Pensieri sfocati

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Alexandra's Pov
Ero ancora lì, ferma nello stesso identico punto dove lui mi aveva lasciata cinque minuti fa. Incapace di muovermi, incapace di pensare ed incapace di fermare il flusso delle lacrime che percorrevano calde il mio viso. Non c'era un serio motivo per cui io stessi piangendo, forse erano troppi o forse ne avevo solo bisogno. Era un pianto silenzioso, in tema con il resto della stanza, privo di alcun suono. Sapevo di essere sola, per un momento forse ho pensato di poter avere qualcuno, ed è per quello che adesso faceva così male tornare alla realtà.

Nuotavo nell'illusione che magari non era poi così male aprirsi con qualcuno, questo fino a quando quel qualcuno non arriva a farti affogare nelle tue stesse lacrime.

Forse mi è servito tutto ciò, ora sapevo di aver sbagliato e meglio ora che fra qualche mese, quando sarebbe stato ancora più difficile separarsi da lui. Un mese. Mi è bastato solo un mese per legarmi ad una persona in questo modo, non so neanche se sia possibile dimenticarlo, ma ci proverò. Non deve farmi più nessun effetto, devo alzare le barriere che ha distrutto solo guardandomi. Devo tornare in me, non posso sopportare il fatto di crollare in questo modo solo per una sua risposta. Ciò che mi chiedo è se sia davvero stato il suo "No" a farmi stare così, oppure se ci sia di più, qualcosa che neanche io riesco a comprendere.

Mi concentrai sui miei respiri irregolari e riuscii a calmarmi, ero tornata sulla terra ferma, abbandonando tutti quei pensieri che ormai erano diventati una sofferenza per me. Vorrei non essere masochista, vorrei provare a non farmi del male da sola. Queste ferite, interne ed esterne, provocate solo da me, dalla voglia di provare dolore.. dalla voglia di sentire qualcosa. Ormai il dolore era l'unica cosa in grado di calmarmi, di farmi stare "bene", era impossibile frenare quel vortice infernale. Era da tempo che non provavo niente, era da tempo che tutto mi era indifferente, mi sembrava di star trattenendo costantemente il fiato.

L'unica volta dopo tanto che provai qualcosa di sincero è stato in questo mese e non era solo dolore ciò che sentii. Sembrava di essere tornata a respirare, di continuare a vivere, dopo tutto ciò che mi era successo. Forse era lui, forse era lui la mia via di fuga.. ed io l'avevo appena persa, non sapevo se quello successo in questo mese sarebbe stato tutto vano, ma di sicuro nulla sarebbe tornato come prima. Tutto sembrava essere stato spazzato via, dalle mie azioni e dalle sue parole.

Due sillabe, mille modi di leggerle, infiniti significati e due modi per combinarle.
ON o NO? L'accensione, l'inizio.. o la negazione, la fine?

Questo non toccava a noi saperlo, l'unica cosa certa era che ciò che uscì dalle sue labbra era la seconda opzione, ma nulla è scritto. Il futuro è incerto, in continuo cambiamento, ogni nostra azione può cambiare il risultato finale, l'unica cosa da sapere sarebbe stata la prossima mossa ed il modo in cui si voleva agire. Io non conoscevo ancora quello che sarebbe stato poi il mio modo di reagire a ciò, sapevo solo cosa avrei voluto fare in quel momento, vivere. Non dovevo fare ciò che avrebbe voluto che facessi Marcus, voleva che io crollassi? Bene, non l'avrei fatto. Poteva capitare di cadere, ma mi sarei rialzata, non potevo far sì che ogni momento buio uccidesse una parte di me.

Avevo raggiunto la luce, non volevo tornare in fondo all'abisso.

Christian's Pov
Sto ancora camminando perso tra questi corridoi, tutti uguali, tutti inanimati. Non voglio pensare più a niente. Voglio smettere di pensare a lei in ogni fottuto istante della mia giornata. Devo passare avanti, anche perché non c'è stato niente. E niente dovrà esserci.

Lei non mi piace ed io non piaccio a lei, ma perché allora ci penso così tanto?

Forse volevo solo aggiungerla alla lista, non so neanche io cosa volessi davvero fare. È successo e basta, è stato un errore, me ne sono accorto ed ora devo risolverlo. Non voglio farla illudere che ci sia qualcosa, io non sono tipo da relazioni, ma soprattutto non sono tipo da sentimenti. Probabilmente averla era una specie di sfida con me stesso, ma stavo entrando troppo dentro quel vortice, forse se avessi continuato ancora un po' non ne sarei più uscito.
Mi faceva impazzire, davvero. In tutti i modi possibili. Dovevo fare più attenzione alle piccole cose, avrei dovuto conquistarla io.. ma quando si trattava di Alex era solo lei a decidere cosa fare o cosa non fare. Potevo attrarla magari, ma non sarebbe bastato qualche stimolo fisico per averla, quella che aveva il potere su di lei era sé stessa.

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