Capitolo 21

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21. Corro troppo se ti bacio?

"Amò sei pronta? Gabri ci ha detto alle otto e mezza e col traffico rischiamo di arrivare in ritardo

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"Amò sei pronta? Gabri ci ha detto alle otto e mezza e col traffico rischiamo di arrivare in ritardo." I ragazzi si stavano preparando per andare a cenare da Gabriele, il ragazzo avrebbe compiuto venticinque anni e dato che quella sera era lunedì aveva pensato di festeggiare con tutti i suoi amici.

"Prontissima! Com'è che sei in anticipo tu?" Gioia rimase stupita dal fatto che Niccolò fosse pronto anche prima di lei, di solito era il contrario, ad aspettare era sempre lei che, per la disperazione, si sedeva sul divano e guardava qualche sporadico episodio delle serie che trasmettevano in TV, pur di trattenersi dall'urlare contro il ragazzo che faceva ritardo.

"Non avevo niente da fare e ho preferito prepararmi per non sentire le tue lamentele." Ovviamente durante tutto il tragitto, quando il moro faceva ritardo ed avevano un appuntamento insieme, Niccolò doveva sorbirsi la filippica di Gioia che lo sgridava ricordandogli quanto odiava i ritardatari, ma soprattutto fare ritardo. Aveva da sempre voluto smentire il detto che le donne arrivavano sempre in ritardo e, fin quando non aveva intrapreso la relazione con Niccolò ci era sempre riuscita.

"Andiamo và, sembra mi lamenti sempre io qui."

"Regà entrate che c'ho na fame, ma quel gran coglione d'Adriano sta a fa ritardo." Per quell'occasione non furono gli ultimi ad arrivare, fortunatamente per Niccolò, Adriano non era ancora pronto e stava facendo aspettare tutti. D'altronde gli scemi vanno sempre a coppia, pensò Gioia e Niccolò e Adriano formavano una coppia perfetta per il ritardo.

"Gabri ciao! Auguri! Sicuramente è colpa di Ludovica, ci mette un'eternità per prepararsi." Quella volta, però, la ragazza si trovò a difendere il migliore amico del suo fidanzato, la sua amica e compagna di corsi non era mai stata una ragazza molto puntuale, nonostante iniziasse a prepararsi con largo anticipo, finiva sempre per fare tardi perché all'ultimo minuto ricordava di dover indossare qualcosa o di dover fare qualche piccolo ritocco.

Per ingannare l'attesa i ragazzi iniziarono a stuzzicare qualcosa, sicuramente avrebbero dovuto aspettare altro tempo e dato che il festeggiato in quel momento avrebbe mangiato anche il tavolo Niccolò si offrì di preparare qualche cocktail ed accompagnarlo con degli stuzzichini già presenti a tavola. Un buon aperitivo era la cosa giusta, era proprio quello che ci voleva in quel momento.

...

"Giò ti posso parlare?" La festa era ben che iniziata, ognuno dei presenti si stava divertendo in diverse parti della sala e Gioia, in quel momento, aveva deciso di andarsi a sedere sul divano, vicino al camino, che però, dato l'avvicinamento della stagione primaverile, era spento. Quel piccolo spazio che si stava ritagliando fu, però, interrotto dalla voce di Giuseppe che, in quel momento, si era andato a sedere vicino a lei. Il moro era stato invitato perché aveva stretto amicizia non solo con Niccolò, ma anche con Gabriele e Adriano che si erano da subito trovati bene con lui.

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