Capitolo 38

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Pov. Ludovica

"Posso parlarti?" Era arrivato il momento di parlare con Adriano, ero terrorizzata perchè sapevo già come la pensava riguardo la gravidanza. Ci eravamo trovati a parlarne per caso,  un giorno di circa un anno fa a casa di mia cugina, eravamo andati da lei dato che era diventata mamma di un bellissimo bambino. Appena avevo visto mio nipote mi ero totalmente sciolta e quando Francesca aveva chiesto ad Adriano di prendere in braccio Michi lo avevo visto sereno e contento, lo sguardo che gli aveva rivolto era meraviglioso e io avevo iniziato subito a fantasticare. Quando, però, eravamo tornati a casa Adriano aveva avuto una reazione che mi aveva freddato e aveva usato una frase che mi aveva spiazzata totalmente, aveva espressamente detto fin quando sono figli degli altri mi piace tenerli, ma un figlio mio non sarei proprio in grado.

"Ragazzi io devo andare, ci vediamo più tardi che organizziamo una cenetta insieme." Sapere che Niccolò sarebbe tornato a casa e quindi che saremmo rimasti da soli di lì a breve mi faceva sentire leggermente meglio. Non sarei mai riuscita a parlare con Adriano sapendo che nell'altra stanza c'era anche il suo migliore amico. Sicuramente Niccolò prima o poi lo sarebbe venuto a sapere, però, volevo essere io a dirglielo e soprattutto volevo una maggiore privacy per parlare con Adri. Sicuramente avrei potuto farlo a casa e non al locale, però ero riuscita a prendere coraggio solo in quel momento e avevo paura che se avessi continuato a rimandare non avrei più preso la decisione di dirglielo.

"A dopo Nì e me raccomando nun me preparà na carbonara, pietà di me." Già sapevo che l'allegria del mio ragazzo sarebbe svanita di lì a poco, la notizia che gli avrei dato avrebbe sicuramente cambiato il suo umore. Nonostante tutto, però, mi venne da sorridere alla frase del mio ragazzo perchè sapevo che Niccolò in tutte le cene era solito cucinare la carbonara, non si faceva mai scappare questa opportunità. 

"Voi sederti? Dobbiamo parlare." Appena Niccolò era andato via presi fiato, un respiro che era durato anche più di dieci secondi, cercavo nel silenzio il coraggio. Quella che si sarebbe voluta sedere in quel momento ero io e non lui, ma dato che la notizia sarebbe stata una bomba pensavo che comunque farlo sedere sarebbe potuto essere un modo per farlo stare più calmo, ma forse non bastava neanche quello.

"Oh Ludovì se me voi lascià dimmelo subito." 

"Ma che stai a di, mi sa che dopo sta notizia quello che me lascerà sei te." Beh la mia paura più grande era quella di perdere lui dopo questa notizia e non ebbi timore a nasconderlo, dato che la negatività aveva preso il sopravvento. Io Adriano come padre ce lo vedevo e mi faceva anche tenerezza, me lo immaginavo fantasticare durante la gravidanza, pensavo che potesse sperare di avere un maschio da portare allo stadio come suo padre aveva fatto con lui. Ma la mia immaginazione si fermava nel momento in cui mi ricordavo le sue avversità nei confronti dei bambini.

"M'hai tradito?" Quella sarebbe potuta essere l'ultima cosa che avrei desiderato fare, amavo Adriano da prima che potessi iniziare una relazione con lui, sicuramente l'amore che provavo nei suoi confronti era cresciuto sempre di più con il tempo, all'inizio poteva essere una amore platonico, in seguito era diventato un amore reale vissuto giorno dopo giorno. Mi ero da sempre sentita affine a lui e per fargli capire il mio sentimento avevo giocato tutte le mie carte, non avrei buttato all'aria la nostra relazione per niente al mondo. 

"Mi fai parlare per piacere? No, non ti ho tradito. Però la notizia forse ti destabilizzerà. Come lo vuoi sapere?" Stavo cercando di prendere tempo, ma più temporeggiavo e più mi saliva l'angoscia, la paura mi iniziava ad attanagliare le viscere, ma sapevo che era arrivato il momento di parlare e di ricevere una sua riposta, sicuramente sarebbe stata negativa, ma una parte di me sperava di vederlo gioire a questa rivelazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2023 ⏰

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