Semplicemente no

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Il mio sguardo cade sulle figure che stavano arrivando verso di noi, subito capisco gli urletti delle ragazze. Sembrano tutti modelli cazzo, sussulto sentendo una mano sopra la mia spalla, Josh.  <Hey bellezza> sorride, io ricambio il sorriso e scuoto la testa. <Scusa se ti ho fatto aspettare, ma il coach ha prolungato gli allenamenti.> mi stavo quasi per dimenticare, non sa del mio ritardo colossale e si sente lui in colpa. Sfrutterò questa cosa a mio vantaggio.

Fingo quasi di svenire e mi porto una mano sulla fronte in modo teatrale, dicendo <Oh.. Non ho più forze, ho aspettato troppo tempo> sorridendo furbamente. <Sei maligna.. se vuoi ti faccio svenire io> dice lui, con tanto di occhiolino. Io divento paonazza e faccio "no" con la testa, lui e altri ragazzi che hanno sentito si mettono a ridere. Alzo lo sguardo gelido sugli altri ragazzi presenti, vedo i loro sguardi maliziosi e versetti strani.. "Uuh" che cazzo sono? dei lupi?

Arriva un ragazzo con i capelli mori e gli occhi a mandorla, leggermente più alto di me che dice a Josh <Nuova conquista Watson? Complimenti, buon gusto>
dopodichè mi fa l'occhiolino.
Penso di non aver mai ricevuto tutti questi "apprezzamenti" in vita mia, c'è anche da dire che ogni volta che qualcuno provava a farmi un complimento poi.. Beh finiva steso a terra. Però questa volta mi trattengo, ma solo perché sarei in svantaggio. Sposto il mio sguardo sulle ragazze che mi guardano in cagnesco parlando a bassa voce tra di loro, una mina un "troia", mi limito a mostrarle il dito medio.

Loro sembrano ignorarmi e fissano con occhi sognanti verso l'interno delle porte spalancate dagli altri ragazzi, io ovviamente come sempre confusa seguo il loro sguardo. Christian è appena uscito dalla parte dove ci sono armadietti nello spogliatoio, ha ancora i capelli bagnati dalla doccia. Tiene ancora la maglietta in mano senza metterla, è bellissimo, guarda verso le ragazze e fa occhiolino alla più carina che ricomincia con gli urletti.
I capelli gocciolano e lui li scuote, inizia a sorridere sinceramente e guarda verso altri ragazzi <Vendete così il vostro capitano? Spalancatele un po' di più le porte la prossima volta, magari esco nudo> dice ridendo. È bellissimo quando ride, sembra in sintonia con ognuno di loro, mi si stringe il cuore a pensare che forse sono io il problema. Non l'avevo mai visto ridere sinceramente ed è solo perché non sa della mia presenza.

Un ragazzo lo guarda sorridendo maliziosamente e dice <Sembra gradito lo spettacolino> per poi girarsi verso di me. Christian segue il suo sguardo e incrocia il mio, smette di sorridere. Vedo qualcosa scattare nei suoi occhi quando incrocia lo sguardo di Josh, che ha il braccio sopra le mie spalle e sorride come per sfidarlo. Christian sorride in modo sadico e inizia ad avvicinarsi, posando la maglietta sulla panca affianco a lui. Ad ogni passo che fa sento il mio cuore accelerare, lui continua a camminare guardandomi fisso negli occhi.

Si ferma ad un palmo dalle mie labbra, io trattengo istintivamente il respiro, lui sorride, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra con voce roca <Sei bellissima, ma attenta a non sbavare che si ingelosiscono.> sono pietrificata, spalanco gli occhi e sento le guance andare a fuoco. Lui si gira e torna dentro lo spogliatoio con un sorriso soddisfatto, tutti sono intenti a fissarmi. Mi volto di scatto verso Josh, lo guardo negli occhi, lui capisce e inizia a camminare portandomi via da quell'inferno.

Mi fa fare un giro del campus, più che altro dei locali all'interno e del parco, mi porta in una sala giochi, dove lo straccio in ogni gioco. Ero abituata ad andarci ogmi venerdì con mio padre quando ero più piccola, era uno dei pochi momenti che passavamo assieme, era il nostro mondo. Il pomeriggio passa in fretta, ridiamo tutto il tempo e ci divertiamo. Verso il tramonto andiamo in una fontana, si vedono i riflessi del sole ed è bellissima.

Proprio mentre sto guardando il sole tramontare Josh mi mette una mano sulla guancia e mi bacia, la mano si sposta dietro la mia testa per non farmi staccare dal bacio, che dalla sorpresa neanche ricambio. Con l'altra mano scende sempre di più fino ad arrivare.. davanti ai miei occhi per un momento non vedo più Josh ma.. Marcus. No, non sono in un magazzino, riconsoco il posto e chiudo gli occhi per il terrore. Torno alla realtà.
Non capisco più nulla, vedo di nuovo Josh che continua a baciarmi con foga e facendo pressione con la mano... MA CHE CAZZO FA, COSA SI È BEVUTO? Probabilmente il cervello. Avendo le mani libere lo spingo via e gli tiro uno schiaffo. Lui mi sorride sfacciato e dice <Sembrava ti piacesse.. non ti muovevi neanche per fermarmi, o mi sbaglio?> esito un attimo per poi parlare <Mi fai schifo.> non lo guardo neanche e corro via.

Sento le guance bagnate, sto piangendo. Non sto neanche realizzando ciò che sia davvero successo, piango e basta. Non so se sia frustrazione, nervosismo o il ricordo.. Il ricordo di quel giorno.. l'anno scorso, l'unica cosa che sento è lo schifo per Josh. Pensava che bastasse farmi ridere un po' e farmi divertire per.. infilare la mano nelle mie mutande?..
Mi viene da vomitare, ma non riesco a smettere di correre, vado verso i dormitori continuando a piangere.

Arrivo nei dormitori, cerco di trattenere le lacrime fino a quando arrivo davanti alla porta della nostra stanza, a quel punto non riesco più a frenare le lacrime. Non riesco più a respirare, cerco di aprire la porta ma mi tremano le mani. Mi cadono le chiavi, non riesco a far altro che singhiozzare. Il senso di disgusto persiste e non so che fare, non ho la forza per fare niente, nè per raccogliere le chiavi nè per urlare sperando ci sia Christian in camera.

Sento dei passi e la paura inizia ad amplificarsi, i passi si avvicinano sempre di più e non ho il coraggio per girarmi a guardare. Sento una voce <Alex...?> i miei singhiozzi la coprono quasi  totalmente e non capisco la provenienza di essa o di chi sia. Sento una mano posarsi sulla mia schiena e riesco solo ad allontanarmi di scatto mettendomi con spalle alla porta e ad urlare <Non mi toccare!> le lacrime mi offuscano la vista, per quel che riesco a vedere la persona ritira subito la mano e si allontana di qualche passo.

Christian's Pov
Alex. Non me frega un cazzo del resto. C'è solo lei ora. È davanti a me in lacrime, sta tremando e singhiozza. Mi ha urlato di non toccarla, non le ho fatto niente.. È per oggi? Non capisco più nulla, voglio solo abbracciarla e asciugarle le lacrime. Preferirei vederla ogni singolo giorno incazzata con me, pur di non vederla mai più così. Vorrei mi urlasse addosso che mi odia, non che piangesse davanti a me dicendomi di non toccarla. Non è che è stato quel coglione di Josh? Giuro che se è stato lui lo ammazzo appena lo vedo non me ne frega un cazzo se è il mio migliore amico ad averla ridotta così oppure qualcun altro, la pagherà.

Lei cerca di regolarizzare il respiro e si passa la mano sulle guance asciugandosi le lacrime che lentamente scorrono ancora sul suo viso.
Mi guarda, come se non si aspettasse ci fossi io davanti a lei, <Sc-Scusa...> sussurra lei,  con la voce rotta dal pianto. Sento un groppo in gola, non pensavo potesse crollare anche lei, la vedevo come una fortezza impossibile da distruggere, eppure è davanti a me ora, consumata dalle sue stesse lacrime. Mi avvicino lentamente a lei, le alzo il viso asciugandole le lacrime e la abbraccio. È un abbraccio dolce, non stringo troppo, come se avessi paura di poterla rompere.

Lei ricambia il mio abbraccio e ricomincia a piangere, stiamo fermi così per un tempo infinito, lei si lascia sprofondare tra le mie braccia smettendo lentamente di piangere. Quando si stacca non piange più, è più tranquilla anche se si può capire benissimo quanto abbia sofferto. Entriamo in camera, si siede sul divano, l'unica cosa che posso fare è portarle un bicchiere d'acqua e starle affianco. Non parliamo, stiamo in silenzio ad ascoltare i nostri respiri, ora tutto ciò che voglio è non lasciarla andare.

Passano minuti in cui l'unica cosa che facciamo è stare a guardarci, stiamo seduti accanto, in silenzio a guardarci. Vorrei chiederle tantissime cose, ma non faccio domande, non ha bisogno di ripensare a ciò che l'ha fatta stare così. Mi basta farle capire che ci sono, a prescindere del rapporto che abbiamo, anche se probabilmente mi odia, cerco di godermi fino alla fine questo momento. Per qualche secondo chiude gli occhi e successivamente mi abbraccia ancora sussurrandomi "grazie" all'orecchio. Dopo un po' si stacca da me e va verso camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.

Sono spaesato. Riesco solo a fissare la porta della sua stanza ormai chiusa, sento ancora il tepore del suo corpo stretto al mio e le sue lacrime bagnate sul mio petto. Mi sento quasi vuoto senza la sua presenza accanto a me ora. Devo sapere cosa le è successo, ma deve essere lei a dirmelo quando vorrà e se la sentirà.

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