Arrivata in stanza decido di riposarmi per diminuire la stanchezza e metto la sveglia alle quattro, così da poter dormire un po'.
Sento un suono rimbombante nelle mie orecchie e capisco subito di cosa si tratta, spengo la sveglia, motivata dal sonno e coccolata dal letto, decido di rimanere altri dieci minuti sotto le coperte.
Mi sveglio e nel giro di due secondi mi alzo di scatto dal letto per guardare l'ora, consapevole di essermi addormentata. Guardo lo schermo del mio telefono e impallidisco notando che sono le sette e un quarto.
Sono morta. Spalanco subito l'armadio per prendere i primi vestiti che trovo e poi correre in bagno. Mi faccio una doccia veloce senza lavare i capelli e uscita mi vesto velocemente.
Leggo l'ora, pensando di essere in ritardo e vedo che è passato solo un quarto d'ora. Avendo ancora tempo mi soffermo a guardarmi allo specchio, trattenendomi dal fare una smorfia. Ho i capelli che.... beh... sono i capelli che credo abbiano tutti dopo una dormita. Per quanto riguarda i vestiti, invece, non sono male: una felpa nera e larga che mi arriva a metà coscia e degli shorts di jeans coperti quasi del tutto dalla felpa.
Mi raccolgo velocemente i capelli in una coda alta e mi allaccio le converse. Prendo il telefono ed esco dalla stanza, ho un minuto per arrivare all'ingresso del dormitorio, quindi anche se di poco arriverò comunque in ritardo.
Arrivata all'ingresso vedo Jennifer da lontano che mi saluta con un sorriso timido, che ricambio.
«Gli altri sono in ritardo.. come sempre d'altronde» mi spiega lei.«Ed io che pensavo di essere quella in ritardo»
«Devi vedere di cosa sono capaci» iniziamo entrambe a ridere, spezzando il ghiaccio.
«Eiiii, vi sento!» urla Antony mostrandosi offeso.
A ruota arrivano anche Mark, Oliver, Josh e Ryan. Essendo domenica usciamo tranquillamente dal campus e andiamo verso la pizzeria. Io sono nella macchina di Mark assieme a Jennifer, mentre Ryan é in moto e gli altri sono con Josh.
Dopo mezz'ora arriviamo in pizzeria, hanno insistito per andare nella loro preferita che si trovava abbastanza distante dal Campus.
Quando entriamo prendiamo un tavolo all'esterno, faceva abbastanza caldo dentro, mentre fuori c'è un venticello piacevole.
Una volta seduti Mark mi dice che dobbiamo aspettare ancora qualcuno prima di ordinare, ma io non ci do peso e continuo a ridere alle battute squallide di Antony.
Nel parcheggio della pizzeria arriva una Porsche nera opaca, mi soffermo a guardarla, mi sono sempre piaciute le macchine. Jennifer cerca di capire la direzione del mio sguardo e sorride nel vedere l'auto.
Dall'auto scende un ragazzo, con dei jeans e una maglietta nera, i capelli scuri sono spettinati, ma sembrano perfetti. Più il ragazzo si avvicina più mi sembra di averlo già visto, ma quando lo riconosco rimango pietrificata.
Mi sta davvero seguendo. È ovunque.
Non solo sei tu che ti stai infiltrando nel suo gruppo di amici, ma ti lamenti pure..
Dopo aver salutato tutti si siede al tavolo con noi e mi fa un sorriso soddisfatto quando si accorge del mio sguardo fisso su di lui, intendo ad analizzare i suoi movimenti.
La cena procede abbastanza bene, "Christian".. o almeno così lo chiamano tutti.. non ha fatto altro che fissarmi senza rivolgermi la parola.
Non che ti dispiaccia se ti guarda..
Mi mette in soggezione, okay?
Non dico che sia così brutta come sensazione, però è orribile quando è una persona così arrogante a procurartela.Per fortuna non ci siamo solo noi due alla cena e riesco a fare amicizia con tutti gli altri e a conoscerli un po' di più.
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The star is you.
Novela JuvenilAlexandra Parker, ha lasciato tutto quello che ha costruito per seguire i suoi sogni a Miami. Christian Miller, il solito ragazzo strafottente con un passato che lascia i lividi. I loro passati hanno tracciato un segno indelebile nella loro vita, so...