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Quando Taehyung aveva accettato la proposta di Jungkook era totalmente annebbiato dalla lussuria e dell'eccitazione che avevano preso il sopravvento su di lui, ma il pentimento cominciò a crescere dentro al suo petto l'attimo dopo in cui accettò la proposta del minore. Non voleva che la sua prima notte assieme a Jungkook fosse perché, molto probabilmente, l'aveva provocato più del dovuto in un momento tanto intimo tra i due. Voleva che fosse qualcosa di speciale e soprattutto non voleva essere l'oggetto dei desideri di una singola notte che veniva gettato via il mattino seguente. Erano pensieri discordanti quelli che aveva, ma era questo l'effetto che gli faceva il corvino; lo confondeva e lo ammaliava, riusciva a stregarlo con un solo sguardo. Aveva un terribile potere su di lui.

Ma il giovane Taehyung voleva essere amato dal moro, non semplicemente scopato per puro divertimento durante il loro primo appuntamento.

Jungkook d'altro canto aveva timore di essere risultato affrettato e impaziente nei confronti del biondo dal momento in cui gli aveva fatto quella fatidica domanda. Anche lui non voleva che la sua prima volta dopo tanto tempo avvenisse in quel modo. Neanche era sicuro di volerlo realmente. La notte aveva ancora gli incubi e le pasticche erano la sua unica consolazione, la dose aumentava assieme alla paura giorno dopo giorno e se avesse permesso a qualcuno di toccarlo in quella maniera probabilmente i mostri non se ne sarebbero mai andati e lui non ne sarebbe uscito integro da quella situazione.

Entrambi, però, non riuscivano a trovare il coraggio di tirar fuori l'argomento e trascorsero l'intero tragitto di ritorno a casa in silenzio immersi nei loro più profondi pensieri. Ogni tanto le dita delle loro mani si sfioravano, volontariamente o involontariamente che sia, e i loro cuori subivano delle scariche elettriche a causa di quei tocchi istantanei. Nonostante nessuno dei due voleva fare sesso quella notte si poteva comunque percepire una strana tensione, attrazione, tra entrambi i ragazzi anche a miglia di distanza. Era come se le loro anime fossero entrate in una specie di campo magnetico che le attraeva l'una verso l'altra, provocando ai due migliaia di brividi con un semplice tocco. Si desideravano, si bramavano con tutto il loro corpo ma non erano ancora pronti per quel passo importante.

Erano appena giunti davanti alla porta di casa Jeon, la tensione sessuale tra i due era svanita del tutto e a sostituirla furono l'imbarazzo e la paura.

«Non.. non fare caso al casino, non ho avuto modo di sistemare.» ridacchiò nervosamente Jungkook aprendo con una lentezza estrema la porta. Ormai erano arrivati e l'ansia aumentava secondo dopo secondo tanto che il minore sentì il bisogno di ingerire un paio di pillole per far cessare l'ansia incombente. Ma di certo non l'avrebbe fatto davanti a Taehyung.

«Non ti preoccupare, Kookie.» sorrise impacciatamente l'altro «Posso usare.. ehm.. un attimo il bagno?»

«Certo - sorrise - sai.. già dov'è.» rispose tossendo il moro mentre il maggiore si allontanava con una nota di nervosismo. C'era davvero fin troppo imbarazzo tra i due ragazzi.

Durante l'assenza di Taehyung, Jungkook corse in cucina approfittandone del suo momento di solitudine, dove nella credenza nascondeva un paio di flaconi di valium. Ne afferrò immediatamente uno e ne ingoiò l'intero contenuto non badando alla quantità di pillole che aveva appena ingerito. Erano la sua unica via di fuga, le uniche che l'avevano davvero aiutato a fuggire dai suoi pensieri più macabri. Non importava se era orfano o vittima di abusi con loro, erano sempre state al suo fianco durante tutti i momenti più difficili della sua vita e non l'avevano mai abbandonato quando ne aveva più bisogno.

Contemporaneamente a ciò che stava facendo il minore in cucina, Taehyung invece si era rifugiato in bagno nel tentativo di calmarsi e non lasciarsi far prendere dal panico. Si sciacquò il viso innumerevoli volte, si guardò allo specchio e cercò di auto-convincersi che stesse andando tutto bene. «Coraggio TaeTae, è solo Jungkook. Sai che ci tiene a te e non ti farebbe mai del male. Potrebbe essere la tua occasione di conquistare il suo cuore.» continuò a ripetersi per almeno una decina di minuti nel tentativo di convincere sé stesso a muovere un osso fuori da quella stanza. Se Jimin l'avesse visto in quello stato probabilmente l'avrebbe presso a schiaffi per l'idiozia che stava per compiere. Ma di certo non voleva tirarsi indietro, soprattutto non dopo aver visto il desiderio negli occhi del moro. «Forse si innamorerà di me dopo stanotte.» sbuffò frustato nel vano tentativo di convincersi che grazie al sesso avrebbe potuto conquistare il cuore di Jungkook, non sapendo però di essere totalmente fuori strada. Ci voleva ben altro per far sciogliere quel misterioso ragazzo e concedersi a lui era l'ultima cosa da fare.

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