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Erano trascorse ormai un paio di ore da quando Jungkook si era rinchiuso nella sua camera nel vano tentativo di poter prendere sonno, ma di questo non c'era neanche una minima traccia.
Si girava e rigirava tra le pesanti coperte sperando che la sua mente si spegnesse per almeno qualche istante, ma i suoi pensieri erano totalmente dedicati alla testolina ossigenata, ormai sicuramente dormiente, che si trovava giusto a pochi metri da lui.

Non riusciva a non pensare al modo in cui gli si era rivolto ogni singola volta che avessero trascorso dei momenti assieme; il ragazzo più grande aspirava sempre di più a voler conoscere maggiormente il corvino, cercando di decifrare qualsiasi sua singola parola, pensiero, gesto che siano.

Era incredibile come quel ragazzo, conosciuto neanche una settimana prima, fosse stato in grado di farlo sentire così piccolo ed esposto sotto al suo sguardo, come se volesse metterlo totalmente a nudo davanti a sé pur di scoprire ogni singola cosa che riguardasse lui e la malinconia che portava dentro agli occhi. Taehyung non si era fatto il minimo scrupolo ad ammettere il suo interesse nei confronti di Jungkook, ma questo era fin troppo insicuro e poco fiducioso e non riusciva a credere a quelle genuine intenzioni; era sicuro che l'avrebbe abbandonato come avevano fatto tutti coloro che avevano avuto un ruolo rilevante nella sua vita e non poteva permettere a sé stesso un'altra ferita sul suo petto già lacerato e dolorante.

Doveva tutelarsi se non voleva sprofondare giù nell'abisso di nuovo, senza una via di fuga questa volta.

Il modo in cui Taehyung lo faceva sentire era totalmente diverso da come lo avevano fatto sentire tutti i suoi ex amici, la sua collega di lavoro, o qualsiasi altra persona avesse incontrato fino a quel giorno. Erano sensazioni del tutto nuove che non aveva mai sperimentato con nessuno. Non riusciva a spiegarsi cosa fosse quello strano formicolio all'altezza dello stomaco che avvertiva ad ogni parola o sguardo da parte del biondo. Saranno le famose farfalle allo stomaco di cui parlano tutti? Impossibile, non credeva che il suo cuore fosse in grado di provare amore, a malapena credeva che fosse ancora integro e non sgretolato in mille pezzi a causa delle batoste ricevute nel corso della sua vita.

Si mise seduto sbuffando consapevole che ormai non avrebbe più preso sonno e si alzò dal materasso dirigendosi verso la piccola finestra presente all'interno della camera per poter respirare un po' d'aria fresca. Scostò leggermente le tende e la aprì, permettendo così alla brezza notturna del mese di Aprile di entrare all'interno delle quattro mura.
Inspirò a pieni polmoni l'aria pungente e chiuse gli occhi lasciandosi cullare da quel dolce e piacevole venticello che soffiava sul suo viso sciupato.

Alzò lo sguardo verso l'alto e si perse nell'osservare il cielo tempestato di stelle luminose come diamanti e la luna piena che illuminava le strade di quel quartiere malandato, dando così un senso di pace al piccolo Jungkook che non ne riceveva da molto tempo. Ogni giorno era una lotta poter andare avanti ed era costretto a fare i salti mortali per sopravvivere e non crollare. Era dura vivere da solo, senza qualcuno che lo aiutasse o che lo sostenesse, ma il corvino c'era abituato alla solitudine; aveva costretto sé stesso a non affezionarsi più a nessun altro dopo qualche inconveniente capitato durante gli anni della sua adolescenza ed ora era costretto a tirarsi su con solo le sue forze a sorreggerlo. Certe volte era talmente debole che credeva di non potercela fare più, ma nonostante tutto non si arrendeva mai e continuava a camminare lungo il suo percorso pieno di trappole mortali da solo con soltanto sé stesso a reggerlo in piedi. Ce l'aveva fatta finora, perché mai aveva dovuto permettere ad un tipo assurdo come Taehyung di intromettersi nella sua vita dopo che la solitudine abitudinaria era diventata la sua migliore amica?

Ecco la risposta; non l'avrebbe permesso.

A distrarlo dai suoi pensieri tristi e malinconici fu il rumore, proveniente molto probabilmente dalla cucina. Era quasi sicuramente un oggetto di vetro che si era appena frantumato contro il pavimento.
Si precipitò fuori dalla porta e corse ad accettarsi che il biondo stesse bene e che tutto in casa fosse in ordine, ma la scena che si ritrovò davanti lo fece rilassare e tirare un sospiro di sollievo. Taehyung era piegato su sé stesso nel tentativo di raccogliere dei cocci di vetro appuntiti, probabilmente i resti di un bicchiere che aveva appena fatto cadere.

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