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«Io non riesco proprio a crederci! Sapevo ci fosse  qualcosa sotto ma non avrei mai potuto pensare che Jungkook avesse baciato quella Lisa. Diamine, chissà allora quante ne ha combinate e quante volte Roseanne l'avrà coperto!» Taehyung urlava e si dimenava in preda ad un attacco nervoso per tutta la stanza; camminava avanti e indietro in quel salotto da ormai mezz'ora sotto lo sguardo disperato del suo migliore amico. Dopo che Jungkook aveva lasciato l'appartamento seguito proprio dalla ragazza dai capelli rossi, tutti gli invitati erano ritornati uno ad uno a casa avendo compreso quanto fosse delicato quel momento per la neo-coppia.

Il corvino si passò una mano tra il ciuffo e sbuffò rivolgendo uno sguardo stanco all'amico. «Tae, siediti e ragiona per favore. Sai che tra me e Jungkook non scorre buon sangue, ma in questo caso credo che tu sia andato un tantino oltre. Stai esagerando! Persino io non credo che sia capace di fare una cosa del genere, non potrebbe mai farti una cosa del genere. Quel ragazzo ti ama ed è pazzo di te, non penso che sarebbe capace di gettare all'aria quello che avete costruito fino ad ora per una persona qualunque, soprattutto una ragazza!»

Taehyung ascoltò le parole del suo migliore amico in un silenzio religioso, nonostante dentro di lui fosse scoppiata una caotica tempesta. Credeva che il suo cuore potesse scoppiare da un momento all'altro a causa del dolore, non si capacitava di ciò che fosse successo poco prima. Davvero Jungkook aveva baciato un'altra? Non lo credeva possibile.

Prese posto sul divano mentre con una mano si reggeva il petto dolente. Dagli occhi sgorgavano lacrime intrise di sofferenza, la sua voce era spezzata insieme al suo cuore. Non poteva neanche immaginare di vivere senza il suo amato fidanzato. Alzò lentamente il viso in direzione di Jimin e disse «E se fossi io quel qualunque?»

Il cuore di Jimin si strinse a quella scena, odiava vedere il suo migliore amico soffrire a causa di situazioni a cui nemmeno lui sapeva come rimediare. Decise di alzarsi dal divano per potersi avvicinare alla figura del biondo. Si abbassò sulle proprie ginocchia in modo tale da ritrovarsi faccia a faccia con il ragazzo più piccolo, gli accarezzò delicatamente una guancia e sorrise lievemente come se potesse essergli d'aiuto. «Tu non potresti mai essere uno qualunque, sei Kim Taehyung. Sei il ragazzo che al liceo faceva battere il cuore persino agli insegnanti per la tua infinita dolcezza. Non puoi semplicemente abbatterti per un possibile fraintendimento, non è da te. Combatti per ciò che ami, perché anche lui ti ama. Lo dicono i suoi occhi.»

Taehyung tirò su col naso mentre ascoltava le parole di Jimin. Dalle sue labbra scappò un piccolo risolino al ricordo dell'adolescenza, si sentiva più rincuorato grazie a lui, ma nella sua testa vi era ugualmente tutto un gran caos. «È.. è che è tutto così confuso. Sta accadendo tutto così in fretta, lui è arrivato così in fretta e adesso ho paura che se ne possa andare in una maniera così veloce. Ho paura, Jimin.»

«Taehyung, devi riuscire ad affrontarlo e capire quale sia la verità. Devi essere forte, per te, per lui e per la vostra relazione. Io sono più che certo che avete solo bisogno di parlare e chiarire.»

Il biondo scosse la testa e chiuse le palpebre per evitare di far uscire altre lacrime amare dai suoi occhi feriti. «Non ci riesco. Come posso essere forte per lui se non riesco ad esserlo neanche per me stesso. Sono solo, Jimin; abito lontano da casa, i miei a malapena mi rivolgono la parola perché credono che sia malato e adesso anche Jungkook se n'è andato. L'hai visto anche tu, è andato via con Rosie, ancora una volta. Non posso fare più questo.»

«Non sei solo, hai me. Ce lo siamo promessi all'asilo, ricordi? Finché saremo l'uno al fianco dell'altro non saremo mai da soli.» sorrise il corvino ricordando i vecchi tempi assieme al compagno di una vita. Era sempre stato così per loro due; avevano affrontato così tante intemperie, eppure nessuno era mai stato in grado di tenerli separati. Era come se fossero un'anima in due corpi, l'uno la metà dell'altro; indivisibili.

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