Capitolo 10

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10. Niccolò mi aveva tradita

Ero stata costretta a scendere a Napoli per aiutare nonna a finire le ultime cose per il trasloco, oramai era diventata anziana e la sua difficoltà motoria era ben evidente, non poteva più vivere in un palazzo senza ascensore, al terzo piano

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Ero stata costretta a scendere a Napoli per aiutare nonna a finire le ultime cose per il trasloco, oramai era diventata anziana e la sua difficoltà motoria era ben evidente, non poteva più vivere in un palazzo senza ascensore, al terzo piano. Aveva trovato una piccola villetta che era riuscita a comprare con i suoi risparmi, aveva desiderato da sempre una villa sperduta in campagna per non avere nessuno a cui rendere conto ed io ero felice che avesse realizzato il suo sogno. Speravo potesse incontrare qualcuno nella sua vita, da quando era morto mio nonno lei non aveva più avuto un altro uomo e speravo riuscisse a trovarlo per avere più compagnia.

Salutai calorosamente mia nonna dicendole che ci saremmo riviste presto e partii, ero arrivata a Napoli con il treno e sarei tornata a Roma con lo stesso mezzo, avevo detto una piccola bugia al mio fidanzato, gli avevo detto che non sarei tornata in tempo per il suo compleanno che sarebbe stato il giorno seguente, ma lo avevo fatto a fin di bene, per fargli una sorpresa. Sapevo festeggiasse il compleanno in villa e sapevo ci sarebbe andato giorni prima per passare un po' di tempo con i suoi amici che il ventisei, quindi nella giornata odierna, sarebbero tornati a casa per poi tornare in villa. Avremmo avuto del tempo solo per noi ed ero felicissima di riabbracciare il moro. Stare una settimana senza vederci era stata dura dato che vivevamo insieme da sempre. Avrei dovuto affrontare diverse ore di viaggio e, per recuperare del tempo, dopo aver fatto partire della musica rilassante, iniziai a schematizzare alcuni capitoli del libro.

La voce metallica del treno mi avvisò di essere finalmente arrivata a Roma, avevo gentilmente chiesto a Giuseppe di venirmi a prendere in stazione, oramai vivendo anche lui nella mia stessa città era diventato il mio tassista personale nei momenti in cui Niccolò non c'era. Niccolò aveva invitato anche lui al compleanno, ma purtroppo per via del lavoro aveva potuto accettare solamente di andare in villa il 27, dato che proprio durante quel giorno aveva lo smonto, infatti, la sera del mio rientro avrebbe dovuto fare la notte in ospedale. Appena lo vidi gli corsi incontro per abbracciarlo, mi era mancato anche lui, ogni volta che stavamo insieme stavamo bene e io ne ero felice di questo, eravamo amici sin da quando eravamo bambini e nessun litigio ci avrebbe mai potuto separare. Da quando stavo con Niccolò solo una cosa era cambiata, non dormivamo più insieme, lo facevo per rispetto del mio ragazzo che sapevo essere molto geloso. Si fidava solo di Adriano, Giuseppe e Giovanni, teneva ancora d'occhio Andrea dopo ciò che gli aveva detto quel giorno in stazione.

Appena seppi cosa aveva detto colui che pensavo essere uno dei miei amici più importanti lo chiamai senza aspettare un secondo. Niccolò non avrebbe voluto nemmeno dirmelo per non far rovinare la nostra amicizia, ma lo avevo sentito mentre parlava a telefono con Adriano e mi ero davvero trasformata in una furia, non me l'ero assolutamente presa con Niccolò, ma con Andrea che aveva passato un bel quarto d'ora.

Inizio flashback

"Adrià senti non glielo voglio dire, non mi sembra affatto il caso." Appena sentii quelle parole i dubbi iniziarono ad invadere la mia mente, non capivo cosa non dovesse dirmi, ma avevo iniziato a pensare al peggio. Non era possibile mi avesse tradito, stavamo insieme da una settimana non avrebbe avuto senso. Cercai in tutti i modi di non focalizzare la mia mente su quello e cercai di ascoltare la conversazione, anche se potevo sentire solamente ciò che diceva Niccolò dato che Adriano non era in vivavoce.

Saresti la risorsa per ogni sorriso 2 /Ultimo/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora