Capitolo 8

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8. No stasera siamo solo io e te

 No stasera siamo solo io e te

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"Ciao amò, fai buon viaggio." Eravamo tornati a Roma dopo la nostra piccola gita fuori porta e in quel momento stavo per partire per andare a Milano, era arrivato il giorno dell'apertura del locale, il giorno seguente sarebbe stato il momento della verità, avrei scoperto le sorti della mia carriera. Sarebbe stato un fallimento o avrei potuto espandere ancor di più i miei orizzonti? Avevo deciso di partire il giorno prima per poter mettere apposto le ultime cose, per quanto riguardava il lavoro, quando non c'era Gioia a distrarmi ero fin troppo puntiglioso, non mi piaceva avere nemmeno una virgola fuori posto, doveva essere tutto perfetto, non sopportavo quando ricevevo delle lamentele, non mi piaceva affatto dovermi scusare per qualche errore. Nonostante i fallimenti non mi abbattessero, non volevo assolutamente fallire perchè non volevo deludere nessuno, in primis me stesso che avevo speso una buona parte del mio tempo per poter creare il mio piccolo mondo. Avevo trovato i collaboratori che mi avrebbero accompagnato in questa avventura, l'ultimo lo avevo convocato il giorno precedente e mi sembrava davvero entusiasta di entrare a far parte del nostro team, volevo avere con me solamente persone che tenessero al loro lavoro, mi piaceva aiutare anche chi aveva necessità, ma non avrei mai dato un impiego a qualcuno che non sentiva scorrere nel sangue la passione per il proprio lavoro, queste persone non si sarebbero mai prodigate abbastanza per poter rendere tutto ciò che desideravo perfetto, in più a loro sarebbe toccato gestire, per la maggior parte del tempo il locale, quindi avevo bisogno di persone competenti e che svolgevano le mansioni con passione.

"Ciao Giò, fai la brava, valla a dà un occhiata ad Adri al locale quando puoi." Non ero diffidente nei confronti di Adriano, sapevo che sarebbe andato tutto bene, non era la prima volta che lo lasciavo nelle sue mani e non me ne ero mai potuto pentire. Volevo solo avere una scusa in più per poter sentire la mia ragazza. Sapevo benissimo che mi sarebbe mancata tanto, anche se saremmo stati lontani solamente per tre giorni. Era davvero strano per noi, trovarci sempre insieme mi avrebbe fatto sentire maggiormente la sua mancanza, avrei davvero voluto potesse venire con me, mi sarebbe stata d'aiuto, non dal punto di vista lavorativo, ma dal punto di vista emotivo. Ovviamente avrei potuto videochiamarla per farmi infondere tranquillità.

"Non ti fidi mai eh, te lo tratta come un gioiellino, tranquillo." La abbracciai forte lasciandole un bacio sulle labbra, mi dispiaceva per la sua assenza, ma purtroppo doveva studiare e dare gli esami, non le potevo chiedere un sacrificio del genere. Avrebbe ritardato la sua tabella di marcia e non mi sarebbe andato bene, sicuramente un giorno ce l'avrei portata così da farle vedere cosa avevo creato, sarebbe stato un nuovo gioiellino per me, ovviamente il locale di Roma non l'avrebbe mai superato nessuno, era stato il primo, quello che mi aveva permesso di diventare quello che ero. Avevamo entrambi partecipato attivamente alla creazione degli spazi, il posto che avevo acquistato non aveva nulla se non quattro mura ed era stato proprio quel fattore a spingermi a comprarlo, potevo dividerlo a mio piacimento senza dover rompere nulla e potevo creare tutto secondo i miei piani.

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