«Ti va di parlare?.» sussurrò Jungkook con ancora gli occhi gonfi e la confusione in testa.
«Il tuo comportamento è stato abbastanza chiaro, Jungkook. Non devi dire nient'altro.» incrociò le braccia al petto Taehyung serio e arrabbiato come mai prima d'ora, mantenne lo sguardo basso per evitare che l'altro vedesse le sue condizioni; Jimin era appena andata via e lui si era lasciato andare in un lungo pianto di sfogo non appena si rese conto di essere finalmente da solo. Ma non erano solo lacrime di tristezza, erano miste alla rabbia e alla frustrazione; non ne poteva più di tutta quella situazione con il minore.
«Senti Tae, la verità è che io non sono fatto per le relazioni. Sarei solo un ragazzo disastroso e non farei altro che ferirti ed io non voglio questo.» furono le prime parole che gli vennero in mente da dire, stava provando a costruire nuovamente un muro tra lui e Taehyung, tra lui e i suoi stessi sentimenti così da facilitare le cose.
«È tutto qua quello che hai da dire?» lo richiamò il biondo quando ormai il moro stava per raggiungere l'amica per potersi riprendere le chiavi di casa. «Molli cosi? Non provi nemmeno a combattere? Avrei dovuto capirlo sin da subito che sei un cacasotto.» lo provocò il maggiore essendo arrivato al limite della sopportazione, non pensava realmente quello che aveva appena detto ma Jungkook si meritava di vedere anche quel lato di lui. Inoltre sapeva che ancora una volta l'altro stesse scappando, perciò provocarlo in quella maniera avrebbe ottenuto l'esatto opposto.
«Combattere per cosa, Taehyung? È stata una causa persa sin dal principio.» esclamò l'altro ritornando sui suoi stessi passi per ritrovarsi faccia a faccia con il suo vicino alterato appena sentì le parole del più grande.
«No Jungkook, non lo è mai stata.» una lacrima di rabbia gli rigò il viso. «Ci siamo baciati, ti ho praticamente aperto il mio cuore, ho ammesso di amarti e ho dato il tuo nome ad una stella. Se fosse stata una causa persa secondo te avrei fatto tutto questo per te.. per noi?» si avvicinò lentamente al corpo del minore. «Rispondo io per te; no, non l'avrei fatto.» accarezzò delicatamente una sua guancia. «Io so cosa stai facendo adesso. Ti stai rinchiudendo, ti stai allontanando da me, da Rosie e stai ferendo te stesso. Stai fuggendo ancora una volta. Perché?»
Jungkook non riusciva a reggere quello sguardo e quella maledetta verità; lo sguardo luminoso, speranzoso e pieno d'amore di Taehyung lo stregava e riusciva a mettere a nudo. Si sentiva debole e vulnerabile, quel ragazzo era riuscito in pochi secondi a capire quello che il moro aveva sempre fatto in tutta quanta la sua esistenza; spegnere le proprie emozioni e rinchiuderle in una gabbia nella speranza che queste svaniscano per sempre. Eppure, non erano mai scomparse. Si erano solamente fortificate con l'arrivo di Taehyung nella sua vita.
«Non vuoi davvero saperlo.» bisbigliò il ragazzo, era quasi sul punto di raccontare tutto al biondo.
«Certo che voglio saperlo davvero, Kookie.» rispose l'altro avvicinandosi sempre di più al suo corpo. Ma questo si allontanò, fece qualche passo indietro e gli rivolse le sue spalle possenti. «Mi chiedi.. p-perché io mi chiuda in questo modo? Bene, te lo dirò.» prese un respiro profondo, le mani gli tremavano leggermente assieme alla voce ma decise di parlare. Ormai non poteva più tenerlo nascosto. «I-in passato, avevo poco più di sedici anni, ho conosciuto un ragazzo, un amico di mio fratello. Abitavo assieme al mio hyung perché i.. i n-nostri genitori erano morti da poco, avevo abbandonato gli studi e lavoravo in un minimarket per aiutare mio fratello con le spese. Anche lui aveva abbandonato tutto per prendersi cura di me. Questo ragazzo s-si.. si chiamava Hyungsik - non riuscì a trattenere un singhiozzo nel pronunciare quel nome che gli causava tanto dolore -. Lui si era preso una cotta per me ed io per lui. Mi piaceva ricevere le sue attenzioni inizialmente. Ero solo un ragazzino.» fece una breve pausa per riprendere fiato. «Un giorno mio fratello se n'è andato lasciandomi solo un misero biglietto in cui diceva che sarebbe stato meglio per me stare con Hyungsik, che mi avrebbe offerto una vita migliore rispetto a quella che riuscito a darmi lui. Perciò sono andato a vivere da lui praticamente obbligato nonostante mi piacesse, ero devastato e mi mancava il mio hyung. Tutto quello che volevo era che lui tornasse da me. Hyungsik ha cominciato a capire che il mio interesse non era più ricambiato con il tempo; andavo crescendo e cambiando e sentivo di non essere pronto a tutto quello che mi voleva offrire. Ero troppo immaturo, ero solo e non avevo un futuro davanti a me. Così lui ha cominciato a bere, dimostrando solo la sua vera natura e.. l-lui.. no, non ce la faccio.» strinse gli occhi e nascose il viso contro i palmi delle mani come per proteggersi dalla vista di Taehyung che mai l'aveva visto così tanto vulnerabile. Le gambe non gli ressero più e cadde sulla moquette singhiozzando.
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Beautiful Mess
Fanfiction[IN FASE DI REVISIONE + AGGIORNAMENTI LENTI] La vita non è mai stata dalla parte di Jungkook, l'ha sempre maltrattato e deluso. Dopo la morte dei suoi genitori, il giovane ragazzo si ritrova a dover abbandonare gli studi per poter lavorare e riuscir...