Capitolo 19

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19. Voglio tornare a casa mia

"Gioia ciao!" Non mi sarei mai aspettata di vedere Martina fuori dalla mia Università dopo due settimane da quando avevamo avuto il nostro incontro che definire burrascoso era a dir poco riduttivo

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"Gioia ciao!" Non mi sarei mai aspettata di vedere Martina fuori dalla mia Università dopo due settimane da quando avevamo avuto il nostro incontro che definire burrascoso era a dir poco riduttivo. Mi ero davvero comportata male con lei, ma non mi sarei mai potuta aspettare fosse la cugina di Niccolò, tutto avrei potuto pensare tranne che lei venisse a parlare con me. Avevo davvero intenzione di farlo, ma gli esami mi avevano impegnata completamente, tanto da dover rimandare il mio incontro con lei al termine della sessione. Mi sarei fatta dare il numero da Niccolò per proporle un aperitivo per spiegarle il malinteso, anche se sapevo bene che lei aveva compreso a pieno ciò che era successo.

"Ciao Martina." Avevo appena dato l'ultimo esame della sessione ed ero ancora abbastanza scossa dato che ero stata concentrata per poter dare il meglio di me. Vedere Martina, per di più mi aveva lasciato abbastanza stupita. "Ti va se andiamo a prendere qualcosa così possiamo parlare tranquillamente?" La ragazza annuì, sembrava davvero disposta a capire quello che era successo ed io non potevo essere più felice di così. Era la cugina del mio ragazzo e non volevo che tra noi ci fosse un trascorso burrascoso, avevo capito che i due avevano un rapporto a dir poco speciale e se non fossi riuscita ad avere un bel rapporto con lei, sicuramente ci sarebbero stati dei problemi. Caratterialmente non sarei ami riuscita ad essere amica ad una ragazza che non sopportavo, ma speravo che potessimo ricostruire un rapporto da capo facendo finta di non aver avuto nessun tipo di trascorso.

"Per prima cosa devo chiederti scusa, non avrei mai potuto pensare fossi sua cugina, potevo immaginare tutto tranne che questo, sembrava che tutto combaciasse, davvero." Ero davvero imbarazzata, non ero mai stata una che aveva fatto scenate di gelosia, anche con il mio ex, quando usciva con altre ragazza, non ero mai stata così pesante, ma in quel momento a Niccolò ci tenevo davvero, volevo vederci chiaro.

"Gioia lo so, immagino, ma stai tranquilla, avevi tutti gli indizi per pensare che fossi la sua amante. Se ti va bene possiamo iniziare da capo, come se non ci conoscessimo." Vedevo nel suo sguardo la sincerità, e, fortunatamente, mi sentii capita, anche se ero ancora in difficoltà.

"Va bene, ci vado sicuramente meglio io, dato che avrai un'impressione pessima di me." Cercavo in tutti i modi di sdrammatizzare e di capire come prendere quella conversazione, alla fine se aveva il sangue Moriconi ero sicura di poter scherzare senza sentirmi giudicata.

"Veramente Gioia, stai tranquilla. Per me non è davvero successo nulla." Forse si stava mettendo nei miei panni e cercava di capirmi ed io le ero davvero grata, mi ero davvero sbagliata sul suo conto, sarebbe potuta nascere una bella amicizia.

"Volevo chiederti una cosa, veramente voleva farlo Niccolò, ma gli ho chiesto io di farmi parlare con te." Niccolò, ultimamente dimenticava di dirmi delle cose, o delegava qualcuno per far sì che le sapessi in tempo e non me le dicesse qualcuno per sentito dire. Aver aperto un locale a Milano significava avere il doppio delle responsabilità e, nonostante fossi sempre al suo fianco, non potevo capire a pieno tutte le sue emozioni, anche se ci provavo.

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