ricordo! stavo litigando con qualcuno e ho avuto un incidente... ma con chi litigavo?
non riesco proprio a ricordarlo" mi grattai le tempie, mentre pensai.

avevo un vuoto... come se mi fossi dimenticato di qualcosa di importante...

"cosa ci faccio qui? e tu cosa ci fai qui?" chiesi a mia nonna, guardandola negli occhi.

"figliolo... ti ho preparato del ramen, mangia" mi diede una ciotola.

aah, mi è mancata così tanto la cucina della mia nonna.

ma in quel momento ciò di cui avevo bisogno erano risposte.

"vedi Jisung... tu sei in coma" si sedette davanti a me.

in coma? ma cosa intende?!

"se vuoi tornare o no dipende solo da te" mi accarezzò il viso sorridendo.

"perché dovrei tornare? nonna ti voglio bene, voglio stare sempre con te" la abbracciai di nuovo.

"amore di nonna non puoi. hai persone che ti aspettano"

"non mi interessa! tu non puoi venire con me?"

lei scosse la testa, ma comunque continuando a sorridere.

"allora resterò qui con te"

"vuoi davvero lasciare tua sorella da sola? vuoi lasciare Minho? lui ti ama davvero"

M-Minho?

in quel momento i miei ricordi raffiorarono, e mi ricordai di tutti i momenti felici passati insieme.

il mio cuore cominciò a battere forte, mentre pensavo al suo sorriso.

"non puoi lasciarlo" disse tenendo ancora il sorriso.

"ma la decisione è tua. se vorrai rimanere con me, ne sarò felice.
se vorrai tornare, ti basterà varcare la porta" indicò la porta di casa- che si aprì di scatto- rivelando una luce accecante.

cosa? sto diventando pazzo? perché la porta si sta avvicinando?!

io voglio stare con mia nonna!

ma Minho...

"libera!" sentii una voce lontana.

"nonna, cos'era questa voce?"

"varca la porta, fidati di me" lasciò la mia mano, che aveva tenuto per tutto il tempo.

"nonna, ti voglio bene" dissi in un pianto disperato, mentre la luce mi risucchiava.

bip, bip, bip, bip.

"te ne voglio anche io! vai, sii felice con il tuo fidanzato! ama, ama senza limiti, solo così troverai la chiave per la felicità!" disse, poi strizzai gli occhi per la troppa luce.

"libera! libera!" sentii di nuovo quella voce, ma più vicina.

"nonna!"

STO: PIANGENDO

TUTOR || MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora