Rientrando trovo i ragazzi in piedi, tutti presi a contendersi il pagamento del conto. Sarah mi viene incontro slegandosi la chioma e ricordandomi di prendere il mio zaino, lasciandomi registrare con amarezza che tutta la pizza ormai è finita, ed io ho ancora parecchio fame.
Una roba da non credersi, è come se non avessi toccato cibo. Raccatto tristemente le mie cose dalle panche imbottite, mentre Lisa e Chris sembrano finalmente venire a capo del parapiglia. Usciamo dal bar e fuori mi sembra ancora più affollato di prima.
Profumi invitanti lambiscono l'aria, e sento ancora più fame.
Sarah, fino a un momento fa tutta presa a confidarmi la tecnica con la quale vuole sconfiggere Christoph, sta trotterellando verso uno dei tanti banchetti agghindati, pieni di prodotti artigianali. Le andiamo dietro, io occhieggio i piccoli barattolini a chiusura ermetica esposti - Crema al pistacchio ovunque - e la mia attenzione viene immediatamente catturata dal mini reparto dolciumi. Lo stomaco gorgoglia.
"Hai cambiato cellulare" osserva Lisa additando il Samsung di mia madre, che per qualche ragione tengo ancora stretto in pugno. Me ne accorgo soltanto adesso. Forse speravo in qualche altra telefonata... chissà.
"Sì, beh..." farfuglio, presa di sorpresa "ehi, offrimi dei pistacchi, ho ancora fame" aggiungo in volata provando a deviare il discorso, trascinando per il braccio la mia amica verso le caramelle e la frutta secca. Ficco il Samsung in tasca ostacolata dalla minuscola sagoma dell'occhio di Allah, ignorando l'ansia complessiva. Sto ancora ingozzandomi di pistacchi mentre scarpiniamo lungo il vicolo conducente in sala giochi. Sarah ha svaligiato la bancarella, mi ha regalato circa quindici dolcetti al pistacchio diversi, e ora sta continuando a raccontarmi cose su Golden Axe camminandomi accanto, ingozzandosi di frutta secca con me. Getta le bucce in terra con noncuranza, seguita a ruota dalla sottoscritta. Il nostro rosicchiare si mescola al ticchettare dei piccoli involucri schizzanti sui sampietrini, ricoperto appena dal brusio festaiolo nella viuzza.
"State facendo un casino, dovreste piantarla" ci ammonisce Lisa accostandosi a noi, lanciando a tratti sguardi incerti in direzione di Christoph, in testa alla fila, già quasi arrivato in cima agli scalini dell'edificio giallo.
"Sono biodegradabili, vai tranquilla" risponde tranquillamente Sarah zittendola con naturalezza, per poi tornare a dedicarsi al fitto chiacchiericcio. Ci facciamo strada nella folla, sbuffo come un treno sperando di arrivare viva in cima. Le persone continuano a riversarsi nella viuzza, ma Sarah mi è rimasta affianco senza difficoltà, fluidamente zigzagando tra i passanti. Io a momenti affogo, invece.
La sala giochi ha tutto un altro aspetto, aperta e in piena funzione. Le porte a vetri sono spalancate, il frastuono interno parla da sé.
L'insegna di tubolari al neon accende la scritta "Stargate" di blu elettrico, spezzando il bianco dello sfondo. Una lettera difettosa lampeggia a tratti, forse per un falso contatto, riflettendo la luce sull'asfalto scuro.
Entrando troviamo Christoph già ambientato e immerso nel suo habitat che scambia due parole con una ragazza dai capelli tinti di viola, appostata dietro ad un incasinatissimo bancone all'ingresso. È circondata da bicchieretti colorati col logo e scartoffie, e il portapenne gigante davanti a lei nasconde parzialmente la sua aria annoiata. Il nostro amico, arrampicato su uno sgabello sverniciato e pericolante, sta rimpinzandola con delle chiacchiere su un gioco del quale non colgo il nome. Lei, con l'aria di volersi suicidare, lascia scivolare una gran manciata di gettoni in una ciotolina dalla macchinetta cambia monete lì dietro, facendogliela slittare sotto al naso. La simpaticona mastica un chewingum, scoprendo appena un brillantino sul dente bianchissimo, intimandogli di smammare.
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Good Luck
Ficção AdolescenteLa sveglia che suona, la mamma che urla e un'altra giornata da trascorrere a scuola in un paesino di provincia: L'inferno personale di Anvil è pronto ad accoglierla anche oggi!Essere adolescenti è già abbastanza incasinato di per sé, ma se sei una r...