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Passarono solamente due giorni da quando Jungkook fece il suo ritorno a casa. In quel lasso di tempo Taehyung non aveva mai lasciato il suo fianco ed aveva trascorso ogni singolo istante assieme al corvino per assicurarsi che tutto stesse procedendo per il meglio. Tuttavia, il biondo dovette ritornare al proprio appartamento poiché era l'ultimo giorno di Jimin in città e voleva passarlo assieme al migliore amico, consapevole che non l'avrebbe potuto vedere poi per chissà quanto tempo.

Si trovava sdraiato sul divano della sua umile dimora mentre l'amico l'osservava di sottecchi dalla cucina, notando l'espressione persa nel vuoto del ragazzo. «Certo che quando fa così sembra proprio un pesce lesso.» sussurrò tra sé e sé il corvino scuotendo la testa in disapprovazione. «Yah!» urlò per richiamare l'attenzione dell'ossigenato, il quale sobbalzò dallo spavento e si voltò in direzione del maggiore. «È il mio ultimo giorno qua e tu stai poltrendo sul divano come un cinquantenne disoccupato.» esclamò con un tono di disapprovazione Jimin, facendo il suo ingresso nel piccolo salotto. «Qualcosa non va nel pianeta di Taekooklandia?» sghignazzò divertito dalla battuta che aveva appena detto.

Taehyung dal canto suo sembrò confuso non appena il ragazzo pronunciò quelle parole. « Tae che? Che cosa significa?»

Jimin ritornò subito serio non appena vide che l'amico non rise alla propria battuta e si ricompose alzando gli occhi al cielo in maniera annoiata. «Niente di particolare, solo giochi di parole inventati da me e Rosie.» scrollò le spalle arrendendosi alla stupidità dell'amico. «Comun-»

«Tu e Rosie? Da quando voi due fate giochi di parole assieme?» domandò ancora più confuso il minore, assumendo un'espressione perplessa e buffa allo stesso tempo.

Il corvino lo guardò stranito «Cosa? Aish, non osare cambiare discorso con me, Kim Taehyung.» gli puntò il dito contro mentre prendeva posto sulla poltrona posta di fronte al divano.

«Sei tu che lo stai facendo non rispondendo alla mia domanda.» rise a sua volta Taehyung vedendo Jimin entrare in difficoltà.

«Yah! Non c'è nulla da dire riguardo me e Rosie, a differenza tua e del tuo amichetto. Ma ultimamente sei diventato come un libro chiuso; non parli e non mi racconti più quello che ti succede, a me che sono il tuo migliore amico. Mi sento profondamente ferito da questo!» esclamò con fare drammatico portandosi una mano all'altezza del cuore inscenando una sua presunta morte.

«Tsk, sei patetico quando fai così.» lo prese in giro il biondo mentre cambiava canale in tv con fare distratto.

«Insultami un'altra volta e regalerò la bacchetta di Draco Malfoy a qualcun altro il prossimo Natale!» affermò il corvino incrociando le braccia al petto infuriato, facendo una delle sue tipiche minacce al più piccolo tra i due così da ottenere ciò che voleva: risposte.

Taehyung scattò sull'attenti a quella frase e si mise composto sul sofà beige. «Davvero mi regalerai la sua bacchetta?» chiese speranzoso il biondo come un bambino di cinque anni a cui avevano appena dato la notizia più bella di sempre.

«Si ma- non è questo il punto!» scosse la testa più volte sul punto di perdere la pazienza. «Vuoi dirmi cosa ti prende ultimamente? Sei così strano e pensiero e non è da te! Qualsiasi cosa ti passi per quella testolina parlamene ed io ti aiuterò a trovare una soluzione, che sia anche una colossale idiozia o la cosa più terribile in tutto l'universo come dover nascondere un cadavere.» rise creando la stessa reazione al ragazzo di fianco a lui.

«Non è niente-»

«Ehi ehi ehi! Niente verità, niente bacchetta.» affermò Jimin con voce fiera e spalle dritte sapendo quanto fosse facile ottenere qualcosa dal proprio migliore amico.

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