Sballo

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Saliamo in macchina e Anthony alza la musica, alla radio partono le prime note di "A.M." degli one direction, Anthony e Mark iniziano a cantarla ed io sorrisi nel vedere questa scena. Non pensavo li ascoltassero o conoscessero le loro canzoni, sono felice nel constatarne il contrario. Mentre inizio a cantare anche io Jen approfitta della loro distrazione per chiedermi spiegazioni su quello che era appena successo con Christian.

<Quindi?> insiste lei <L'hai visto anche tu mi sembra, è bipolare. Non decide lui chi devo frequentare, non siamo neanche amici, gliel'ho fatto capire e se ne è andato incazzato. Fine.> mi guarda scocciata e inizia a parlare lei <Io conosco Chris, non fa così con nessuno. Lo dico sia per i suoi comportamenti durante la partita che per la gelosia che ha avuto nei confronti di Alan.> io rimango spiazzata dalle sue parole e lei continua <Dico questo anche perché vedo come ti guarda, gli brillano gli occhi quando incrocia i tuoi.> finisce lei, dicendo quest'ultima frase quasi in un sussurro.

Torno ad ascoltare Anthony e Mark pensando ancora alle parole di Jennifer, non ci capisco più niente. L'unica cosa a cui voglio pensare è all'inferno che inizierà fra poco, la festa. Siamo quasi arrivati e mi lascio trasportare dall'atmosfera leggera che si è creata cercando di godermi gli ultimi momenti di tranquillità.
Ci fermiamo davanti al cancello aperto e si sente già la musica a palla e le urla dei presenti all'interno della casa. Vorrei già scappare, ma devo dimostrare di potercela fare e di riuscire a divertirmi.

Dentro la casa ci sono tantissime persone, alcuni ballano da soli accompagnati dell'alcool, altri fanno strani giochi per ubriacarsi, invece certe persone sembra stiano per fare sesso davanti agli occhi di tutti. Io rimango all'entrata schifata dall'immagine di quella festa "fantastica" come l'aveva definita Anthony. Anthony e Mark si vanno a sedere su un divano dove scorgo anche Christian e Alan. Guardo Jen quasi per supplicarla di portarmi via da lì, ma l'unica cosa che fa lei è trascinarmi verso di loro.

Arrivo lì e sorrido per salutare Alan e Christian, anche se da quest'ultimo ricevo solo un'occhiataccia. Una volta seduta tra Jennifer ed Alan i miei amici insistettero per farmi giocare ad "aspira o soffia" io cedetti e accettai. Bisognava posizionare una carta sopra le labbra e aspirare per non farla cadere, nel caso si volesse baciare la persona a cui si doveva passare la carta si doveva soffiare sulla carta e lasciarla cadere, in quel caso bisognava baciare la persona al proprio fianco. Era un gioco stupido. Il primo giro andò normalmente, un ragazzo dalla carnagione olivastra fù obbligato a baciare una ragazza biondina tinta, lui non si lamentò e lo fece.

Durante il secondo giro invece furono stati due ragazzi a doversi baciare, dato che era caduta la carta, si diedero un semplice bacio a stampo. Al terzo giro quando stavo per prendere la carta dalle labbra di Alan lui soffiò, rimasi stupita da quell'azione, anche se non ne facevo una tragedia. Era carino dopotutto e un bacio non significava nulla, soprattutto se è stato dato per gioco. Mi baciò e non si fermo ad un bacio a stampo, durò forse per troppo tempo, ma sentii Alan separarsi dalle mie labbra con uno scatto quando iniziò a portare le sue mani verso il mio fondoschiena. Ero ancora stordita dal bacio quando vidi a terra il ragazzo che fino a qualche secondo fa mi stava baciando.

Sentii un <Non provare toccarla.> provenire dalla bocca di Christian che era a cavalcioni sopra di lui e gli aveva appena sferrato un pugno sulla mandibola. Io a quel punto gridai <FERMATI> lui si immobilizzò e mi guardò con occhi quasi impauriti. Non ne capii il motivo, anche se probabilmente era frutto della mia immaginazione, dato che due secondi dopo aveva già il sorriso sulle labbra. Ma un sorriso privo di ogni tipo di allegria, vuoto. <Ahh okaay, vi lascio sooolii così te la puoi scoopare, va bene aamico?> biascica lui verso Alan e se ne va, non lo capirò mai. È ubriaco fradicio e non pensa lucidamente, però mi da fastidio che creda io sia così. Lo seguo con lo sguardo per poi chiedere ad Alan come stesse e tornare a sedermi al mio posto.

Non avevo voglia di fare niente, volevo solo tornare a casa. Loro poco dopo cercarono di rimuovere l'accaduto e iniziarono a giocare ad obbligo o verità, io mi limitai a guardarli giocare. Jen era pure stata obbligata a baciare Mark ed erano diventati due peperoni, si sono baciati, ma sembrava lo volessero davvero e non per un gioco del cazzo.

Dopo qualche giro guardo l'ora sul telefono, sono le 21:00 probabilmente sarebbe durata ancora molto la festa, io mi alzai per prendere una boccata d'aria e andai in cortile. Sentii dei versi provenire da dietro il muro, non sapevo cosa pensare onestamente però mi avvicinai comunque verso la fonte di quei suoni. Girai l'angolo indifferente, ma quello che vidi mi disgustò.

Rimasi pietrificata a guardare la scena, Christian era sopra una ragazza che era avvinghiata a lui.. stavano.. facendo sesso? Ma perche lì? No aspetta, erano vestiti, non stavo più capendo niente. Ero solo schifata e volevo allontanarmi il più possibile da quel punto, ma le mie gambe erano paralizzate. Vidi la ragazza sotto di lui scostare la testa e incrociare il mio sguardo, fece un sorrisetto sfacciato <Che cazzo hai da guardare? Vai a masturbati da un'altra parte troia.> disse lei con tono acido. Io non riuscii ad aprire bocca o a proferire parola, Christian si girò verso di me e si bloccò immediatamente appena mi riconobbe. Io nell'incrociare il suo sguardo crollai, non so neanche io esattamente il motivo ma iniziai a piangere. Non ne avevo nessun motivo, ma non riuscivo a frenare le lacrime che mi scivolavano lentamente sul viso. Forse per lo schifo della scena o non so che altra ragione, ma continuai a piangere.

<Alex i-> provò a dire lui, non lo feci neanche continuare che corsi via. Non potevo restare lì, ero disgustata da quella visione. Avrei solo voluto lavarmi gli occhi con la candeggina per eliminare le immagini di quei due. Non so il motivo della mia reazione, però so che è stata esagerata, anche se non riesco ancora a smettere di piangere o regolarizzare il respiro. Sono entrata in casa cercando il bagno, una volta dentro mi sono seduta con la schiena contro la parete calmandomi. È tutto senza senso.
Decisi di sciacquarmi la faccia e scendere a chiedere un passaggio a qualcuno.

Vidi Jennifer seduta sulle ginocchia di Mark, avrei sorriso se non fossi ancora segnata da ciò che è successo qualche minuto fa. Chiesi a quest'ultimo un passaggio e mi disse subito sì senza fare domande, vedendo la mia espressione seria. Prima che Mark si potesse alzare si propose Alan <Ti accompagno io, per non far scomodare Mark, e poi stavo andando anche io al campus quindi non c'è problema.> io guardo Mark che alza le spalle, ancora un po' incerta mi volto verso Alan e annuisco sorridendo con gratitudine.

Salgo sulla sua macchina e il viaggio prosegue in silenzio, per fortuna. Non avevo la minima voglia di parlare, la musica era bassa ed entrambi eravamo concentrati sui nostri pensieri, non era un silenzio imbarazzante ma piacevole. Arrivati davanti al campus mi risvegliai dalla confusione presente nella mia testa e guardai Alan che mi disse <Mi devi ancora quell'uscita, questa non vale.> sorridendo. <Vedremo.> rispondo io semplicemente, ricambiando il sorriso. Mi accompagna fino alla mia stanza e poi se ne va. Una volta in camera l'unica cosa che feci fu fiondarmi sul mio letto, non stavo piangendo, non sentivo nulla. Solo un senso di vuoto e solitudine, non sapevo neanche a cosa fosse dovuto. Lasciai la porta della mia stanza aperta, sapendo che probabilmente Christian sarebbe rimasto con quella gallina.

Mi abbandonai al flusso dei miei pensieri che mi aveva ormai inghiottita e rimasi a fissare ciecamente il vuoto.

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